Purtroppo parlare del Mondiale del 1978 omettendo i particolari raccapriccianti del contesto della dittatura di Jorge Rafael Videla non è facile (e nemmeno giusto), ed è per questo motivo che un po' mi dispiace per quell'Argentina, che si è ritrovata a finire in secondo piano rispetto a quanto di terribile succedeva fuori dagli stadi.
Perché mentre i rastrellamenti dei dissidenti politici erano continui, così come le proteste delle Madri di Plaza de Mayo che volevano la verità sui loro figli desaparecidos e il generale clima di tensione politica, una squadra formidabile vinceva il primo Mondiale della sua storia.
C'erano giocatori straordinari come il portiere Ubaldo Fillol, il leader difensivo Daniel Passarella, il terzino sinistro Alberto Tarantini, il tutto fare Oscar Ardiles, Daniel Bertoni e Leopoldo Luqué in attacco e soprattutto lui, Mario Alberto Kempes.
Perché quel Mondiale, sul campo, era stato soprattutto di Kempes, che segnò 6 gol coincisi con tre doppiette, una delle quali nella finale più importante della sua carriera.
Purtroppo per quella nazionale e soprattutto per l'Argentina, quel trionfo storico non bastó per cancellare con una passata di spugna quanto di terribile stesse succedendo da ormai due anni, e fu dura per la nazione albiceleste risollevarsi dalle rovine di quella maledetta dittatura.
46 anni fa, Mario Kempes siglava una doppietta storica nella finale dei Mondiali, consegnando il primo storico titolo alla nazionale argentina.
Gabriele Gilli ✍🏻
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