Tar, no a monopolio per lapidi cimiteri
Sì a ricorso impresa contro comune Varesotto, libera concorrenza
(foto: ANSA)
MILANO - Un'amministrazione comunale non può "chiudere il mercato" e gestire in via esclusiva i servizi di forniture di arredi funebri e lapidi nei cimiteri, ma deve essere garantito "il libero confronto concorrenziale" tra le imprese. Lo ha stabilito il Tar della Lombardia che ha accolto un ricorso presentato da un'azienda di onoranze funebri contro il Comune di Busto Arsizio (Varese).
L'impresa, la Fratelli Ferrario srl, rappresentata dall'avvocato Liberto Losa, ha denunciato l'illegittimità di un regolamento comunale che concedeva all'ente pubblico "l' esclusiva della fornitura delle lastre di chiusura per la sepoltura delle salme". E i giudici della prima sezione (presidente Francesco Mariuzzo) hanno accolto il ricorso, spiegando nella loro sentenza - depositata nei giorni scorsi - che "la disciplina comunitaria in materia di rapporto tra libero mercato e disciplina dei servizi di interesse economico generale, prevede che l'amministrazione possa concedere diritti esclusivi ad un'impresa pubblica o privata soltanto qualora il libero confronto concorrenziale sia di ostacolo alla missione affidata a tale impresa".
E in questo caso, scrive il Tar, "il comune di Busto Arsizio ha ritenuto di 'chiudere' il mercato, seppure all'esito di una gara ad evidenza pubblica, per motivazioni di natura estetica, oltre che per tutelare un'esigenza di risparmio nei costi di sepoltura". Tuttavia, chiarisce il Tar, "la rimozione di manufatti lapidei, le incisioni e forniture di arredi e lastre per colombari e cellette, nonché le conseguenti riparazioni manutentive, non appaiono configurarsi alla stregua di lavori che debbano per loro natura essere svolti da un unico soggetto in esclusiva". E non è scontato poi, secondo i giudici, che "la tariffa praticata dall'unico concessionario determini un risparmio di spesa (...) appare anzi vero il contrario, salvo non voler contestare in radice le ragioni fondanti l'istituzione del libero mercato, tra cui, per l'appunto, quella di garantire, in regime di normalità, un abbassamento dei prezzi tramite il gioco della concorrenza".
(ANSA)
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