VAFFANCULO EURO!
L'unica
cosa seria da fare oggi, è riprenderci la nostra Sovranità Nazionale e
Monetaria. L'alternativa, è la morte lenta alla quale ci siamo
condannati con l'adozione dell'Euro.
Non vogliamo, né dobbiamo morire d'Euro. L'Euro ci ha diminuito i redditi da pensione e ci farà lavorare fino a 70 anni se riusciremo ancora ad avere un lavoro. Ci sta togliendo tutti i diritti sul lavoro e ha bloccato salari e stipendi. Ci sta togliendo la scuola e ci vuole togliere la sanità pubblica. Ci ha fatto aumentare le tasse indirette, quelle sugli immobili, aumentato in maniera spasmodica le disuguaglianze sociali ed economiche, lasciando sacche di privilegi inaccettabili.
L'euro è antidemocratico, è lo strumento cardine della nuova dittatura dei tecnocrati e banchieri europei. Dobbiamo uscire da questo meccanismo infernale e riprenderci subito la nostra legittima Sovranità Nazionale e Monetaria. E' un principio sacrosanto che non ammette distinzioni ideologiche. Dobbiamo lavorare fin da adesso, subito, ora, per invertire l'opinione culturale che ci tiene schiavi e succubi dell'ideologia dell'Euro. Non è irreversibile, non è intoccabile, ha fallito al suo scopo o forse era proprio questo il suo scopo: quello di dare al capitale, un nuovo mezzo per impoverire di più le masse e soggiogarle con la psicosi della sua ineluttabilità.
L'euro ha dato solo fastidi e malessere economico. L'inghilterra ha fatto bene a tenersi la sterlina, noi ci siamo subito buttati a pesce in quella che oggi è, a tutti gli effetti, un'autentica tonnara.
Si può fare per decreto: il governo introduce da un giorno all'altro la "Nuova Lira" del valore di un Euro e tutti i conti su tutte le banche italiane sono convertiti nella nuova lira e ovviamente anche il debito pubblico italiano e tutti gli stipendi e tutti i pagamenti, sono immediatamente convertiti, eccezion fatta per i pochi contanti in euro ancora in circolazione. La nuova moneta, perderà un 20-30% sull'Euro e questa svalutazione comporterà la riduzione del debito pubblico del 20-30% e della ricchezza degli italiani dello stesso valore, la crescita della benzina e dell'energia del 20% (ma qui si potrebbe fare un intervento immediato di riduzione delle accise sulla benzina in modo che il prezzo non salga più del 10%), ma così l'economia si rimette in movimento rapido, piano piano inizia a correre, perché possiamo esportare con prezzi più bassi del 25%, possiamo attrarre nuovo turismo e nuovi investitori stranieri...
Il debito, cioè i buoni del tesoro, devono essere convertiti nella "Nuova Lira". Il giorno del cambio valgono tot Euro, ma il giorno dopo tot Nuove Lire. Il trucco è quello. Gli investitori stranieri di colpo ci perdono 20-30% e se non comprano i nostri titoli, la nostra Banca d'Italia è lì pronta a fare quello che fa da sempre la Banca Nazionale Nipponica. Gli investitori interni, cioè tutti gli italiani e le banche italiane che hanno i titoli del tesoro sostanzialmente rimangono a saldi invariati nelle Nuove Lire. I buoni li abbiamo rilasciati noi, e quindi decidiamo noi come pagarli. E' chiaramente un passaggio estremo, ma è appunto il rischio che si sono presi a comprare i nostri buoni. Quando li vendemmo in Lire, poi li trasformammo in Euro nel 2000 (per esempio chi comprò un buono decennale in lire nel 1994 poi si ritrovò ad essere pagato in Euro fino al 2004) e in questo caso varrebbe il contrario... la moneta scende, diventiamo più poveri, ma con meno debito... Ma la cosa più importante rimettiamo in moto la nostra economia che, oggi, rammentiamolo sempre, è definitivamente collassata con l'Euro.
I contanti in Euro verrebbero rivalutati, è vero, ma rappresentano solo una frazione molto piccola rispetto ai conti bancari. I titoli detenuti dagli operatori esteri invece dovrebbero essere svalutati. Sarebbe una specie di default, ma l'abbandono dell'Euro e l'adozione di una nuova moneta è in pratica un default controllato che ci consente però di restare vivi, di muoverci, di ritornare a crescere e ad esportare. L'Euro, per noi Italiani, oggi, rappresenta il collare della morte che ci sta progressivamente strangolando e dal quale dobbiamo liberarci subito.
I mutui con banche italiane sarebbero convertiti anche loro in "Nuove Lire". Diverso il caso dei mutui con banche estere, quelli non si possono convertire, ovviamente e quindi lo stato dovrebbe fare da intermediario per una rinegoziazione e sostanzialmente allungare per legge (questo si può fare) il periodo di pagamento per evitare che la retta diventi insostenibile... cioè se la moneta si svaluta del 20% bisogna pagare per il 20 % più a lungo. Certo questo causerebbe delle ingiustizie, ma d'altra parte fare un mutuo con una banca estera presentava dei vantaggi e dei rischi.
Occorre governare il processo di uscita facendo in modo che il peso non gravi interamente sui lavoratori subordinati. A questo scopo, si potrebbero recuperare i vecchi sistemi di limitazione della circolazione dei capitali e, al limite, delle merci, che sussistevano negli anni Cinquanta e che sono stati poi via via smantellati. L’attuale informatizzazione delle transazioni renderebbe oltretutto anche più facili i controlli. Sistemi di questo tipo consentirebbero di governare la svalutazione e il suo impatto sui salari. C’è poi una questione che attiene alla proprietà estera o nazionale dei capitali di un paese, a partire dai capitali bancari. Un’eventuale uscita dalla zona euro implica una svalutazione dei capitali e quindi la possibilità, per soggetti esteri, di effettuare “shopping a buon mercato”.
L’esperienza del nostro e di altri paesi ci dice che in realtà le acquisizioni estere possono anche fare molti danni al tessuto finanziario e produttivo di un paese e quindi andrebbero regolamentate. Un po' più di nazionalismo protezionista, non guasterebbe.
Certo, un grande caos, ma si può fare... si deve fare... e forse si farà veramente... Non si può morire dentro... L'EURO!
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