Moshe Feldenkrais
Moshe Feldenkrais è l'inventore e primo sperimentatore dell'omonimo metodo, praticato e apprezzato in tutto il mondo e da illustri personaggi, da Moshe Dayan a Peter Brook, passando per Leonard Bernstein e David Ben Gurion
Moshe Pinchas Feldenkrais (Slavuta, 6/05/1904 – Tel Aviv, 1/07/1984)
Moshe Feldenkrais nasce nell'odierna Ucraina. Appena tredicenne va via di casa per trasferirsi in Palestina (un viaggio fatto quasi tutto a piedi e durato sei mesi), dove lavora come come manovale nei cantieri edili e coltiva la passione per le arti marziali (in particolare ju jitsu). Riprende gli studi in età adulta, nel 1928 è a Parigi, dove si laurea in ingegneria meccanica ed elettrica. Consegue poi un dottorato in fisica alla Sorbona, e collabora come ricercatore con Frèdèric Joliot-Curie. Divenuto allievo di Jigoro Kano, è uno dei primi europei ad ottenere la cintura nera di judo e fonda il primo club di ju jitsu e il primo club di judo in Francia. All'invasione tedesca di Parigi nel 1940 si rifugia in Inghilterra, dove lavora per il Ministero della Marina Britannica. Alla fine della guerra ritorna in Israele. Prima diventa il primo direttore del Dipartimento elettronico delle Forze di Difesa dell'esercito israeliano, in seguito si dedica totalmente alla stesura e applicazione del suo metodo. Muore in Israele nel 1984.
La definizione del metodo Feldenkrais
Le sue conoscenze scientifiche, la sua formazione nelle arti marziali e un incidente al ginocchio, che gli crea gravi difficoltà, portano Moshe Feldenkrais a elaborare un metodo pratico di lavoro sul corpo che espone in modo organico, nel 1949, nel rivoluzionario libro Il corpo e il comportamento maturo.
Feldenkrais, mentre reimparava a camminare normalmente con un ginocchio seriamente danneggiato da un incidente, mise a punto una serie di dimostrazioni che chiamò "Conoscersi attraverso il movimento": l'idea era di trovare e mettere a disposizione degli altri indicazioni concrete per aumentare la consapevolezza dell'esperienza fisica associata al movimento del corpo, e permettere successivamente di scegliere nuovi modelli di movimento. Tutto questo partendo dal presupposto che siaimpossibile tenere disgiunta la capacità motoria dalla percezione della propria fisicità.
Moshe Feldenkrais riteneva che l'attività nella Corteccia Motoria giocasse un ruolo chiave nella propriocezione (capacità di percepire e riconoscere la posizione del proprio corpo nello spazio e lo stato di contrazione dei propri muscoli, anche senza il supporto della vista).
Moshe Feldenkrais riteneva che l'attività nella Corteccia Motoria giocasse un ruolo chiave nella propriocezione (capacità di percepire e riconoscere la posizione del proprio corpo nello spazio e lo stato di contrazione dei propri muscoli, anche senza il supporto della vista).
Moshe Feldenkrais giunge pertanto alla definizione del metodo che porta il suo nome con un'approccio esperenziale, ma prodotto dal suo backgroung di fisico, ingengnere e judo master, ed arricchito dall'appassionato studio di Fechner, Gerda Alexander, Elsa Gindler, Kano, Gurdjieff, Coué, Bates, Jacoby, Todd, and Matthias Alexander.
Dopo anni di lavoro pratico su migliaia di persone, agli inizi degli anni '70, Moshe Feldenkrais si dedica all'insegnamento del suo metodo. Il primo gruppo di insegnanti (la prima allieva fu Mia Segal) vede la luce a Tel Aviv e a questo seguono due gruppi negli Stati Uniti, uno a San Francisco e un altro ad Amherst, NY.
Feldenkrais ebbe molti illustri estimatori, tra cui: il primo ministro e fondatore di Israele David Ben Gurion, l'antropologa Margaret Mead, il regista Peter Brook, il violoncellista Yehudi Menuhin, il pianista Leonard Bernstein, il neuropsichiatra Karl Pribram e il generale israeliano Moshe Dayan.
Feldenkrais ebbe molti illustri estimatori, tra cui: il primo ministro e fondatore di Israele David Ben Gurion, l'antropologa Margaret Mead, il regista Peter Brook, il violoncellista Yehudi Menuhin, il pianista Leonard Bernstein, il neuropsichiatra Karl Pribram e il generale israeliano Moshe Dayan.
Il metodo Feldenkrais secondo Moshe Feldenkrais
È quasi fuori dubbio per me che la funzione motoria, e forse i muscoli stessi, partecipino alle nostre funzioni superiori e ne siano parte stessa. Ciò è vero non solo per funzioni superiori come cantare, dipingere e amare, che sono impossibili senza attività muscolari, ma anche per pensare, ricordare e provare sentimenti.
Che cosa sopraggiunge per primo lo schema motorio o il sentimento? Questo problema ha dato luogo a numerose teorie celebri. Da parte mia, sostengo che essi costituiscono fondamentalmente un'unica funzione. Non possiamo diventare consapevoli di un sentimento prima che questo sia espresso da una mobilizzazione motoria, perciò, non c'è sentimento fino a che non c'è atteggiamento corporeo.
Che cosa sopraggiunge per primo lo schema motorio o il sentimento? Questo problema ha dato luogo a numerose teorie celebri. Da parte mia, sostengo che essi costituiscono fondamentalmente un'unica funzione. Non possiamo diventare consapevoli di un sentimento prima che questo sia espresso da una mobilizzazione motoria, perciò, non c'è sentimento fino a che non c'è atteggiamento corporeo.
http://www.cure-naturali.it/moshe-feldenkrais/1823
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