giovedì 3 maggio 2012

Alba Dorata, l'ombra del neofascismo sulle elezioni greche

Alba Dorata
(Foto: Reuters / Yannis Behrakis)
Un militante di Alba Dorata porta la bandiera con il simbolo del partito durante una manifestazione.
 
 Di Dario Saltari |
 
 "Solo chi è Ariano di sangue e Greco di discendenza può essere un membro candidato". È questo quanto si legge sul manifesto del partito di estrema destra Chrysi Avyi, in greco Alba Dorata. Il partito, fondato alla fine degli anni settanta da Nikolaos Michaloliakos, è rimasto nell'ombra per anni e anni finché la disperazione economica portata dalla recente crisi economica non ha reso di nuovo appetibile la sua ideologia estrema.
 
Alle ultime elezioni del 2009 Alba Dorata riuscì ad ottenere solo lo 0,23% delle preferenze. Oggi, secondo gli ultimi sondaggi, il partito neo-fascista otterrebbe una quota intorno al 6% riuscendo ad entrare all'interno del Parlamento con un numero di seggi che si aggirerebbe intorno ai 15-20.
 
 L'enorme ascesa di Alba Dorata si deve innanzitutto alla presenza capillare sul territorio. I suoi militanti, infatti, portano ogni giorno migliaia di volantini per tutta Atene, promettendo pulizia e sicurezza. Accanto alla propaganda, però, c'è anche l'attività umanitaria e sociale dato che i militanti di Alba Dorata si impegnano anche a portare cibo e vestiti al numero sempre maggiore di senzatetto che ormai albergano per le strade di Atene.
 
Tra i punti di forza di Alba Dorata troviamo la lotta all'immigrazione, ovviamente, però, alla maniera fascista. Molti attivisti, infatti, hanno segnalato pestaggi di immigrati da parte dei militanti del partito. "Noi non facciamo nient'altro che proteggere i greci" ha affermato Epaminondas Anyfantis, un candidato del partito "Ora, se nel proteggere i greci, uno straniero si becca uno schiaffo o un calcio, credo che questo si inserisca nel quadro di questa protezione... perchè ormai i greci devono rivolgersi ad Alba Dorata per avere protezione. Noi non siamo politici, siamo soldati che combattono per una causa".
D'altra parte bisogna ricordare che il problema dell'immigrazione è reale in Grecia, dato che ben il 90% dell'immigrazione irregolare diretta verso l'Unione Europea passa proprio per la penisola ellenica. Per far fronte a questo problema, Alba Dorata ha proposto una serie di provvedimenti a dir poco drastici. Tra questi troviamo quello di minare i confini greci.
Alba Dorata, inoltre, sembra avere strette connessioni con le alte sfere greche, soprattutto per quanto riguarda le forze armate. Nel 1998 il quotidiano Eleftherotypia denunciava l'esistenza di "elementi fascisti all'interno della polizia greca". Più tardi questi "elementi" si rivelarono essere delle forti connessioni proprio tra Alba Dorata ed altri gruppi neo-fascisti con la polizia greca, come svelarono altri articoli su Eleftherotypia e sul quotidiano Ta Nea.
Altre ombre le getta anche il fondatore di Alba Dorata, ovvero Nikolaos Michaloliakos. Quest'ultimo, padrone totale del partito, ha definito Hitler come "una grande personalità della storia" e nel 2010, dopo aver conquistato un seggio presso il consiglio comunale di Atene, ha salutato l'assemblea con il saluto romano. Lo stesso Michaloliakos ha poi affermato di voler introdurre la pena di morte per chi spaccia droga e di voler abolire i sindacati. Anche il fondatore di Alba Dorata ha stretti legami con le forze armate, come confermano i suoi rapporti con il regime dei colonnelli che resse la Grecia tra il 1967-74.
Insomma, Alba Dorata sembra nascondere più ombra che luce ma la forza del nazionalismo estremo in Grecia sembra acquisire sempre maggiore potere. Insieme a Laos, l'altro partito di estrema destra, infatti, Alba Dorata raggiungerebbe una quota delle preferenze intorno al 10%. Che rappresenterebbe, viste le proposte, un futuro non proprio radioso per la Grecia.

http://it.ibtimes.com/articles/29194/20120503/alba-dorata-neo-fascismo-elezioni-grecia.htm
 

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