Il Pentagono ha cancellato l’Enola Gay, il bombardiere che sganciò la prima bomba atomica su Hiroshima. Perché? Perché aveva la parola “gay” nel nome.
No, non è uno scherzo. È successo davvero.
Nel delirio trumpiano, il Pentagono sta ripulendo i suoi archivi da tutto ciò che richiama la diversità, l’equità e l’inclusione.
Per farlo, ha deciso di eliminare oltre 26.000 immagini, tra cui quelle delle prime donne marine, dei piloti afroamericani di Tuskegee e – colpo di genio finale – del bombardiere che sganciò la bomba atomica su Hiroshima.
Perché? Perché si chiama Enola Gay. E a quanto pare, negli Stati Uniti del 2025, dire “gay” è più esplosivo di una bomba nucleare.
Siamo a questo livello. La macchina bellica più potente del pianeta ora ha paura di una parola.
Immaginate i prossimi target: la città di Gaylord nel Michigan? Via, eliminate dalle mappe.
Non è revisionismo storico, è analfabetismo funzionale. Ma in che mani siamo finiti?
Abolizione del suffragio universale
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