lunedì 8 febbraio 2021

Israele, muore Ruth Dayan, icona della pace e della moda

 


Ruth Dayan 
L'ex moglie del famoso ministro della Difesa della Guerra dei Sei giorni aveva 103 anni
 

Tel Aviv - Si è spenta oggi, un mese prima del suo 104mo compleanno, Ruth Dayan, attivista per la pace e per i diritti civili, pilastro della moda israeliana e prima moglie di Moshè Dayan, già Capo di Stato maggiore e ministro della Difesa durante la guerra dei Sei giorni e del Kippur.

Nata a Haifa nel 1917 dalla famiglia Schwartz di origini est europee, cresciuta nella Gerusalemme mandataria, nel 1934 si trasferì al moshav Nahalal in Galilea, una delle prime cooperative agricole fondate dal movimento sionista, "per diventare una brava contadina", come raccontò nella sua autobiografia. Lì conobbe Moshè Dayan, che proveniva da una famiglia umile di lavoratori agricoli, tra i fondatori di Nahalal. Si sposarono un anno dopo e in seguito Ruth raccontò come il "contadino non avesse nemmeno i soldi per comprare la fede nuziale, così chiesi a mia madre di comprarla".

Moshè Dayan accantonò l'attività agricola per unirsi al Palmach, con il quale combatté a fianco degli inglesi durante la Seconda guerra mondiale, perdendo l'occhio e iniziando a utilizzare la benda nera sull'occhio sinistro che diventò il suo segno distintivo. Ruth raccontava che la ferita aveva totalmente abbattuto suo marito, che "era sicuro che senza l'occhio non avrebbe più potuto fare nulla".

Con la fondazione dello Stato d'Israele nel 1948, la carriera militare del marito li portò a trasferirsi a Gerusalemme. A Ruth mancava la vita della cooperativa agricola e trasformò la loro casa in quello che negli anni fu noto come il "Kibbutz Dayan", una casa aperta a tutti, un punto di riferimento del milieu politico e culturale di quegli anni.

A Gerusalemme Ruth iniziò a lavorare al ministero del Lavoro, dove dirigeva il dipartimento per la formazione dei nuovi immigrati, molti dei quali arrivavano in Israele come profughi, privi di qualsiasi mezzo, ma con competenze professionali spesso di alto livello. L'incontro con abili artigiani e specialisti dell'industria tessile spinse Ruth a ideare un progetto sociale, "Maskit", volto a incentivare il lavoro dei nuovi immigrati, ma anche a promuovere il lavoro femminile, in particolare nei villaggi arabi, che visitava con grande frequenza. Negli anni, Maskit è diventato il primo marchio di alta moda del Paese, di fama internazionale, contando collaborazioni con le principali case di moda del mondo, come Dior, Givenchy, Yves Saint Laurent.

La firma, chiusa nel 1994 a causa di difficoltà economiche, è stata rilanciata nel 2013 su iniziativa della stilista Sharon Tal, che ha coinvolto nuovamente Ruth Dayan, definita come la vera anima dietro le quinte. "Ruth era l'espressione dell'eccellenza della moda israeliana, sapeva come unire le diverse tradizioni e costumi, creando un emozionante mosaico della società israeliana", ha ricordato questa mattina Tal.

Dayan è stata un'instancabile attivista per la pace e la coesistenza. Sosteneva che il suo attivismo era considerato radicale dal marito e fu la causa principale del loro divorzio nel 1972, dopo 37 anni di matrimonio, anche se le voci raccontano che l'infedeltà del generale giocò la sua parte nel mettere fine alla relazione.

Con il giornalista e politico Uri Avnery fu tra le prime voci a sostenere la necessità della creazione di uno Stato palestinese. Fino agli ultimi anni della sua vita, Dayan visitava assiduamente villaggi beduini e palestinesi - rigorosamente alla guida della sua auto - dove aveva creato una rete di centri per la promozione del lavoro artigianale femminile. Dieci anni fa era partita per Malta per conoscere Zahwa, la figlia adolescente di Yasser Arafat, che da anni vive nell'isola con la madre

Suha. Con Raimonda Tawil, la madre di Suha Arafat, giornalista e attivista per la causa palestinese, Dayan ha intrattenuto un'amicizia storica andata avanti per anni, che ha ispirato il libro di Anthony David "Un'amicizia improbabile: le straordinarie vite dell'israeliana Ruth Dayan e della palestinese Raymonda Tawil e i quarant'anni della loro missione di pace", uscito in inglese ed ebraico nel 2015. Tawil, al telefono con Repubblica da Parigi, ricorda Dayan con grande commozione. Due anni fa era andata a trovarla a Tel Aviv e due giorni fa ci aveva parlato per l'ultima volta. "E' una grande perdita per la nostra famiglia. È stata un'icona, una vera donna di pace. Se ci fossero più esseri umani come lei, non saremmo oggi in questa situazione".

Il presidente dello Stato, Reuven Rivlin, ha ricordato Dayan come "una leggenda israeliana, ancora quando era in vita. La sua storia è la quintessenza della realizzazione del sogno israeliano e sionista. Una donna di grande gusto e di amore infinito per questo luogo e per i suoi abitanti, chiunque essi siano".

Dayan era la madre di Assi, attore e regista di fama internazionale, deceduto nel 2014, dello scultore Udi Dayan, deceduto nel 2017 e di Yael Dayan, già parlamentare e attivista per la pace. Sarà sepolta nel cimitero di Nahalal, accanto a Moshè, Assi e Udi, dove ha sempre detto di aver trascorso gli anni più felici della sua vita.

https://www.repubblica.it/esteri/2021/02/05/news/israele_ruth_dayan_moshe_dayan-286173585/

Kissinger71

 

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