giovedì 1 maggio 2025

COMMEMORAZIONE RAMELLI: IL FASCISMO È SOTTO SCORTA ISTITUZIONALE

 



Ancora una volta Milano è stata teatro di una vergognosa parata dell’estrema destra. Sotto la copertura della commemorazione per Sergio Ramelli, centinaia di militanti fascisti hanno inscenato una vera e propria liturgia nazista, con saluti romani e parole d’ordine che richiamano direttamente l’ideologia fascista.


Le immagini parlano chiaro: centinaia di giovani inquadrati militarmente, alcuni con svastiche e il nome di Adolf Hitler impressi sul braccio, come testimoniato da documentazioni fotografiche, si sono esibiti alla luce del sole nella più totale impunità. A guidarli, esponenti dell’estrema destra noti anche nel mondo dell’informazione, senza che alcuna forza dell’ordine intervenisse. 


In questo contesto, risultano gravissime le dichiarazioni del presidente del Senato Ignazio La Russa, che si è rifiutato di rispondere a una semplice domanda sui saluti romani, liquidando la manifestazione come una semplice commemorazione per la morte di un giovane avvenuta 50 anni fa, priva — a suo dire — di ogni legame con odio e violenza. Peccato che a parlare siano le immagini, e che la realtà smentisca con forza questa narrazione di comodo. 


È scandaloso che nel nostro Paese si possa essere identificati o rischiare di essere multati per aver esposto uno striscione sulla Liberazione il 25 aprile, mentre chi sfila inneggiando al fascismo trova comprensione e giustificazioni ai vertici dello Stato. 


Denunciamo questa sistematica e vergognosa  legittimazione dell’estrema destra da parte delle istituzioni e chiediamo l’immediata applicazione delle leggi contro l’apologia del fascismo e la riorganizzazione sotto qualsiasi forma del partito fascista, come previsto dalla XII disposizione transitoria e finale della Costituzione.


Non ci stancheremo di ribadire che il fascismo non è un’opinione, ma un crimine. Chi tace è complice.


Giovanni Barbera

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