giovedì 2 febbraio 2012

Iran e questione nucleare

 C'è tanta falsità e pregiudizio sulla questione nucleare iraniana, sulla AIEA, sulla ventilata minaccia nucleare. Prima di tutto, è importante il ruolo e l'influenza di alcuni paesi (Russia e Cina, soprattutto), la propaganda lagnosa di Israele, l'ostilità dell'Arabia Saudita (la culla di ogni forma di fondamentalismo islamico, di matrice sunnita e quindi avverso alla confessione sciita). C'è anche un aspetto economico alla base della controversia con l'Iran: il paese ha una sua Banca centrale e sta minacciando di non usare più il dollaro come moneta di scambio. La Cina continuerà a comprare petrolio e gas dall'Iran e la Cina tiene l'America per le palle, ha in mano i suoi debiti. La Russia è un altro partner dell'Iran e spesso non condivide le posizioni europee e americane. Le operazioni "false flag" per ora le fanno gli agenti americani e israeliani infiltrati in Iran, uccidendo con attentati gli scienziati iraniani che lavorano al progetto atomico. Non esistono prove dell'atomica in costruzione, l'AIEA non le ha mai trovate e gli ispettori dell'Ente controllano le loro centrali. Gli USA hanno commesso un grave errore strategico eliminando Saddam Hussein. Ora l'Iraq è in mano ad un governo sciita, è uno stato fantoccio che guarda con amicizia e rispetto all'Iran. L'Iran è rimasto l'unica grande potenza in Medio Oriente. Questo non piace ad Israele, che vuole un Medio Oriente lacerato, diviso o assoggettato. Israele, è tentato dall'attaccare l'Iran, ma vorrebbe l'appoggio USA. Ma l'America si sta leccando le ferite. Come quadro politico interno, in Iran è in corso dal 2009 un confronto acceso tra il potere religioso dei mullah (che segue il leader supremo Khamenei) e il partito laico conservatore del presidente Ahmadinejad, una alleanza tra pasdaran, esercito e ceti conservatori. Ma, di fronte alla minaccia esterna, gli iraniani si ricompattano(la storia della guerra Iran-Iraq insegna). In Iran ci sono anche delle forze riformiste, ma è sintomatico che quando il paese è sotto minaccia, le forze più conservatrici hanno la meglio. L'embargo economico nuocerà più all'Occidente che all'Iran. Ma, se guardi bene, come ha scritto lo stesso New York Times, la vera questione è quella economica, la minaccia atomica è uno spauracchio. L'Occidente è in piena crisi economica e finanziaria. Ha bisogno di aprire nuovi mercati e territori alla sua finanza mortale e malata. E qual'è la razza che, tradizionalmente, ha un certo debole per i soldi e i mercanteggiamenti? L'Occidente ha anche fame di fonti energetiche, e il Medio Oriente è un Eldorado. Anche i fatti in Siria hanno la loro importanza strategica. Il Medio Oriente è un'area storicamente martoriata da violenze e ingiustizie, ma la ferita più grande è stata commessa permettendo che la creazione dello stato d'Israele si basasse su violenze inaudite, massacri di popolazioni arabe, espropriazioni, esodi e campi di profughi. Le violenze e le ingiustizie proseguono tutt'oggi. Ma questa è un'altra storia, tuttavia è chiaro che su questo l'Iran fa leva. Pur essendo sciita, cerca di ergersi a difensore dell'Islam tutto, che è prevalentemente sunnita. Un po' è quello che sta facendo anche Erdogan, e anche il ruolo della Turchia è tutto da calcolare. (Ste.Mar.)

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