Provò cinque volte a raggiungere la Corsica su una motosilurante, con l’obiettivo di andare poi in Liguria a sostenere la Resistenza. Poi si fece paracadutare a Montecassino, dove fingendosi una cameriera prese informazioni sui movimenti tedeschi. Tutto questo dopo un addestramento da servizi segreti.
Ma Maddalena Cerasuolo aveva iniziato da semplice operaia napoletana. Quando i tedeschi minacciarono di radere al suolo la città e deportare decine di migliaia di persone nei campi di lavoro, la città insorse e tra gli insorti c’era anche lei. Prima cercò le armi da dare ai partigiani, poi si stufò di portare ceste piene di bombe a mano e prese a sparare anche lei. Nelle quattro giornate di Napoli, che iniziavano proprio oggi il 27 settembre, fu lei a fare ricognizioni dietro le linee nemiche per sapere quanti fossero i tedeschi. E sì offrì anche di andare a parlamentarci, sapendo i rischi che correva.
Fu così determinata che la presero i servizi segreti, dopo la liberazione della città. Nel dopoguerra, tenne viva la memoria e divenne un simbolo.
Oggi che si celebrano le quattro giornate di Napoli, che videro la liberazione della città dai tedeschi, ricordare lei è il miglior modo per onorare la memoria storica nazionale.

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