lunedì 10 marzo 2025

Trump è un pericolo per l'umano

 


Peter W. Kruger scrive un pensiero che in larga parte condivido.


Ve lo posto.


Istruzioni per la sopravvivenza. Uscite di corsa dallo stato di shock. Siamo a poco più di un mese dall’insediamento di Trump. Astraetevi dalla cronaca. Non pensate a ciò che accade oggi. Pensate a ciò che sarà ovvio tra un mese, tre mesi, sei mesi, un anno.


As esempio: la notizia oggi è che gli USA hanno anche staccato il supporto di intelligence agli ucraini. Ecco, siate mentalmente proattivi. Date per scontato che gli USA stiano già passando informazioni ai russi.


Altra certezza per me: gli USA andranno allo scontro con l’UE, si passerà presto ad una escalation di minacce, non solo economiche. Verranno chiuse basi militari USA, ritirati contingenti, soprattutto sul fianco orientale, creando una situazione pericolosissima per l’UE.


Altra certezza: gli USA si vedono già fuori dalla NATO. Ragionate come se già fosse così. La cosa troverà presto la sua ufficialità, ma è importante che, come europei, ragioniamo come se gli USA fossero già fuori. Anzi, me lo auguro: una NATO europea è precisamente ciò di cui abbiamo bisogno.


Con gli USA che, a tutti gli effetti, si convertono da una potenza egemonica globale ad un impero semi-autocratico di stampo ottocentesco, questa nuova realtà geopolitica va trattata, né più, né meno, come un agente di mero interesse transativo, potenzialmente un avversario strategico, né più, né meno, della Cina.


Anzi, a dire la verità, al momento gli USA si stanno rivelando più nemici dell’UE che la Cina. Ed è importante che l’Europa giochi a contrapporre gli interessi dell’uno contro l’altro. In questo l’Europa può far tanto male agli USA. Anche noi abbiamo le nostre carte da giocare nell’escalation di minacce. Ed è ora di togliersi i guanti.


Vedo molti analisti, incluso da oltreoceano, che leggono le azioni dell’amministrazione Trump 2.0 ancora nell’ottica della strategia del retrenchment (gli USA che si riposizionano per confrontarsi con la Cina per determinare chi sarà la potenza egemonica globale del XXI secolo). Anche io pensavo così, fino a qualche settimana fa. 


Ma siamo già oltre quella fase. La logica nella testa di chi governa ora a Washington è semplice: da uno scontro con la Cina potremmo anche uscirne vincitori, ma l’esito sarebbe catastrofico, non meno di quanto i conflitti mondiali del XX secolo lo furono sull’impero britannico e sugli altri imperi coloniali europei. Tanto vale trovare, già da adesso, un accordo con la Cina per un ordine mondiale che vada già oltre lo scontro. In questo senso si legge l’ossessione per il consolidamento della dominanza territoriale nel Nord America (Canada, Groenlandia).


L’amministrazione Trump ha avviato un blitzkrieg su scala globale teso a sovvertire completamente l’ordine mondiale per instaurane uno nuovo basato sull’equilibrio di potenze imperiali.


In questo disegno, i protagonisti che determinano il destino del pianeta (soprattutto Trump e Putin, meno Xi Jin Ping) vedono l’Europa come un intralcio che va vaporizzato. E noi dobbiamo fargli andare questo progetto di traverso.


Per noi europei è ormai questione di vita o morte. Se ci tenete al vostro welfare, allo stato di diritto, alle libertà democratiche, alla diversità delle tante identità nazionali, etniche e culturali che fanno la ricchezza di questo continente, è ora di prepararsi a difenderle. In questo momento, il fronte di questo conflitto è l’Ucraina, ma, se non ci sbrighiamo a cambiare schemi mentali, presto l’intero continente potrebbe ritrovarsi coinvolto.


La Pax Americana degli ultimi 80 anni, che ha garantito pace, democrazia e prosperità in Europa è finita. So che è duro accettarlo. Ma è così. Un mondo morto e sepolto. Kaput.


Fateci pace e andate oltre. Di corsa. Perché c'è ancora tanto che possiamo salvare, ma non c’è tanto tempo.

Luca Paladini

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