lunedì 5 maggio 2025

Michele Dal Forno



 Il ragazzo nella foto si chiama Michele Dal Forno, ha 21 anni, vive e studia a Verona, e la sera arrotonda facendo il portapizze. 

Sabato sera, intorno alle 20.30, aveva appena terminato una consegna quando ha sentito le voci di due ragazzi che, con tono e fare minaccioso, stavano aggredendo verbalmente una coetanea.

A quel punto Michele avrebbe potuto voltarsi dall’altra parte facendo finta di niente e tornare al suo motorino, e nessuno gli avrebbe chiesto niente. Invece no, invece Michele ha deciso di intervenire.

“Tutto bene” ha chiesto alla ragazza. “Hai bisogno di aiuto?”

Di tutta risposta, uno dei due ragazzi ha cominciato a insultarlo. Michele non ha fatto neanche in tempo a rispondere, che l’altro giovane ha tirato fuori dalla tasca un coltello e gli ha sfregiato il volto da parte a parte, prima della fuga. 

La ragazza, in lacrime, grazie a lui è in salvo e sta bene, Michele è finito in ospedale con 60 punti di sutura (sessanta!), un frammento di naso reciso e una cicatrice che gli resterà per tutta la vita. Eppure, a chi gli chiede se lo rifarebbe, se ne valeva la pena, lui risponde senza pensarci:

“Non mi sento un supereroe, però so che lo rifarei: se una persona più debole è in difficoltà, è giusto intervenire. Spero possa servire a far riflettere, perché al posto mio poteva esserci chiunque. Non deve capitare mai più.”

Il gesto è straordinario, le parole sono un manifesto di coraggio, sensibilità, empatia di cui oggi abbiamo più che mai bisogno. 

Ma dove non può (e non dovrebbe mai) arrivare il coraggio di questo giovane uomo, arrivi la giustizia. Per lui e per lei. 

(foto Corriere del Veneto)

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