La decisione serve a "sterilizzare" l'effetto del passaggio dal vitalizio al contributivo.
Un taglio agli stipendi dei parlamentari? Macché. Bastano pochi calcoli per capire la portata (praticamente nulla) della decisione adottata dalla Camera. Nel tardo pomeriggio, è il vicepresidente Rocco Buttiglione ad annunciare la riduzione dello stipendio dei deputati «di 1.300 euro lordi", circa 700 euro netti. «Bene, finalmente» sono le prime immediate reazioni. E invece? Il provvedimento, in realtà, va collegato alla formalizzazione del «passaggio al sistema contributivo per i vitalizi dei deputati e le pensioni dei dipendenti».
Un passaggio che si sarebbe tradotto in 1300 euro al mese in più, a causa dei differenti criteri di tassazione: i versamenti previdenziali non sono tassati, mentre lo erano le trattenute per i vitalizi. Il nuovo sistema avrebbe dunque comportato un aumento in busta paga di 1300 euro. E, in tempi di sacrifici chiesti a tutti, i deputati hanno deciso di evitarlo: per l'opinione pubblica, sarebbe stato davvero troppo. Tra le altre misure decise alla Camera, quello sul rimborso per i cosiddetti 'portaborse' che sarà al 50% forfettario (ora lo è al 100%) e al 50% dovrà essere documentato, o con l'assunzione del collaboratore o con la documentazione delle spese sostenute.
(Fonte: Vanity Fair)
Fabrizio
La vita senza allegria è una lampada senza olio.
(Walter Scott)
Nessun commento:
Posta un commento