Le prossime Pompei
Settis: «Siti a rischio? In tutta Italia, siamo allo sfascio».
Crolli di monumenti e siti archeologici che feriscono il patrimonio
culturale italiano e che ogni volta lasciano a terra secoli di storia.
Come un domino cadono tutti, uno dopo l'altro. Le mura Aureliane, la
Domus Aurea e il Colosseo a Roma, il Castello di Macchiagodena in
Molise, la Casa dei gladiatori a Pompei.
A stilare una classifica delle prossime Pompei ci si
perde in una lista senza fine. Quanti sono i siti a rischio? «Tutta
Italia, siamo allo sfascio», risponde a Lettera43.it Salvatore
Settis, archeologo, storico dell'arte ed ex direttore della Normale di
Pisa, «se gliene dico dieci gli altri mille andrebbero dimenticati, ma
quando si taglia il bilancio operativo del ministero dei Beni culturali
di 281 milioni di euro qual è il risultato? Che va in rovina l'intero
Paese».
Se per il critico d'arte Vittorio Sgarbi fare
previsioni è difficile «e per un crollo non si possono certo chiedere le
dimissioni a un ministro», sicuramente si può accendere un faro su
alcune situazioni critiche dell'Italia delle belle arti, da Nord a Sud.
«A partire da Ercolano e Pompei, sino ad arrivare alla villa Zeno al
Donegal a Cessalto (Treviso), dichiarata dall’Unesco Patrimonio
dell’umanità perché è una delle ville venete disegnate da Andrea
Palladio e che da decenni non riceve le giuste cure».
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