giovedì 11 novembre 2021

Robert Enke

 


Il 10 novembre 2009 Robert Enke, ex portiere della nazionale tedesca sale sulla sua Mercedes e si dirige verso un piccolo paese che si chiama Himmelreich, che tradotto significa "regno del cielo".

Se fosse coincidenza o casualità questo non lo sappiamo.

Fatto sta che lì vicino c’è un campo dove passa la ferrovia. 

Robert esce dalla macchina, lascia il portafoglio e le chiavi sul sedile della macchina. 

Così inizia a incamminarsi sotto la pioggia guardando l'orizzonte... 

Una scena da brividi perché a 200 metri da quel campo è seppellita sua figlia Lara, morta all’età di due anni.


Robert soffriva spesso di depressione e a nulla è servito il sostegno psicologico della moglie. 

La prova più difficile che Enke affrontò fu la morte di Lara. 

Quella sera il portiere dormiva accanto a lei in ospedale. 

Era tornato così stanco dell’allenamento, che mentre le infermiere lottavano per mantenere in vita la bambina, non si rese conto di nulla. 

Enke non si perdonò mai che la figlia fosse morta mentre lui dormiva. 

Non avrebbe potuto fare niente, ma si sentiva comunque responsabile.


Quel maledetto giorno Robert Enke cammina nell’erba alta, sotto un cielo cupo. 

Alle ore 18 e 17 minuti l’espresso 4427, che copre il tragitto Hannover-Brema, passa puntuale come sempre. 

Il tormentato Enke decide di farla finita.

Si lancia così davanti alla locomotiva con la certezza di chi, per la prima volta, non avrebbe dovuto fermare niente.


Ci manchi Robert... ❤

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