È morto di freddo a un anno, al confine tra Bielorussia e Polonia, dove si trovava da un mese e mezzo con la sua famiglia.
È morto così, nel modo più atroce, un piccolo profugo siriano, in una foresta, alle porte della “civilissima” Europa,
Non lo hanno potuto salvare i genitori, entrambi gravemente feriti.
Non lo hanno potuto soccorrere in tempo le associazioni umanitarie, che non hanno accesso alla zona.
“La verità, se direttamente vogliamo guardarla negli occhi, è che questo bambino non è morto. È stato ucciso: dall'indifferenza, dell'egoismo, dalla speculazione politica sulla pelle dei migranti, da una assurda disumanità: e tutto questo alle porte dell'Europa.
Una vergogna. Un'inaccettabile vergogna.”
David Sassoli
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