12 Dicembre 2020
Michele De Leo – Sono trascorsi dieci anni dalla morte di Salverino De Vito. Uomo schivo e signorile, fu un politico innovatore, capace di guardare al futuro e di lasciare il segno con una legge che voleva essere un sostegno per i giovani e per la loro necessità di inventarsi un lavoro, diventare protagonisti. La legge 44 del 1986, meglio conosciuta come legge dell’imprenditorialità giovanile, fu partorita da quel politico dell’alta Irpinia che non solo aveva grande attenzione per i giovani ma, soprattutto, era impegnato per assicurare loro progetti concreti, al fine di aiutarli ad affrontare le grandi difficoltà che si trovavano davanti, a guardare al futuro con fiducia e ottimismo. Fu sindaco di Bisaccia, consigliere provinciale, senatore per più legislature. Nel 1983, Bettino Craxi lo volle Ministro (senza portafoglio) per il Mezzogiorno, incarico che manterrà fino al 1997, grazie alla conferma nel secondo Governo presieduto dal leader socialista e nel settimo Esecutivo di Amintore Fanfani. De Vito, che aveva coordinato gli interventi per la ricostruzione post sisma del 1980, fu impegnato attivamente per favorire il rilancio del Mezzogiorno. Protagonista pure nella Democrazia Cristiana, militò nella corrente di basa guidata da Ciriaco De Mita. Nel 1994 non riuscì ad essere rieletto in Parlamento. Cinque anni più tardi tentò di tornare sullo scranno più alto della casa comunale di Bisaccia ma pure i suoi ex concittadini gli voltarono le spalle premiando un giovane Marcello Arminio, ancora oggi primo cittadino della comunità altirpina.
https://www.irpinianews.it/dieci-anni-fa-se-ne-andava-salverino-de-vito-ministro-per-il-mezzogiorno-ha-fortemente-voluto-la-legge-per-limprenditoria-giovanile/
Berlusconi71
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