Mentre qui da noi Meloni dà letteralmente i numeri sul lavoro, in Spagna il premier Pedro Sanchez ha appena approvato in Consiglio dei ministri la riduzione dell’orario settimanale di lavoro da 40 a 37 ore e mezzo, a parità di stipendio.
E ora toccherà al Parlamento.
Siamo di fronte a un provvedimento storico, quello fortemente voluto dalla ministra del Lavoro Yolanda Díaz, mentre in Italia un’analoga proposta delle opposizioni giace impolverata nei cassetti senza che il governo neanche si degni di discuterne, così come è accaduto per il salario minimo.
Il cammino parlamentare anche in Spagna non sarà facile, non lo è mai quando provi a cambiare il sistema e tocchi gli interessi di pochi in nome dei diritti di molti.
Ma siamo di fronte a un cambio di paradigma lavorativo e di welfare epocale.
Questo è quello che succede quando hai al governo qualcuno che parla di lavoro senza slogan o piegando i numeri alla propria narrazione.
Averceli, uno come Sanchez e una ministra del livello di Yolanda Díaz.
Leonardo Cecchi
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