Da quando esistono i social, inutile negarlo, l’arte ha trovato un nuovo e ricchissimo canale per arrivare alle persone. Un evento pieno di lati positivi, al netto di qualche ombra. Come il fatto che possa parlarne chiunque, a partire da un cialtrone come il Vostro affezionato narratore.
Senza portarla troppo per le lunghe, un fenomeno che mi colpisce molto Γ¨ quello del Cristo Velato, la bella scultura di Giuseppe Sanmartino esposta nella celebre Cappella Sansevero a Napoli. La statua risale al 1753 e il Sanmartino la realizza quando ha trentatrΓ© anni. Nei secoli l’opera ha sempre avuto il giusto riconoscimento per il suo grande virtuosismo.
Si dice – locuzione che sta per: “si dice ma non Γ¨ mica vero” – che Canova al suo cospetto abbia affermato che avrebbe dato dieci anni di vita per realizzare qualcosa di simile. Mi permetto di dubitare fortemente della veridicitΓ . Un altro grande estimatore della scultura fu nientemeno che il marchese De Sade, sempre attratto dalle cose – diciamo – particolari.
Grandi parole sul Cristo le hanno spese Matilde Serao e, in tempi piΓΉ recenti, Riccardo Muti, forse mentre prendeva fiato tra una sfuriata sui Maneskin e una sul “politicamente corretto”. SarΓ un caso che quelli che si stracciano le vesti e si indignano perchΓ© Sanmartino non sia considerato quanto un Michelangelo o un Bernini o ancora Canova stesso, siano tutte persone che non si occupano di arti figurative per mestiere?
Intendiamoci: il “Cristo Velato” Γ¨ una scultura di grande virtuosismo. Davvero il velo sembra di tessuto e viene proprio voglia di allungare una mano e stropicciarlo. E allora, perchΓ© una “PietΓ ” o un “David” di Michelangelo o “Amore e Psiche” di Canova o ancora un gruppo del Laocoonte hanno fatto versare fiumi d’inchiostro nei secoli e l’opera di Sanmartino solo un rigagnolo sui social?
La risposta Γ¨ semplice e – temo – impopolare: le opere di Michelangelo e degli altri “grandi” della storia sono migliori. Il virtuosismo – in tutti i campi dell’arte – Γ¨ da sempre un’arma per stupire, ma raramente col virtuosismo si fa un capolavoro. Nella pittura come nella musica, nella scultura come nel cinema.
Quante volte vi Γ¨ capitato, di fronte a una quadro iperrealista, di dire “sembra una foto!” magari con l’intento di fare un complimento? Eppure, se guardate bene, i capolavori della storia dell’arte, dalla Gioconda a Guernica, dagli Impressionisti a Caravaggio, non ci fanno emozionare perchΓ© “sembrano una foto”, tutt’altro.
Il Cristo Velato Γ¨ un caso limite perchΓ©, pur essendo famosa per il virtuosismo, la scultura Γ¨ comunque di ottimo livello. L’isteria popolare che scatena, perΓ², Γ¨ un fenomeno che esula dalla qualitΓ dell’opera. Qualche esempio. Una leggenda vuole che il principe Sansevero, alchimista provetto, abbia marmorizzato un tessuto, qualsiasi cosa voglia dire.
Alcuni si sono spinti a dire che si tratta di una persona vera “marmorizzata”! Per la veritΓ , lo dicono anche del David di Michelangelo: quello perΓ² sarebbe un “vero” gigante marmorizzato. E lo dicono mentre la camicia di forza viene loro ben allacciata: anche questo Γ¨ un virtuosismo, dopotutto. Un’altra leggenda dice che il Sansevero avrebbe accecato Sanmartino per impedirgli di replicare l’opera.
La scultura velata, perΓ², non Γ¨ un fenomeno che si riduce a questa sola opera. E sΓ¬, a me che non so scolpire puΓ² sembrare incredibile, ma per uno scultore di buone capacitΓ , scolpire un velo Γ¨ nΓ© piΓΉ e nΓ© meno che una tecnica come un’altra, un trucco del mestiere in cui si Γ¨ piΓΉ o meno capaci.
GiΓ nella stessa Cappella Sansevero troviamo la “Pudicizia” di Antonio Corradini, scultore RococΓ² di Venezia ossessionato dalle donne velate. Il suo virtuosismo Γ¨ stupefacente e sue statue del genere si trovano in giro per grandi musei, Louvre compreso. Un altro “velatore” da manuale Γ¨ Giovanni Strazza, neoclassico. A conferma che per uno scultore non si tratta di nulla di miracoloso, Strazza realizza ben 24 copie della sua perfetta “Vergine Velata”.
Alla National Gallery of Art di Washington c’Γ¨ invece la “Suora Velata”, scultura ottocentesca di cui addirittura ignoriamo l’autore ma che sfoggia un virtuosismo validissimo. E che, per inciso, non ritrae una suora. Gli esempi sarebbero ancora tanti, ma mi limito a segnalarvi la bellissima “Rebecca Velata” di Giovanni Maria Benzoni, miracolo di equilibrio tra armonia delle forme e virtuosismo, esposta ad Atlanta.
Nessuna di queste opere piene di virtuosismo riesce perΓ² – e l’opinione qui Γ¨ esclusivamente mia – ad avvicinare l’armonia, la perfezione e la suggestione di opere immortali come una PietΓ di Michelangelo o ancora di tanti capolavori dell’antichitΓ .
[Arte]
#ArteALR
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