giovedì 8 maggio 2025

La strategia sionista

 


Nel documento c’è scritto che “uno spostamento forzato dei gazawi in Egitto produrrebbe per Israele risultati strategici positivi e a lungo termine”.

 

Il 13 ottobre 2023, 5 giorni dopo l'inizio del genocidio del popolo palestinese mascherato da lotta al terrorismo, il Ministero per l’Intelligence israeliano ha realizzato un documento all’interno del quale viene delineata la strategia sionista su Gaza.


WikiLeaks, l’organizzazione giornalistica fondata da Julian Assange, l’ha immediatamente pubblicato su Twitter. 


Nel documento c’è scritto che “uno spostamento forzato dei gazawi in Egitto produrrebbe per Israele risultati strategici positivi e a lungo termine”.


Il disegno si sarebbe dovuto realizzare in 3 fasi:


Spostamento degli abitanti di Gaza verso il sud della Striscia;


Creazione di una tendopoli nel Sinai egiziano con l’apertura di un corridoio umanitario;


Costruzione di nuove città nel bel mezzo del deserto. Città dove dovrebbero andare ad abitare i gazawi per sempre, senza alcuna possibilità di ritorno.


È evidente che un piano del genere era stato preparato ben prima del 7 ottobre. Solo che i nazional-sionisti, i peggiori terroristi del pianeta, attendevano il momento propizio per realizzarlo. 


Le autorità criminali di Israele da anni pensano alla deportazione di tutti i palestinesi al di fuori della Palestina. Da anni pensano alla creazione della Grande Israele. 

La pulizia etnica, la deportazione dei sopravvissuti, il genocidio per rendere l'organizzazione più facile: è la “soluzione finale della questione palestinese” ideata e pensata dai nazional-sionisti.


Sapete cosa è stata la “soluzione finale della questione ebraica”? 


È stato il piano ideato dai nazisti per sbarazzarsi degli ebrei. 


Prima hanno organizzato le deportazioni (pensate, le chiamavano evacuazioni), poi sono passati agli stermini. 


I sionisti hanno fatto il contrario. 


Prima hanno sterminato decine di migliaia di bambini distruggendo tutta la Striscia di Gaza per rendere invivibile il luogo, ora pensano a deportare chi muore letteralmente di fame e di sete.


Questa è la realtà. 


E, ripeto, è da anni sotto gli occhi di tutti coloro che non si sono voltati dall'altra parte.


Alessandro Di Battista

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