Mario Adinolfi ci informa che non si vaccinerà perché - udite - “il controllo del corpo dei cittadini non può essere dello Stato”. E spiega: “Non mi batterei per evitarne la soppressione con suicidio assistito, aborto e eutanasia se ritenessi accettabile l’intervento di terzi sulla vita umana”.
Qualcuno spieghi gentilmente a quest’uomo in confusione che:
a) il vaccino non è “controllo del corpo” ma un atto di responsabilità individuale e collettivo. E, in alcuni casi, un dovere civico.
b) Suicidio assistito, aborto ed eutanasia sono esattamente il contrario dell’intervento di terzi sulla vita umana. Sono la manifestazione di una libera scelta intima e personale proprio contro le imposizioni della società, dell’oltranzismo cattolico che lui (in)degnamente rappresenta e, a volte, proprio dello Stato.
c) L’enorme differenza è che scegliere di abortire o porre fine alle proprie sofferenze riguarda solo una persona, mentre decidere di vaccinarsi o meno ci riguarda tutti, come società e come comunità.
Insomma, il “nostro” crede nella libera scelta, ma solo quando il corpo è il suo (e quando non esiste).
Adinolfi, in fondo, è buono giusto come bussola: ogni volta che lui dice qualcosa, la realtà e la dignità sono esattamente dalla parte opposta.
Lorenzo Tosa
Nessun commento:
Posta un commento