- Chi è che le sta sullo stomaco dei suoi colleghi?
- No, sullo stomaco nessuno...
- Beh, mettiamo su qualche altra parte!
- No, ecco, ci sono delle persone il cui successo e come lo hanno raggiunto, per esempio, forse perché è così diverso come applicazione dal modo che ho io di fare il mio lavoro... non so per esempio non mi piace Manfredi. Ma non mi piace globalmente il suo lavoro. Ma forse c'è una ragione: per esempio quando lui andò a Cannes per la prima volta con il suo film ed ebbe un grande successo, io gli mandai un telegramma sul quale avevo scritto: "Sapessi quanto mi girano le palle!". Quindi ho anche portato avanti un po' questo gioco dell'invidia.Di Manfredi l'antipatia forse dipende anche un po' da questo: che, mentre io ho partecipato a dei film in cui lui era protagonista, e ho fatto i miei macchiettoni, o il mio personaggino, o il personaggione - e pure bene! - l'unica volta che io gli ho chiesto di fare una cosa nel film mio, lui non l'ha fatto, tirando fuori delle ragioni che non ho capito. Gli ho detto: "Fai una caxxata anche tu. Nella vita bisogna farle!". Ecco, la cosa che mi da fastidio è che lui non fa mai caxxate. O crede di non farle.
- Non è generoso?
- Non saprei dire. Io voglio un altro sia un po' come me, che ogni tanto commette dei begli errori. Però, con disinvoltura. Io a volte so di fare una cosa di cui potevo fare a meno, però la faccio lo stesso.
(Ugo Tognazzi intervistato da Enzo Biagi, dice la sua su Nino Manfredi)

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