Il livello dei mari destinato ad aumentare di 2,7 metri per il riscaldamento globale. A rischio soprattutto la East Coast
Asbury Sallenger, uno degli autori, spiega che "l'aumento del livello oceanico renderà il territorio di metropoli come Norfolk, New York o Boston ancora più vulnerabile". L'analisi della U.S. Geological Survey (Usgs) ha esaminato i dati sulle maree a partire dal 1990 in quasi tutto il nord America, trovando che i circa mille chilometri di costa che vanno da Cape Hatteras, nel nord Carolina, al Massachussets sono una vera e propria "area rossa" per quanto riguarda l'aumento del livello del mare: la crescita è stata tra i due e i quattro millimetri, mentre nel resto del mondo si è fermata tra 0,6 e 1.
"Molte persone pensano erroneamente che il tasso di crescita del mare sia lo stesso ovunque perché dipende dalle calotte polari che si sciolgono, ma altri effetti possono essere altrettanto influenti - spiega il direttore dell'Usgs Marcia McNutt - come dimostra questo studio i contributi regionali devono essere presi in considerazione".
Secondo lo studio a causare il maggiore aumento è il rallentamento della circolazione oceanica nell'Atlantico, che influisce sulla temperatura, sulla salinità e sulla densità dell'acqua. Proiettate al 2100 queste condizioni implicheranno un innalzamento di 30 centimetri nell'area più critica, come appunto quello della costa Est degli Usa, che si aggiungeranno a quello generale causato dai cambiamenti climatici: "Le città nell'hotspot stanno già avendo delle inondazioni anche durante tempeste di intensità relativamente bassa" sottolinea Asbury Sallenger, uno degli autori, spiegando che in questo modo l'aumento del livello oceanico metterà a rischio metropoli come Norfolk, New York o Boston.
Un altro studio pubblicato sulla stessa rivista avverte che il rischio riguarda anche il resto del mondo. Un team di ricercatori tedeschi, olandesi e finlandesi ha calcolato di quanto si alzerebbe il livello degli oceani in presenza di un aumento medio della temperatura di 2 gradi, considerato da molti scienziati il 'punto di non ritorno' per il pianeta: secondo l'analisi anche se si riuscisse nell'intento ci sarebbe un aumento fino ad 80 centimetri del livello, mentre senza interventi questo sarebbe di 25 centimetri maggiore.
Fonte: Ansa
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