sabato 30 novembre 2013

Il muro di acqua chiamato Adriatico


Oni anno alcune migliaia di migranti e richiedenti asilo affrontano un viaggio drammatico cercando di raggiungere l’Italia dalla Grecia nascosti nei traghetti che solcano l’Adriatico. In nove casi su dieci coloro che vengono scoperti durante il viaggio o allo sbarco sono respinti – “riammessi” è il termine formale – dalle autorità italiane verso la Grecia, un paese devastato dalla crisi economica e da una violenza xenofoba senza precedenti, dove il diritto d’asilo non viene di fatto garantito e dove migranti e rifugiati devono spesso affrontare condizioni di vita inumane e degradanti. Di questa “emergenza democratica” si occupa “Riammessi”, la nuova “scheggia” di Za che è stata proiettata in anteprima venerdì 14 novembre, durante la presentazione di “Porti insicuri”, rapporto sulle riammissioni dai porti italiani alla Grecia e sulle violazioni dei diritti fondamentali dei migranti, a cura di Medici per i Diritti Umani in collaborazione con Asgi. Si tratta di un breve video-reportage realizzato da Paolo Martino a Patrasso tra i migranti che hanno vissuto l’esperienza del respingimento e tra coloro che sono in attesa di imbarcarsi per l’Italia.
mig2Riammessi. Saddam, Hamza e Omar si lasciano alle spalle migliaia di chilometri. Le rotte che hanno percorso partono dalle macerie della guerra afghana, dal Corno d’Africa, dal Medio Oriente. Arrivati in Grecia, ormai a un passo dall’Europa che sognano, trascorrono mesi nelle retrovie del porto di Patrasso nel tentativo di imbarcarsi nelle grandi navi che solcano l’Adriatico.
Il coraggio che mostrano nell’affrontare la traversata però non trova riscontro da parte dall’autorità portuale italiana: scoperti durante le operazioni di sbarco, i ragazzi vengono riconsegnati alla stessa nave cui avevano affidato il loro destino, “respinti” (tecnicamente si chiamano riammissioni) immediatamente in Grecia, violati nei loro diritti di richiedenti asilo e rifugiati.
Le “Schegge di Za” sono una serie di documentari brevi prodotti da ZaLab con il sostegno di Open Society Foundations sulle più gravi emergenze democratiche dell’Italia di oggi. Lo scopo delle Schegge è raccontare le molte violazioni di diritti fondamentali che attraversano il paese e raccogliere la voce di chi le vive sulla propria pelle, fuori dagli schemi e dalle semplificazioni giornalistiche. Le Schegge di Za sono distribuite sopratutto sul web e nell’ambito di campagne di sensibilizzazione e advocacy.

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