lunedì 9 giugno 2025

Cristina Guarda

 È successo di nuovo.


L’europarlamentare di Europa Verde Cristina Guarda è stata prima avvicinata e poi identificata dai carabinieri durante la tappa del Giro d’Italia.


La sua “colpa”? Aveva in mano e sventolava una bandiera della Palestina durante il passaggio dei corridori, per altro nel terreno di proprietà della sua famiglia. 


Tanto è bastato per costringerla a favorire documenti e generalità. Come se fosse una pericolosa eversiva.


E lei, la diretta interessata, è stata perfetta nel rispondere ai carabinieri:


“Sono nel mio terreno. Sto esprimendo liberalmente il mio pensiero. Non credo ci sia necessità”.


“Stiamo facendo il nostro dovere”.


E lei: 


“Penso che stiate facendo un po’ di più del vostro dovere”.


Guarda ha poi aggiunto spiegando l’accaduto:


“Facevo il mio, da essere umano, cittadina e politica: manifestavo per più di 50.000 vittime e i milioni di palestinesi oppressi, consumati da fame e sete, dilaniati da bombe e fuoco”. 


Lei è stata grandissima, nel modo, nella forma, nella sostanza, persino nella risposta.


Il fatto è che tutto questo oggi, in Italia, nel 2025, è diventato sospetto, eversivo, pericoloso.

Anche questa è una forma di regime.


Solidarietà alla eurodeputata Guarda.


Identificateci tutti! 


#freegaza🇵🇸

Lorenzo Tosa 

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