Per la generazione di mio padre il lavoro ha rappresentato un elemento fondamentale della propria formazione. Mio padre aveva la licenza elementare, ma ha sempre lavorato e lavorando ha sviluppato tutte le proprie competenze, anche tecniche. In particolare mio padre sapeva fare - e bene - diverse cose in campo elettromeccanico e le ha imparate esclusivamente facendole - e sbagliando all'inizio - osservando le persone più vecchie di lui che le sapevano già fare, soprattutto non smettendo mai di aggiornarsi; e le ha continuate ad imparare, anche mentre le insegnava a persone più giovani di lui. Per mio padre il lavoro - insieme alla politica - è stato un'agenzia formativa molto più importante della scuola; e questo vale per tantissime persone di quella generazione. Per quelli della generazione di mio padre l'art. 1 della Costituzione non era una formula rituale, ma qualcosa che vivevano giorno per giorno, per cui avevano lottato e che avrebbero voluto trasmettere a noi.
Per questo dobbiamo lottare per garantire a tutte e tutti un reddito equo e una prospettiva di continuità, che permetta loro di crescere, di formarsi, di avere dignità. Perché - ed è il più grande insegnamento che ci ha lasciato la generazione di mio padre - una persona che ha dignità non è mai povera.
Viva il Primo Maggio!!!

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