venerdì 5 ottobre 2012

Sparisce il dialetto di Cromarty è morto l'ultimo che lo parlava


Bobby Hogg aveva 92 anni ed era rimasto il solo a parlare fluentemente la lingua originaria del villaggio di mare omonimo, situato 280 chilometri a nord di Edimburgo. Ispirato alla Bibbia, è uno dei tanti idiomi che sono andati spegnendosi nelle isole britanniche

 

IL FRATELLO più giovane, Gordon, è morto lo scorso anno, nel mese di aprile, all'età di 86 anni. Ed ora anche Bobby Hogg, che ne era ultimo depositario al mondo, non potrà più testimoniare la presenza del Cromarty. L'anziano pescatore, ingegnere in pensione ormai da tanti anni, è morto all'età di 92 anni portando con sè il segreto di questo dialetto parlato in un paesino sperduto all'estremità di Black Isle, in Scozia, e facendo scomparire così un altro pezzetto del mosaico della linguistica inglese.

Bobby Hogg era l'ultima persona ancora capace di parlare con scioltezza il Cromarty, dialetto originario della villaggio di mare omonimo, che si trova a circa 280 chilometri a nord di Edimburgo. Ispirato alla Bibbia, il Cromarty è uno dei tanti dialetti che sono andati spegnendosi nelle isole britanniche a causa del trasferimento della popolazione rurale in zone urbane, dell'istruzione e dei mass media. Il linguaggio conteneva ancora i pronomi antichi 'thee' e 'thou'.

"È la prima volta che un dialetto scozzese muore così drammaticamente con la scomparsa del suo ultimo oratore", ha commentato Robert Millar McColl, professore del dipartimento di linguistica all'Università di Aberdeen. "È un giorno molto triste. Era un dialetto molto interessante ed era diverso da tutti gli altri", ha continuato. "Ci sono una o due persone che hanno ancora un po' di impianto del dialetto dei pescatori, come è comunemente conosciuto il Cromarty, ma Bobby Hogg è stato l'ultimo oratore fluente madrelingua, non parlava altra lingua fin da quando era bambino. Era quello che noi chiamiamo un oratore 'denso'. Quindi tutto quello che ci rimane ora sono le registrazioni" ha concluso lo studioso.

L'Unesco in un rapporto ha stimato che circa la metà delle oltre 6000 lingue parlate oggi nel mondo rischia di scomparire entro la fine di questo secolo. Con la scomparsa delle lingue non scritte e non documentate, si perderebbe non solo un patrimonio culturale, ma anche importanti conoscenze ancestrali. Questo drammatico scenario può essere arginato con strumenti di monitoraggio, difesa e valutazione dello stato e delle tendenze della diversità linguistica costanti e periodici. Ma anche con servizi di consulenza politica, tecnica e di formazione, oltre che di una piattaforma per lo scambio e il trasferimento di competenze. Misure di protezione di cui il Cromarty, tuttavia, non potrà più avvalersi: il dialetto resterà per sempre un "affare di famiglia" chiuso nei ricordi dei discendenti degli Hogg.

http://www.repubblica.it/scienze/2012/10/04/news/morto_l_ultimo_uomo_che_parlava_il_cromarty-43842659/

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