Incredibile il livello di vergogna e sprezzo del ridicolo raggiunto da Salvini, che dopo i fatti di Bologna se ne esce con la sua solita propaganda becera e populista:
“Chiudete i centri sociali occupati dalle zecche rosse” ha tuonato.
E benissimo ha fatto il sindaco di Bologna Matteo Lepore. Che, lasciato scandalosamente solo da governo e istituzioni a gestire un raduno di FASCISTI, ha dato una risposta al ministro Salvini - ma anche a Meloni - semplicemente da incorniciare:
“Io mi chiedo come sia possibile ancora una volta che Bologna non venga rispettata: ieri il governo ci hanno spedito 300 camicie nere, noi invece vorremmo ancora chiedere i fondi per l'alluvione.
I principali ministri del governo e la Presidente del Consiglio sono venuti in tre giorni, ed esattamente in mezzo arrivano i “patrioti” di CasaPound.
Non andava gestito così l'ordine pubblico, credo che il Ministero degli Interni su questo debba dare spiegazioni alla città di Bologna".
Ma quali centri sociali?!
Il problema di questo Paese è che bande di fascisti dichiarati sono liberi di manifestare e inneggiare al Ventennio, e che oggi, nel 2024, queste organizzazioni nere e di estrema destra hanno ufficialmente l’avallo e la protezione del governo.
Dalla parte del sindaco Lepore, senza e senza ma.
Non sono i centri sociali a dover essere chiusi.
Sono i fascisti che vanno dichiarati fuorilegge e banditi da ogni democrazia.
Punto. E a capo.
Lorenzo Tosa
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