Ambra racconta la morte dell'amato marito Gabriele
A Verissimo Ambra Orfei ha raccontato con grande lucidità e dolore la perdita del marito Gabriele Piemonti, scomparso improvvisamente durante le festività natalizie a causa di un infarto. Un lutto arrivato senza preavviso, che l’ha costretta ad affrontare uno dei momenti più drammatici della sua vita, trovando oggi la forza soprattutto nel legame con la figlia e nel sentimento, mai venuto meno, di una presenza che continua ad accompagnarla.
La morte del marito Gabriele
«Ho perso mio marito (Gabriele Piemonti, ndr.) in modo tragico e improvviso, morto il giorno di Natale, il 25 dicembre per un infarto.
A Verissimo Ambra Orfei ha raccontato con grande lucidità e dolore la perdita del marito Gabriele Piemonti, scomparso improvvisamente durante le festività natalizie a causa di un infarto. Un lutto arrivato senza preavviso, che l’ha costretta ad affrontare uno dei momenti più drammatici della sua vita, trovando oggi la forza soprattutto nel legame con la figlia e nel sentimento, mai venuto meno, di una presenza che continua ad accompagnarla.
La morte del marito Gabriele
«Ho perso mio marito (Gabriele Piemonti, ndr.) in modo tragico e improvviso, morto il giorno di Natale, il 25 dicembre per un infarto.
Stava benissimo, un minuto prima parlava con me, mi diceva che aveva un po’ di nausea e in un secondo mi ha detto che gli girava la testa, di chiamare l’ambulanza perché gli girava la testa e da lì sono iniziati i 20 minuti più terribili della mia vita, dove alla fine è successo quello che è successo», racconta Ambra.
Un dolore troppo profondo che lei non riesce a spiegarsi: «Non capisco perché proprio a me... Non pensavo di meritarmi queste cose. Io so che lui è qui, non lo vedo ma lo sento sempre e mi aiuta. Sicuramente segue molto mia figlia perché le voleva un bene dell’anima e adesso lei è in una fase della vita particolare, l’adolescenza. Ha bisogno di un papà, lo faccio io per lei. Chiedo a mio marito di proteggerla e sono sicura che lui lo stia facendo».
Un legame che continua anche nelle scelte quotidiane: «Quando devo prendere una decisione importante, prima glielo chiedo e poi aspetto la sua risposta. In qualche modo mi risponde sempre».
Tornando a quei giorni drammatici, ha ricordato: «Qualche giorno prima di morire, era andato dal gastroenterologo perché aveva acidità di stomaco dopo una brutta influenza. Lui andò da solo alla visita, dopo Natale avevamo detto di fare ulteriori visite, anche al cuore, ma non ci siamo arrivati».
E ancora: «Abbiamo fatto tutto quello che potevamo, il massaggio cardiaco, la respirazione bocca a bocca… però l’ambulanza è arrivata dopo mezz’ora e abbiamo litigato con loro perché mi facevano domande, mentre mio marito si stava sentendo male». Il racconto si chiude con l’epilogo più doloroso: «Quando è arrivata la dottoressa, il defibrillatore non partiva, non abbiamo potuto fare nulla. L’hanno portato via. La mattina dopo mi hanno detto che aveva superato la notte, la mattina dopo hanno fatto l’elettroencefalogramma ed era piatto. Dopo otto ore, per la legge italiana, devi staccare le macchine e quindi l’ho perso due volte».
Il rapporto con la figlia
Ambra ha quindi parlato della figlia: «Mia figlia Ginevra parla poco di quello che è successo, della perdita di Gabriele. È una ragazza molto forte e ha scoperto l’amore per i cavalli, forse questa è la sua terapia, il modo per vivere felice. Io parlo poco di mio marito perché ho paura di riportarle alla memoria i ricordi con lui e di farla stare peggio. Lascio così».
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