Jalaluddin Haqqani, fondatore dell'omonima rete nata negli anni Ottanta per combattere l'occupazione
sovietica
dell'Afghanistan, poi alleatasi con i taleban negli attacchi contro le
forze della Nato, è morto in seguito ad una lunga malattia. Lo hanno annunciato gli stessi taleban in una nota ripresa dal sito Site
nella quale tuttavia non viene precisato quando Haqqani sia morto.
"Come durante la sua gioventù ha sopportato grandi prove per la
religione di Allah mentre era in buona salute, così ha sopportato una lunga malattia negli ultimi anni", si legge nel comunicato.
"È
con grande dispiacere che informiamo la nostra cara nazione afghana
mujahid e la grande comunità islamica che il grande esponente jihadista,
religioso, guerriero esemplare e pioniere del jihad, ministro delle
Frontiere durante il regno dell'Emirato islamico e membro del Consiglio dei leader, lo stimato al-Haj Mawlawi Jalaluddin Haqqani è morto dopo una lunga battaglia con
la malattia", si legge ancora nella nota. Notizie sulla morte di
Haqqani, che da molti anni non faceva sentire la sua voce, circolavano
già dal 2015. Nel 2001 aveva passato il testimone al figlio, Sirajuddin
Haqqani, ora vice leader dei talebani.
Si ritiene che la rete Haqqani abbia legami anche con al-Qaeda. La prima base del gruppo fondato da Osama Benladen venne costruita proprio in territorio controllato dalla rete Haqqani.
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