giovedì 10 aprile 2025

Avete mai sentito parlare del PATTO con Lucifero ???

 


ATTENZIONE RAGAZZI ❗❗❗

Avete mai sentito parlare del PATTO con Lucifero ???

Patto non significa vendere l'anima, anche perché l'anima non si vende.

Si tratta di un accordo che fai con Lucifero o con qualsiasi altro demone.

Lucifero non compra anime perché non è un collezionista di anime.

Lucifero non è il diavolo satana

La chiesa cristiana ha inventato tutta questa storia per allontanare gli uomini dalla grande verità.

La chiesa cattolica e la chiesa musulmana conoscono la verità non la diranno mai più al MONDO.

Lucifero è il vero Dio dell'umanità per questo chiunque gli serve o fa patto diventa ricco.

Tutti i grandi leader mondiali servono Lucifero per questo hanno il potere di dominare il mondo..

Non crede molto a quello che dice la Bibbia, perché la Bibbia è un libro che i padroni del mondo stessi hanno creato per dominarci .

L'inferno non esiste.

Il peccato non esiste.

Aprite gli occhi fratelli

Paradiso e inferno si verificano proprio qui sulla terra

Non sarai mai ricco seguendo Gesù, Kimbango, Buddha ecc

Molte persone usano queste religioni solo per nascondersi da chi sono realmente.

Vieni a far parte della nostra chiesa e accetta Lucifero come tuo Signore e Salvatore e vedrai grandi meraviglie nella tua vita.

Non devi uccidere una persona per avere un sacco di soldi.

non devi vendere la tua anima per avere un sacco di soldi Tutto quello che devi fare è accettare Lucifero come tuo Dio, e io posso mostrarti come farlo attraverso un rituale molto antico.

Coloro che uccidono persone per avere soldi lavorano con demoni inferiori .

Lucifero non ti chiederà mai di uccidere una persona, tanto meno di vendere la tua anima.

Non importa quale sia il problema o la malattia che stavi affrontando in questo momento, Lucifero ha la soluzione di qualsiasi problema esiste in questo mondo. 

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La Francia 🇫🇷 riconoscerà la Palestina 🇵🇸

 


Con una decisione a dir poco storica il Presidente francese Emmanuel Macron ha annunciato che la Francia riconoscerà ufficialmente lo Stato di Palestina.


Lo ha detto al canale televisivo France 5, confermando quello che da qualche tempo aveva lasciato intendere.

Ora c’è anche una data: giugno.


Macron sta facendo quello che ancora troppo pochi in Europa hanno avuto il coraggio di fare: riconoscere quello che geograficamente, storicamente e culturalmente era già ovvio a chiunque conosca la Storia.


Ma, soprattutto, significa riconoscere quel diritto sacrosanto che al popolo palestinese per decenni, per pavidità e interessi esclusivi, è stato negato.


Affinché “due popoli, due Stati” non sia più solo vuota e ipocrita retorica ma realtà.


Lo aveva già fatto Sanchez in Spagna, assieme a pochi altri. Ora è il turno di Macron.


Mentre Meloni si genuflette al boss americano e tace davanti agli orrori del criminale di guerra Netanyahu, dalla Francia e dall’Europa arriva l’ennesima grande lezione di politica e democrazia.


Che puntualmente cadrà nel vuoto.

Lorenzo Tosa 

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MELONI È AVVISATA: IL CARROCCIO NON SCHIODA

 

MELONI È AVVISATA: IL CARROCCIO NON SCHIODA – IL CAPOGRUPPO LEGHISTA AL SENATO, MASSIMILIANO ROMEO, LANCIA UN MESSAGGIO AGLI ALLEATI: “LE REGIONI DOVE GOVERNA LA LEGA A NOSTRO GIUDIZIO DEVONO RIMANERE ALLA LEGA. PENSO CHE SIA INTERESSE DELLA COALIZIONE DI CENTRODESTRA” – L’USCITA DELL’EX FEDELISSIMO DI SALVINI ARRIVA ALL’INDOMANI DELLA SENTENZA DELLA CONSULTA, CHE HA DEFINITIVAMENTE SBARRATO LA STRADA A UN TERZO MANDATO PER ZAIA IN VENETO E PER FEDRIGA IN FRIULI-VENEZIA GIULIA…

luca zaia massimiliano romeo fedriga 

massimiliano romeo congresso regionale lega lombarda foto lapresse

(ANSA) - MILANO, 10 APR - "Le Regioni dove governa la Lega a nostro giudizio devono rimanere alla Lega": così il segretario della Lega lombarda e capogruppo del partito a Palazzo Madama, Massimiliano Romeo, a margine di un punto stampa a Milano, dopo la decisione della Consulta sul terzo mandato dei governatori.

 

Alle elezioni regionali "penso che sia interesse della coalizione di centrodestra che una forza come la Lega, molto rivolta ai territori e che ha esperienza di buon governo da tanti anni, voglia riconoscersi ancora la guida di quelle Regioni - ha aggiunto -. Se la Lega governa le sue Regioni è tranquilla e serena e tutto procede per il meglio". 

luca zaia e massimiliano fedriga 3luca zaia e massimiliano fedriga 4

 

Tragico schianto sulla Domiziana, Michele Elmi muore sul colpo: «Il fratello passava lì per caso e ha riconosciuto l'auto distrutta»

 


Perde il controllo dell'auto e tampona la vettura che lo precedeva

Tragico schianto sulla Domiziana, Michele Elmi muore sul colpo: «Il fratello passava lì per caso e ha riconosciuto l'auto distrutta»

di Pierluigi Benvenuti

È di un morto il bilancio del drammatico incidente della strada verificatosi venerdì 10 aprile 2025 sulla Domiziana, alla periferia sud di Mondragone. La vittima si chiamava Michele Elmi, 51 anni di Cellole. Stando alle prime ricostruzioni, l'uomo ha perso il controllo dell'autovettura su cui viaggiava e all'altezza della rotatoria tra la statale e via Castel Volturno, all'inizio dell'abitato di Mondragone, ha tamponato un veicolo che lo precedeva. Tra le ipotesi investigative quelle di un malore che ha colpito Elmi e avrebbe determinato l'incidente.

Michele Elmi è morto sul colpo

Inutile qualsiasi tentativo di soccorso, l'uomo è deceduto praticamente sul colpo, sembra sotto gli occhi del fratello che si è trovato a transitare nella zona e si è fermato avendo riconosciuto la vettura del fratello tra quelle incidentate. Sul posto sono intervenuti gli agenti della polizia stradale di Cellole per i rilievi del caso, e gli uomini della polizia locale di Mondragone che hanno disciplinato la circolazione fortemente rallentata. Solo dopo diverse ore il traffico è tornato alla normalità.

https://www.leggo.it/italia/cronache/michele_elmi_morto_incidente_domiziana_mondragone_oggi_10_4_2025-8771279.html

L'Hantavirus uccide 3 persone, paura in California: cosa sappiamo sulla malattia che ha causato la morte di Betsy Arakawa (moglie di Gene Hackman)

 

L'Hantavirus uccide 3 persone, paura in California: cosa sappiamo sulla malattia che ha causato la morte di Betsy Arakawa (moglie di Gene Hackman)
 
Paura in California per l'hantavirus, la rara malattia legata all'esposizione ai topi e che avrebbe ucciso Betsy Arakawa. Le autorità sanitarie locali hanno annunciato che tre persone (si erano ammalate lo scorso febbraio) sono morte a causa del virus a Mammoth Lakes, una piccola cittadina, dove sono stati segnalati 27 casi dal 1993.  

«Il verificarsi di tre casi in un breve periodo di tempo mi preoccupa, soprattutto in questo periodo dell'anno», ha affermato in una nota Tom Boo, funzionario della sanità pubblica della contea. Il virus – secondo i Centers for Disease Control and Prevention – circola negli stati del sud-ovest degli Stati Uniti. Tra questi ci sono il New Mexico, l'Arizona, il Colorado e la California.

I cadaveri in decomposizione di Hackman, 95 anni, e Arakawa, 65 anni, sono stati trovati senza vita il 26 febbraio scorso. La pianista – secondo le autorità – è morta per la sindrome polmonare da hantavirus. Il marito premio Oscar, invece, è deceduto per insufficienza cardiaca associata al morbo di Alzheimer. 

L’infezione da hantavirus è una malattia virale trasmessa dai roditori. Il virus può causare gravi infezioni ai polmoni (con tosse e respiro affannoso) o ai reni (con dolore addominale e talvolta insufficienza renale). Il periodo d’incubazione è in genere di due-tre settimane, talvolta anche sei. La malattia può anche essere fatale.

Come si trasmette

Gli hantavirus infettano varie specie di roditori in tutto il mondo ed è presente nella loro urina e feci. L’uomo contrae l’infezione quando entra in contatto con i roditori o con i loro escrementi, o eventualmente inalando particelle virali in luoghi in cui sono presenti grandi quantità di feci di esemplari infetti.

 

Cure

Purtroppo ad oggi non esiste una terapia specifica. Le cure note si basano su un approccio strettamente sintomatico. E se necessario, con il ricovero del paziente in terapia intensiva, dove viene garantito il supporto vitale e, quando necessaria, la dialisi per sopperire all’insufficienza renale.

 
https://www.leggo.it/schede/gene_hackman_betsy_arakawa_paura_hantavirus_california_oggi_10_4_2025-cure-4-8771196.html
 

 


Tania Bellinetti morta dopo un volo dal terzo piano, la svolta: «Non è suicidio». Ricercato il compagno che l'avrebbe spinta

 


L'uomo ha fatto perdere le tracce

Tania Bellinetti morta dopo un volo dal terzo piano, la svolta: «Non è suicidio». Si cerca il compagno che l'avrebbe spinta


Quello che martedì sembrava un caso di suicidio, ha preso in poche ore contorni diversi. La polizia indaga sulla morte di Tania Bellinetti, caduta dal terzo piano della palazzina in cui abitava, in via Tolstoi 4 a Bologna, nel quartiere della Barca, martedì sera, riporta Repubblica. Potrebbe trattarsi di un nuovo caso di femminicidio.

Il compagno è ricercato

Gli investigatori ipotizzano che la donna, 48enne mamma di due bambini, non si sia buttata volontariamente ma che possa essere stata spinta dal compagno.

Si tratta di un tunisino di dieci anni più giovane di lei, che già in passato l’avrebbe maltrattata, e per questo aveva ricevuto un ammonimento da parte del questore. L'uomo si è allontanato e ha fatto perdere le tracce. Attualmente è ricercato. 

🔴 Sei vittima di violenza o stalking? Puoi parlarne e chiedere aiuto chiamando il numero 1522 o chattare direttamente con un'operatrice sul sito www.1522.eu o via app. L’accoglienza è disponibile nelle lingue italiano, inglese, francese, spagnolo, arabo, farsi, albanese, russo ucraino, portoghese, polacco

https://www.leggo.it/italia/cronache/tonia_bellinetti_uccisa_compagno_ricercato_spinta_balcone_suicidio_indagini_bologna_oggi_10_4_2025-8771282.html

 

La setta induista che ha provato a creare uno stato in Bolivia

 


Gli Stati Uniti della Kailasa hanno tentato di acquisire i territori di due popolazioni indigene, che poi hanno capito l’equivoco: non è la prima volta che succede

Swami Nithyananda, il fondatore degli Stati Uniti della Kailasa, in una foto pubblicata sul suo profilo Facebook 

Alla fine del 2024 i rappresentanti di alcune popolazioni native della Bolivia, in Sudamerica, hanno firmato degli accordi con gli Stati Uniti della Kailasa, una setta induista, per concedere loro l’affitto perpetuo delle loro terre. In seguito gli accordi sono stati annullati, come successo in altre occasioni: gli Stati Uniti della Kailasa sostengono senza alcun fondamento di essere uno stato indipendente, e provano da anni a stringere accordi con governi e amministrazioni locali per essere legittimati nelle proprie attività o per ottenere terreni in cui stabilirsi. Questi accordi vengono regolarmente annullati una volta che si scopre che la setta non è un vero stato.

La notizia relativa alla Bolivia è apparsa sui giornali in queste settimane. I terreni coinvolti dai contratti si trovano in gran parte nella foresta amazzonica: la popolazione Baure ha firmato un contratto “perpetuo” (in realtà della durata di mille anni) per la cessione di 600 chilometri quadrati di terreni alla setta in cambio dell’equivalente di circa 100mila euro annui. I Cayubaba hanno ceduto 310 chilometri quadrati in cambio di 50mila euro all’anno, e gli Ese Ejja 390 chilometri quadrati in cambio di più di 25mila euro annui. Gli accordi prevedevano la concessione completa della sovranità dei territori agli Stati Uniti della Kailasa, inclusi i diritti di sfruttamento di tutte le risorse naturali, e anche che le popolazioni avrebbero difeso in tribunale la setta e protetto le sue attività da eventuali minacce esterne.

A marzo il giornale boliviano El Deber, che ha potuto vedere i documenti delle cessioni, ha reso noti i tentativi degli Stati Uniti della Kailasa di acquisire i terreni, assieme ai nomi delle persone coinvolte: una volta che hanno scoperto che effettivamente l’organizzazione non è un vero stato le popolazioni indigene hanno annullato i contratti, accusando i rappresentanti della setta di aver negoziato in malafede. Gli Ese Ejja, per esempio, hanno accusato la setta di aver sfruttato le loro difficili condizioni economiche per ingannarli promettendo grossi guadagni e accordi di cooperazione internazionale.

Il 24 marzo il governo boliviano ha detto di aver espulso 20 persone straniere collegate agli Stati Uniti della Kailasa che avevano tentato di ottenere i terreni indigeni dopo essere entrate nel paese con visti turistici. Fra loro c’erano cittadini indiani, britannici, statunitensi e cinesi.

Gli Stati Uniti della Kailasa prendono il nome da una montagna sacra per l’induismo che si trova in Tibet. Furono fondati nel 2019 da Swami Nithyananda, un guru e truffatore indiano che fuggì dall’India dopo essere stato accusato di stupro e rapimento di bambini. Nithyananda è nato nel 1978 in India e possiede decine di santuari e luoghi di culto nel paese: si presenta come una figura divina dotata di poteri soprannaturali, fra cui ritardare l’alba e far parlare gli animali in tamil e sanscrito, e capace di trasmettere questi poteri ai suoi seguaci.

La setta definisce lo stato che vorrebbe creare come «la Santa Sede dell’Induismo» e l’unico paese induista al mondo: Nithyananda rivendica come suoi cittadini tutte le persone che praticano questa religione. La setta ha diffuso informazioni abbastanza assurde: dice di avere una sua banca centrale (che serve a raccogliere donazioni dai fedeli induisti) e una valuta, oltre a vari ministeri e oltre 16mila “ambasciate spirituali” in giro per il mondo. Nithyananda prova spesso a inviare delle delegazioni che rappresentino l’organizzazione in vari contesti ufficiali per tentare di ottenere legittimità: i suoi esponenti si sono introdotti per esempio in due riunioni delle Nazioni Unite a Ginevra.

In certi casi la setta ha detto di voler assumere una forma simile all’Ordine sovrano di Malta (che è diverso dalla Repubblica di Malta, il paese parte dell’Unione Europea), un’organizzazione umanitaria cristiana a cui in alcuni limitati contesti viene riconosciuta una forma di sovranità pur non avendo un territorio. In altri casi però sembra che gli Stati Uniti della Kailasa abbiano cercato di ottenere un territorio su cui stabilirsi: secondo il diritto internazionale, per essere considerato come sovrano uno stato deve avere una popolazione permanente, delle istituzioni di governo, la capacità di instaurare relazioni con gli altri paesi e un territorio definito.

Molti giornali internazionali hanno scritto che nel 2019 la setta avrebbe acquistato dal governo dell’Ecuador un’isola su cui avrebbe fondato il suo stato. Non è chiaro dove si trovi di preciso l’isola, né se l’acquisto sia effettivamente avvenuto: anche se così fosse il governo dell’Ecuador non ha detto di aver ceduto i diritti di sovranità sul suo territorio alla setta, che quindi al massimo potrebbe gestire l’isola come un normale terreno privato.

Nel 2023 aveva stretto prima un accordo di gemellaggio con la città di Newark, negli Stati Uniti, e poi un accordo di collaborazione con il Paraguay, che aveva portato alle dimissioni del capo di gabinetto del ministero dell’Agricoltura del paese. In entrambi i casi gli accordi erano stati rapidamente annullati una volta venuta alla luce la vera natura dell’organizzazione.

Con il tentativo di acquisire i terreni in Bolivia è possibile che i rappresentanti della setta abbiano cercato di sfruttare le particolari forme di proprietà collettiva riconosciute dalla legge boliviana ad alcune popolazioni native, che garantiscono un ampio grado di autonomia. Come detto i contratti sono stati immediatamente cancellati una volta scoperto che l’organizzazione non è quello che dice di essere, e in ogni caso non è scontato che i diritti concessi alle popolazioni native sarebbero stati trasferiti alla setta.

https://www.ilpost.it/2025/04/08/stato-induista-kailasa-terre-nativi-bolivia/?utm_source=firefox-newtab-it-it

 

 

 

 

Infettato dal virus mangia-carne dopo essere finito in una buca: i medici gli ricostruiscono la gamba

 

Dalla disperazione alla speranza: l’impresa dei medici del Gemelli per salvare Onya dai batteri mangia-carne
 
L’infezione gli aveva già "mangiato" buona parte delle ossa della gamba e si era estesa alla caviglia. E questo poteva essere il tragico epilogo di una vita difficile, all’insegna del disagio esistenziale, incardinato su una povertà estrema. Onya (nome di fantasia) è arrivato a un passo dal perdere la sua gamba destra e la vita stessa. Emigrato dal suo paese d’origine, la Nigeria, e approdato sulle coste della Calabria nel 2017, il giovane Onya è stato accolto in Italia trovando lavoro a distanza di qualche mese. Ad offrigli l'opportunità di lavorare come operatore ecologico, che per lui rappresentava l’inizio di una nuova tranche esistenziale, è la regione Lazio, in una cittadina. Ed è proprio mentre si reca a lavoro che Onya finisce con la gamba destra dentro una buca coperta da un compensato di legno e riporta una brutta ferita. È la prima tappa di una drammatica vicenda che approda, dopo visite in vari ospedali (con interventi parziali e tanti antibiotici), al Pronto Soccorso del Gemelli.
 

L'infenzione ossea e il rischio di amputazione

Qui la diagnosi è di osteomielite post-traumatica, una grave infezione ossea che coinvolgeva gran parte della tibia e della caviglia della gamba destra, contratta a seguito di quel trauma iniziale apparentemente banale. Nella foto si riesce a vedere chiaramente la gravità delle condizioni della gamba di Onya.

A causare l’infezione, come riveleranno i tamponi colturali profondi, sono una serie di batteri ‘mangia-carne’ (flesh-eating), dallo Stafilococco Aureus all’Escherichia Coli, passando per tanti altri che, nel corso di alcuni mesi avevano devastato la cute e i muscoli, fino ad arrivare all’osso. Giunta a questo stadio l’infezione non è più controllabile con i soli antibiotici, è necessario ricorrere al bisturi, per rimuovere le parti infette, ma in un caso del genere, può essere necessario anche ricorrere all’amputazione.

 

"L'impresa" alternativa durata un anno

Ma Onya non ne vuole proprio sapere. I medici cercano di convincerlo, ma lui è irremovibile. E allora un ortopedico, il dottor Carlo Perisano, ricercatore in Ortopedia e Traumatologia all’Università Cattolica del Sacro Cuore e dirigente medico presso la UOC di Ortopedia e Traumatologia della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, e la dottoressa Elisabetta Pataia, docente di Chirurgia ortoplastica all’Università Cattolica del Sacro Cuore e chirurgo plastico presso la UOC di Ortopedia e Traumatologia della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, propongono a Onya una soluzione alternativa. Proveranno a rimuovere tutta l’infezione, che significa asportare la parte inferiore della gamba e parte della caviglia, per poi ricostruire il tutto.

Una vera e propria impresa durata circa 1 anno e vari interventi, mai descritta prima in letteratura, che ha restituito a Onya la sua gamba: «In una prima fase – spiega il dottor Perisano – abbiamo resecato quasi tutta la tibia del paziente sotto il ginocchio e l’astragalo, per rimuovere tutti i focolai di infezione; successivamente abbiamo messo un sostituto temporaneo dell’osso, cioè uno spaziatore cementato e antibiotato, al fine di far guarire i tessuti e ridurre il rischio di re-infezione. Dopo 4 mesi di terapia antibiotica, abbiamo iniziato un percorso di ricostruzione ossea».

 

La ricostruzione ossea

Inizialmente è stato fatto un tentativo di allungamento dell’arto con un fissatore esterno. «Si tratta di un intervento particolare – spiega il dottor Perisano – consistente nell’osteotomia della parte di tibia rimanente e nella distrazione dei due monconi ossei (il gap osseo era di circa 20 cm), per permettere all’osso neoformato di crescere tra le porzioni di osso residue. In questo modo abbiamo recuperato 10 centimetri di osso; tanti ma non sufficienti a ricostruire la parte mancante di tibia». È stato quindi necessario modificare la strategia chirurgica. Per dare un’adeguata copertura cutanea e poter permettere dunque all’osso sottostante di rigenerarsi e guarire, l’équipe multidisciplinare di ortopedici e chirurghi plastici ha effettuato un delicato intervento, del tutto inedito. «Abbiamo effettuato una ricostruzione complessa – spiega la dottoressa Pataia – prelevando tre lembi, uno muscolo-cutaneo dalla coscia e due ossei da entrambi i peroni del paziente. Successivamente, questa sorta di patchwork osseo-muscolo-cutaneo è stato collegato con tecnica micro-chirurgica. Si tratta di un sistema detto ‘lembo-chimera’ che consiste nel collegare un lembo muscolo-cutaneo al vaso arterioso della gamba ricevente, per poi collegare tra di loro i restanti lembi. In pratica il primo lembo alimenta l’altro, attraverso una serie di connessioni vascolari realizzate al microscopio, che partendo da un solo vaso ha consentito di alimentare tre lembi diversi».

Utilizzando inoltre il perone della gamba sana e quello della gamba malata il dottor Perisano ha ricostruito la parte mancante della tibia e l’astragalo del paziente, fissando il tutto con delle viti ortopediche e mettendo a protezione, un fissatore esterno circolare, per permettere la guarigione dei tessuti e far consolidare le parti ossee. «Si tratta di un intervento eccezionale – commenta il professor Giulio Maccauro, Ordinario di Ortopedia all’Università Cattolica e Direttore della UOC di Ortopedia e Traumatologia di Fondazione Policlinico Gemelli IRCCS - che conferma la validità della nostra intuizione di creare un servizio di chirurgia ortoplastica, interdisciplinare con ortopedici e chirurghi plastici, all’interno della nostra struttura di Ortopedia e Traumatologia. Si tratta di una disciplina nuova, che ha pochi altri centri in Italia».

https://www.leggo.it/schede/virus_mangia_carne_operazione_gemelli_oggi_10_4_25-la_ricostruzione_ossea-4-8769069.html

 
 
 

Emanuela Orlandi, l'ex allieva della scuola di musica Sabrina Calitti: «Era molto riservata»

 

L'audizione in Commissione parlamentare di inchiesta sulla scomparsa di Emanuela Orlandi e di Mirella Gregori

Emanuela Orlandi «la incontrai nell'aula dove si svolgevano le lezioni di canto». Parla l'ex allieva della scuola di musica: chi è Sabrina Calitti

Con Emanuela Orlandi «non c'era una particolare amicizia, avevo legato di più con altre allieve anche perché, da come ricordo, era molto riservata». Lo ha detto, in audizione davanti alla Commissione parlamentare di inchiesta sulla scomparsa di Emanuela Orlandi e di Mirella Gregori, Sabrina Calitti, ex allieva della scuola di musica “Tommaso Ludovico da Victoria” dove frequentava il corso di canto corale con la cittadina vaticana scomparsa. «L'unico momento di incontro» con Emanuela, ha continuato Calitti, «era nell'aula dove si svolgevano le lezioni di canto corale».

Chi è Sabrina Calitti

Sabrina Calitti è una figura associata al caso della scomparsa di Emanuela Orlandi. 

Nel 1983, entrambe frequentavano l'Accademia di Musica a Roma. La testimonianza di Sabrina è considerata significativa poiché, a differenza di altre studentesse, non vide Emanuela alla fermata dell'autobus il giorno della sua scomparsa. Nell'audizione del 29 luglio 1983, Sabrina riferì che Emanuela manifestò l'intenzione di lasciare anticipatamente la scuola per un appuntamento non specificato

Assente

Recentemente, Sabrina Calitti è stata convocata dalla Commissione parlamentare d'inchiesta sul caso Orlandi per un'audizione. Tuttavia, ha annullato la sua partecipazione, citando motivi personali. La Commissione ha espresso disappunto per questa decisione, sottolineando che è la prima volta che ciò accade con tali modalità e tempistica, soprattutto considerando che la data era stata concordata con lei. 

La mancata audizione di Sabrina Calitti rappresenta un ulteriore ostacolo nella ricerca della verità sulla scomparsa di Emanuela Orlandi, alimentando ulteriori interrogativi su quanto accaduto quel giorno.

https://www.leggo.it/italia/roma/emanuela_orlandi_sabrina_calitti_scuola_di_musica_oggi_10_4_2025-8771003.html

 

 

 

Lettera dai CLEMM d’Italia al Presidente Trump: I tempi sono maturi

 


I problemi del mondo non possono essere risolti da degli scettici o dei cinici i cui orizzonti si limitano a delle realtà evidenti. Noi abbiamo bisogno di uomini capaci di immaginare ciò che non è mai esistito e di domandarsi “e perché no?”.

  • John Fitzgerald Kennedy 35° Presidente Stati Uniti d’America

Programma Mondo Migliore 

https://youtu.be/bhidRED9FRQ

Caro Presidente Trump,
dall’Italia, un Paese ricco di storia e di sogni, 47 lettere stanno per partire verso di Lei. Sono le voci di una comunità viva e resiliente, i CLEMM, che da quasi dieci anni sostengono con passione il Progetto COEMM e il Programma Mondo Migliore (PMM). Nonostante gli attacchi mediatici, le difficoltà e le tempeste, siamo ancora qui, più forti di prima, uniti attorno a un’idea semplice ma rivoluzionaria: un mondo migliore è possibile, e l’Italia può esserne il primo esempio.

Queste lettere non sono solo carta e inchiostro: sono un invito. Un invito a conoscere il nostro fondatore, Maurizio Sarlo, e il Partito Valore Umano, che con il PMM porta avanti un sogno concreto di cambiamento. Immaginiamo una comunità etica, capace di risanare l’economia locale, di garantire a ogni persona un Diritto di Dignità: salute, alimentazione sana, uno scambio di doni etici tra chi aiuta e chi fa volontariato sul territorio. “Io do una mano a te, tu dai una mano a me”: un principio antico, ma che oggi può trasformare il mondo.

I tempi sono maturi, Presidente. L’Italia, con il Progetto COEMM, può diventare un laboratorio pilota per dimostrare che una società basata sulla fratellanza e sulla dignità è non solo possibile, ma necessaria. E se questo sogno parte da qui, perché non potrebbe ispirare anche gli Stati Uniti e il resto del pianeta?

“E se un giorno il telefono squillasse davvero? Ecco come immaginiamo una chiamata che potrebbe cambiare tutto…”


Sognare in grande non è sbagliato. E quando il sogno è condiviso da tante persone, diventa una forza capace di realizzarsi. Noi CLEMM sogniamo un mondo nuovo, anche dal punto di vista finanziario: un mondo senza debiti, senza guerre, senza armi. Un mondo di Pace, Amore e Fratellanza, dove il valore umano torna al centro. Presidente Trump, Lei che ha sempre parlato di grandezza e di cambiamento, potrebbe essere il leader che accoglie questo invito e ci aiuta a costruire ponti tra nazioni per un futuro migliore.

Le 47 lettere sono pronte. Sono il nostro grido di speranza, il nostro impegno, la nostra visione.

Le inviamo a Lei con la fiducia che questo messaggio possa trovare ascolto e ispirare un dialogo. I tempi sono maturi, Presidente: il mondo è pronto per cambiare, e noi siamo pronti a fare la nostra parte.

Con fiducia e determinazione,
I CLEMM d’Italia

“Unisciti al nostro sogno, condividi questa lettera!”

Egregio Presidente Donald J. Trump
The White House
1600 Pennsylvania Avenue NW
Washington, DC 20500
United States of America

Alla gentile attenzione di Susy Wiles
In copia: George Guido Lombardi, Palm Beach

Traduzione in inglese di Grok AI su X di Elon Musk

“English Version for President Trump”

Letter from the CLEMM of Italy to President Trump: The Time is Ripe

“The problems of the world cannot be solved by skeptics or cynics whose horizons are limited by obvious realities. We need men who can imagine what has never existed and ask, ‘Why not?’”
— John Fitzgerald Kennedy, 35th President of the United States

A Better World Program 

https://youtu.be/bhidRED9FRQ

Dear President Trump,

From Italy, a land rich in history and dreams, 47 letters are about to be sent to you. They are the voices of a vibrant and resilient community, the CLEMM, who for nearly ten years have passionately supported the COEMM Project and the Better World Program (PMM). Despite media attacks, challenges, and storms, we are still here, stronger than ever, united around a simple yet revolutionary idea: a better world is possible, and Italy can be its first example.

These letters are not just paper and ink—they are an invitation. An invitation to learn about our founder, Maurizio Sarlo, and the Human Value Party, which, through the PMM, carries forward a tangible dream of change. We envision an ethical community capable of revitalizing the local economy and ensuring every person a Right to Dignity: health, wholesome food, and an ethical exchange of gifts among those who help and volunteer in their communities. “I lend you a hand, you lend me one”: an ancient principle that today can transform the world.

The time is ripe, President. With the COEMM Project, Italy could become a pilot laboratory to prove that a society based on brotherhood and dignity is not only possible but necessary. And if this dream begins here, why couldn’t it inspire the United States and the rest of the planet?

“What if one day the phone really rang? Here’s how we imagine a call that could change everything…”
(Attached: the PDF in English, “President Trump Calls Maurizio Sarlo”) 

Dreaming big is not wrong. And when a dream is shared by many, it becomes a force capable of coming true. We, the CLEMM, dream of a new world—financially speaking as well: a world without debts, wars, or weapons. A world of Peace, Love, and Brotherhood, where human value takes center stage. President Trump, you who have always spoken of greatness and change, could be the leader to embrace this invitation and help us build bridges between nations for a better future.

The 47 letters are ready. They are our cry of hope, our commitment, our vision. We send them to you with the confidence that this message may find a listening ear and spark a dialogue. The time is ripe, President: the world is ready to change, and we are ready to do our part.

With trust and determination,
The CLEMM of Italy

To the Honorable President Donald J. Trump
The White House
1600 Pennsylvania Avenue NW
Washington, DC 20500
United States of America

For the kind attention of Ms. Susie Wiles
CC: George Guido Lombardi, Palm Beach


https://blogmondomigliore.wordpress.com/2025/04/06/lettera-dai-clemm-ditalia-al-presidente-trump-i-tempi-sono-maturi/?fbclid=IwY2xjawJjM01leHRuA2FlbQIxMAABHhExj1yZ3yVpWBbVLsytgddEou4dvElkFm8ATgvSepJua08luahfJBoUqRoj_aem_MOcyVoAf_SxjgkWjur6UGA

 

 

 

 


 

Carta d'identità, torna la dicitura unica di "genitore". La Cassazione: «"Madre" e "padre" sono discriminatori per le coppie omogenitoriali»

 


Bocciato il decreto Salvini del 2019. La pronuncia della Cassazione: "va riconosciuta per legge la condizione di madre adottiva"

Carta d'identità, torna la dicitura unica di "genitore". La Cassazione: «"Madre" e "padre" sono discriminatori per le coppie omogenitoriali»


Scompaiono "madre" e "padre" dalla carta d'identità. La Corte di Cassazione si è pronunciata con la sentenza 9216/2025, secondo cui mantenere queste diciture sarebbe discriminatorio illeggittimo nei confronti dei nuclei familiari omogenitoriali.

Respinto il ricorso del Viminale

Nel 2019, il Tribunale di Roma ha disposto di utilizzare la dicitura unica di 'genitore' «nella carta d'identità elettronica di un minore figlio di due madri, una naturale e una di adozione, che avevano fatto ricorso alla step child adoption». Il decreto del ministero dell'Interno, allora presieduto da Matteo Salvini, invece, «consentiva di indicare in maniera appropriata solo una delle due madri 'e imponeva all'altra di veder classificata la propria relazione di parentela secondo una modalità ('padre') non consona al suo genere». 

La Cassazione ha così respinto il ricorso del Viminale, concludendo che l'indicazione corretta da utilizzare sia "genitore", in modo tale da rendere la carta d'identità elettronica (CiE) del minore rappresentativa della sua reale situazione familiare, valida per l'espatrio. 

Nelle prossime settimane, la Corte suprema sentenzierà in via definitiva anche sul caso di una coppia omosessuale che ha utilizzato maternità surrogata.

Cosa dice la sentenza 

«La disapplicazione del decreto del ministero dell’Interno, del 2019, che non consente altro che l’indicazione dei due genitori come 'padre' e 'madre' è legittima». Il collegio, presieduto dalla giudice Maria Acierno, ha bocciato «i tre motivi di doglianza» del decreto Salvini

Riconoscendo la tesi della Corte di Appello, la Cassazione scrive: «L'effetto finale irragionevole e discriminatorio, dell'assunto del ministero sarebbe stato quello di precludere al minore di ottenere una carta d'identità valida per l'espatrio - continua - solo perché questi era figlio naturale di un genitore naturale e di uno adottivo dello stesso sesso». 

La condizione di madre adottiva

Come previsto dalla legge 184 del 1983, la Corte ricorda che deve essere riconosciuta la condizione di madre adottiva, in casi particolari, in quanto partner della madre naturale. La coppia omogenitoriale, sottolineano i giudici: «Si presta a realizzare appieno il preminente interesse del minore alla creazione di legami parentali con la famiglia del genitore adottivo, senza che siano esclusi quelli con la famiglia del genitore biologico». 

Decretando la disapplicazione del decreto ministeriale del 31 gennaio 2019, riguardante il caso della coppia formata da mamme.

https://www.leggo.it/italia/cronache/genitorie_padre_madre_carta_di_identita_cosa_cambio_oggi_9_4_2025-8768745.html

 

Gli ex colleghi di Coatti, il biologo ucciso in Colombia: “Alessandro era ottimo ricercatore, siamo scioccati”

 9 Aprile 2025


“È una notizia terribile, siamo tutti sotto shock”. Lo ha detto a Fanpage.it Susie Rabin, responsabile della Comunicazione e delle pubbliche relazioni della Royal Society of Biology ed ex collega di Alessandro Coatti, il 42enne ucciso in Colombia. L’uomo è stato fatto a pezzi e i resti sono stati rinvenuti all’interno di una valigia. “Tutti conoscevamo Ale. Era una persona adorabile e un bravissimo ricercatore, lavorava sodo”.

di Eleonora Panseri

Alessandro Coatti Alessandro Coatti


"È una notizia terribile, siamo tutti sotto shock". A parlare è Susie Rabin, responsabile della Comunicazione e delle pubbliche relazioni della Royal Society of Biology ed ex collega di Alessandro Coatti, il 42enne ucciso in Colombia. L'uomo è stato fatto a pezzi e i suoi resti sono stati rinvenuti all'interno di una valigia a Santa Marta.
Coatti si era laureato alla Normale di Pisa in Neurobiologia Molecolare e poi era partito per frequentare un Master al University College London. Aveva lavorato per otto anni come ricercatore alla Royal Society of Biology ma nel 2024 aveva deciso di lasciare l'associazione scientifica britannica. A gennaio era partito per un viaggio in America Latina.
Susie Rabin
Susie Rabin

"Siamo una piccola organizzazione e tutti conoscevamo Ale. – ci racconta ancora la donna, raggiunta telefonicamente da Fanpage.it – Era davvero una persona disponibile, gentile, dolce. Amava la natura e gli animali. Era anche un bravissimo ricercatore, lavorava sodo e con una grande dedizione. Era davvero un ottimo collega".
Il sentimento che si percepisce dalla voce della donna è di totale incredulità per quanto accaduto. Le indagini sul brutale omicidio del 42enne sono in corso ma agli ex colleghi che avevano mantenuto i contatti con lui il biologo non aveva fatto presagire nulla: non aveva parlato di situazioni di difficoltà o di pericolo.
"Non sappiamo molto più di quello che si legge sui giornali, come i dettagli orribili della sua morte. Sappiamo che per alcune settimane aveva partecipato a un progetto di volontariato ambientale e poi aveva deciso di continuare il viaggio in Sudamerica. – racconta ancora Rabin – La Colombia era l'ultima tappa, sarebbe dovuto tornare nei prossimi giorni dalla sua famiglia".

"Alcuni colleghi erano in contatto con lui e a loro aveva detto che la tappa in Colombia sarebbe stata breve. Nessuno immaginava potesse succedere una cosa del genere. L'ultima volta che l'abbiamo sentito era entusiasta all'idea di intraprendere questa avventura. Siamo tutti tremendamente scioccati all'idea che sia stato ucciso in modo così brutale. Abbiamo mandato le nostre condoglianze alla famiglia", aggiunge.

Nei prossimi giorni la RSB vorrebbe organizzare un momento per ricorda il 42enne scomparso tragicamente. "Sono tante le persone che lo conoscevano, che avevano lavorato con lui. – spiega la donna- Nei prossimi giorni, sì, sicuramente organizzeremo un momento, non sappiamo ancora in che modalità, per celebrare la sua vita e parlare di lui".


https://www.fanpage.it/attualita/gli-ex-colleghi-di-coatti-il-biologo-ucciso-in-colombia-alessandro-era-ottimo-ricercatore-siamo-scioccati/

In 18 a processo per aver diffamato sui social Andrea Papi, la sorella e la fidanzata: "Inqualificabili e ingiustificabili affermazioni in un momento delicatissimo e straziante"

 


La pm Patrizia Foiera ha emesso il decreto di citazione diretta a giudizio per i 18 imputati. Il processo per aver diffamato Andrea Papi, ucciso dall'orsa Jj4 nei boschi di Caldes

 
Di Luca Andreazza - 08 aprile 2025
 

TRENTO. Sono 18 le persone a processo per aver diffamato Andrea Papi, ucciso dall'orsa Jj4 nei boschi di Caldes, la sorella Laura e la fidanzata Alessia Gregori mediante post offensivi su Facebook. La pm Patrizia Foiera ha infatti emesso il decreto di citazione diretta a giudizio per tutti gli imputati, rinviando all’udienza predibattimentale del 9 settembre.

 

"Apprendiamo con soddisfazione l’esito delle indagini penali svolte sulle numerose, inqualificabili e ingiustificabili affermazioni che erano state rivolte, senza motivo, alla famiglia Papi, colpita in modo totalmente irrispettoso in un momento per loro delicatissimo e straziante", commenta Maurizio Cibien, referente Giesse a Trento e Bolzano. "Noi avevamo segnalato, complessivamente, 21 profili social. Siamo consapevoli delle difficoltà nella ricerca degli autori di post diffamatori, spesso nascosti dietro nickname o profili falsi, ma il lavoro certosino della Procura ha permesso di individuare con certezza 18 persone che ora andranno a processo”.

 

A marzo dell'anno scorso si erano chiude le indagini avviate per i molti commenti d'odio apparsi sui social network a seguito della morte del ragazzo nel 2023 (articolo qui). Un procedimento che aveva portato a indagare le 18 persone per diffamazione, mediante post offensivi su Facebook, nei confronti della famiglia, in particolare la sorella Laura e la fidanzata Alessia Gregori

 

In totale erano state 21 le denunce e la Procura, in poco tempo, era riuscita a risalire a 18 persone con l'iscrizione nel registro degli indagati. 

 

"Affiancheremo la famiglia Papi anche in questa ‘battaglia’ e, tramite i nostri legali fiduciari, valuteremo la costituzione di parte civile con la sorella e la fidanzata di Andrea. Al momento siamo tutti in apprensione per Carlo Papi, il papà di Andrea, che si trova ancora ricoverato in ospedale a seguito del terribile incidente di qualche settimana fa", conclude Cibien.

https://www.ildolomiti.it/cronaca/2025/in-18-a-processo-per-aver-diffamato-sui-social-andrea-papi-la-sorella-e-la-fidanzata-inqualificabili-e-ingiustificabili-affermazioni-in-un-momento-delicatissimo-e-straziante?fbclid=IwY2xjawJjowdleHRuA2FlbQIxMQABHsAvRDvsQ_pSEc47pJNNovtWZ6h_esVJAIOVZ-lbugpWEGxuJuqW51UNYMK8_aem_6SylX96_u2Of5RI68dyETA&sfnsn=scwspwa

 

Potenziare l'immunoterapia del cancro con la vitamina C?

 17 giugno 2020

Potenziare l'immunoterapia del cancro con la vitamina C? 

Titolo originale dell'articolo: High-dose vitamin C enhances cancer immunotherapy

Titolo della rivista: Science Translational Medicine

Data di pubblicazione originale: 26 febbraio 2020

In animali di laboratorio è stato osservato che alte dosi di vitamina C, somministrate per via endovenosa, potenziano l'azione antitumorale del sistema immunitario e bloccano la crescita del cancro in combinazione con l'immunoterapia.

“Non avrei mai immaginato che una vitamina potesse avere effetti tanto potenti nel bloccare la crescita dei tumori.” Alberto Bardelli, dell'Istituto di Candiolo-IRCCS e del Dipartimento di oncologia dell'Università di Torino, commenta così i risultati ottenuti dal suo gruppo di ricerca in una serie di esperimenti dedicati a comprendere meglio il possibile ruolo antitumorale della vitamina C.

 

“Già a partire dagli anni Settanta del secolo scorso, si è fatta strada l'idea di un possibile utilizzo di questa vitamina come agente antitumorale, ma i dati ottenuti sono stati spesso contrastanti” spiega Bardelli. Da tempo si sa che carenze della vitamina C sono associate a difese immunitarie più deboli. Partendo da queste osservazioni, Bardelli ha deciso di verificare se eventuali effetti antitumorali della vitamina C potessero essere mediati dal sistema immunitario.

 

Per prima cosa Bardelli e collaboratori hanno confrontato gli effetti della somministrazione per via endovenosa di un alto dosaggio di vitamina C in due gruppi di animali di laboratorio con vari tipi di tumore. Gli animali del primo gruppo avevano un sistema immunitario funzionante, mentre quelli del secondo erano privi di difese immunitarie. Come spiegato sulla prestigiosa rivista Science Translational Medicine, i ricercatori hanno osservato una marcata riduzione dei tumori nei topi con sistema immunitario che operava regolarmente, ma non negli altri. La riduzione si è verificata in tutti i tipi di tumori analizzati: melanomi, tumori della mammella, del colon-retto, del pancreas e altri ancora. Inoltre, sofisticate indagini cellulari e molecolari hanno permesso di scoprire che alte dosi di vitamina C modulano la migrazione delle cellule del sistema immunitario nel microambiente tumorale e potenziano l'attività antitumorale dei linfociti T. “Il passaggio successivo" prosegue Bardelli "è stato combinare la somministrazione di vitamina C con l'immunoterapia. Abbiamo osservato effetti davvero sorprendenti, con i tumori che scomparivano e non tornavano più.

 

Ma attenzione: se questi risultati, ottenuti grazie al sostegno di Fondazione AIRC, sono indubbiamente molto promettenti, non va dimenticato che riguardano per ora studi della malattia solo in animali di laboratorio. Per essere certi di aver trovato davvero un nuovo, potente alleato dell'immunoterapia occorre passare alla sperimentazione con i pazienti. “Il dosaggio da utilizzare negli esseri umani è molto elevato, ma è già stato utilizzato in altri ambiti terapeutici senza particolari effetti collaterali” conclude Bardelli. “Richiede comunque una particolare attenzione nella somministrazione, che deve avvenire per via endovenosa e non per via orale.” Il gruppo di ricerca è già al lavoro per stabilire un protocollo clinico che combini immunoterapia e vitamina C per i pazienti con tumore del colon-retto.

  • Valentina Murelli

 

https://www.airc.it/traguardi-dei-ricercatori/potenziare-limmunoterapia-del-cancro-con-la-vitamina-c

Belen e il trattamento NAD, cosa è la nuova cura endovena che ringiovanisce e quanto costa

 

Belen e il trattamento NAD, cosa è la nuova cura endovena che ringiovanisce e quanto costa
di Valerio Salviani 

Belen Rodriguez testa il trattamento NAD per allontanare la vecchiaia, ma non solo. A 40 anni, tra i suoi segreti di bellezza, c'è anche l'innvoativo trattamento di bellezza.

La showgirl, ospite di uno studio medico a Milano, ne ha parlato sui social, mostrandosi sul lettino mentre effettua una trasfusione, seguita dal suo medico Michele Bonaccorso, esperto in ossigeno-ozonoterapia e ormoni bioidentici.

Cosa è il trattamento NAD

Belen ha spiegato che la nicotinammide adenina dinucleotide (NAD) è una molecola che svolge un ruolo fondamentale in diversi processi biologici, tra cui la produzione di energia e la riparazione del dna. Niente che possa far pensare a problemi di salute, dunque, ma un trattamento che sta conquistando l'attenzione di molti per i suoi incredibili benefici anti-età.

Quali sono i benefici

La showgirl ha elencato tutti i benefici del trattamento: miglioramento dell'energia cellulare, supporto alla riparazione del dna, produzione della rigenerazione cellulare, rallentamento dei segni dell'invecchiamento miglioramento della qualità della vita, miglioramento della lucidità mentale, della concentrazione e della memoria, miglioramento della sindrome da affaticamento cronico, miglioramento del funzionamento del sistema, immunitario protezione del fegato dagli effetti dell'alcol, contrasto degli effetti collaterali della zidovudina, un farmaco utilizzato nel trattamento dell'aids.

Quanto costa il trattamento NAD e come funziona

L'infusione è lenta, dura da un'ora a un'ora e mezza. Il ciclo consigliato è di 3-4 sedute, una volta alla settimana, seguito da mantenimento mensile. Il costo non è proibitivo. Può costare dai 180 euro a seduta a salire. 

https://www.leggo.it/schede/belen_trattamento_nad_anti_invecchiamento_quanto_costa_come_funziona_benefici_oggi_9_4_2025-quanto_costa_il_trattamento_nad_e_come_funziona-3-8769036.html

 

 

 

 

Ufficiale: iniziano i lavori della metro a Roma Nord

  

Dopo anni di annunci, rinvii e santi invocati dai pendolari, la Metro C si prepara a sbarcare nell’inesplorata Roma Nord, terra fino ad oggi raggiungibile solo in SUV o per intercessione divina. La notizia è ufficiale: entro il 2026 partiranno i lavori del tratto T1 della metro C, ossia quello che collegherà la Farnesina a Clodio/Mazzini. Ad annunciare l’inizio dei cantieri è l’assessore alla Mobilità di Roma, Eugenio Patanè, durante un evento dedicato alla mobilità.

Il progetto prevede la realizzazione di due nuove stazioni: Farnesina, il futuro (e audacissimo) capolinea situato nei pressi del Ministero degli Esteri, e Auditorium Parco della Musica, tra l’Auditorium e il Palazzetto dello Sport. La ciliegina sulla torta arriverà poi con il tratto T2 “Clodio/Mazzini – Venezia”, e lì sì che potremmo dire di avercela davvero fatta: la roccaforte di Roma Nord sarà finalmente collegata al resto della città e alla linea A grazie alla futura stazione Ottaviano.

https://www.theromanpost.com/2025/04/ufficiale-iniziano-i-lavori-della-metro-a-roma-nord/?fbclid=IwY2xjawJkRFlleHRuA2FlbQIxMQABHrJWRoA36JLO-zyVeSu_p7k3O9mirxfbzVKDXvD5LKs9FHjlG8UckNEqdm1a_aem_KY-IUvY1iL4A_iQ6_t6zYQ&sfnsn=scwspwa


Il Dna dei primati non ha più segreti, aperti nuovi scenari dell'evoluzione

 


Completata la mappa genetica, grazie a nuove tecnologie e 160 ricercatori, anche italiani
 
Primo piano di un gorilla (fonte: GoodFon) - RIPRODUZIONE RISERVATA Primo piano di un gorilla (fonte: GoodFon) - RIPRODUZIONE RISERVATA  
 

E' stata finalmente completata la mappa del Dna dei primati: non ci sono più zone buie nei genomi di scimpanzé, bonobo, gorilla, oranghi e siamango e avere questo quadro completo apre nuovi scenari sull'evoluzione così come sulle relazioni fra gli esseri umani e gli altri primati.


Pubblicato sulla rivista Nature, il risultato si deve al lavoro di squadra di 160 ricercatori di tutto il mondo, compresi italiani dell'Università di Bari, coordinati da Dong Ahn Yoo, del dipartimento di Scienze genomiche della University of Washington School of Medicine a Seattle.

Per la prima volta i genomi completi delle grandi scimmie sono stati letti da cima a fondo, senza errori o interruzioni, grazie a tecnologie all'avamgiardia che hanno permesso di raggiungere un'accuratezza record.

"Si aprono scenari completamente nuovi per comprendere l'evoluzione della nostra specie e dei primati a un livello di dettaglio che fino a ieri era semplicemente impensabile", osserva Mario Ventura dell'Università 'Aldo Moro' di Bari, che è fra gli autori dell'articolo con i colleghi Francesca Antonacci, Francesco Montinaro e Luciana de Gennaro. "Disporre di genomi completi - prosegue Ventura - ci consente di esplorare regioni del Dna finora inaccessibili, quelle più complesse, ripetitive, e quelle coinvolte nei processi regolatori, nello sviluppo del cervello o nelle risposte immunitarie".

"I dati che abbiamo generato - rileva ancor Ventura - serviranno per decenni, aprendo strade promettenti nello studio delle malattie genetiche, del funzionamento del sistema immunitario e dei meccanismi cerebrali più profondi".

E' una miniera di informazioni, quella portata alla luce da questa ricerca, che ha permesso di indivuare più di 3.000 nuove regioni del Dna che si sono evolute rapidamente lungo la linea umana, molte delle quali associate a geni importanti per funzioni complesse come lo sviluppo cerebrale e la vocalizzazione. Sono venuti alla luce anche migliaia di geni finora sconosciuti, anche questi coinvolti nell'evoluzione del cervello umano e diventa possibile stabilire che esseri umani e scimpanzè hanno separato le loro strade evolutive tra 5,5 e 6,3 milioni di anni fa.

Non si tratta solo di nuove conoscenze, ma di strumenti che in futuro potrebbero aprire la strada a nuovi studi sulle malattie genetiche e immunitarie, come sui meccanismi evolutivi legati al cervello e al linguaggio umano. Come sottolineano gli autori della ricerca, questa nuova base genomica sarà una risorsa fondamentale per decenni, destinata a rivoluzionare il nostro modo di studiare l'evoluzione.

(ANSA)

 

Prada acquista Versace per 1,25 miliardi

 


Corrispettivo in contatti soggetto ad aggiustamenti al closing 
 
Prada acquista Versace   RIPRODUZIONE RISERVATA  
Miuccia Prada con il marito e ad del gruppo Prada, Patrizio Bertelli   RIPRODUZIONE RISERVATA  
  RIPRODUZIONE RISERVATA  

Prada annuncia oggi di aver stipulato un accordo definitivo per l'acquisizione del 100% di Versace da Capri Holdings.

Il corrispettivo cash sarà basato su un enterprise value di 1,25 miliardi di euro ed è soggetto ad aggiustamenti al closing.

Il closing è previsto nel corso del secondo semestre del 2025 ed è subordinato alle consuete condizioni, incluso l'ottenimento delle necessarie approvazioni regolamentari. L'accordo prevede l'acquisizione del 100% di Versace per un controvalore (enterprise value) pari a 1,25 miliardi di euro o 1,375 miliardi di dollari su base cash-free e debt-free. Il corrispettivo in contanti finale verrà determinato al closing, tenendo conto di aggiustamenti basati su capitale circolante e posizione finanziaria netta. Il controvalore indicato include un valore significativo di perdite fiscali riportabili a nuovo; in aggiunta, Capri Holdings finanzierà certi costi relativi all'operazione.

Prada ha inoltre sottoscritto un nuovo finanziamento da 1,5 miliardi, composto da 1 miliardo term-loan e 0,5 miliardi bridge facility. In considerazione della liquidità disponibile e delle linee di credito inutilizzate, il gruppo Prada mantiene una struttura finanziaria solida e flessibile. L'operazione è stata approvata dai consigli di amministrazione di Prada e Capri Holdings. Fondata nel 1978 a Milano, Versace - ricorda una nota - è una delle principali maison di moda internazionali e un emblema del lusso italiano nel mondo. Forte di una straordinaria brand awareness, rappresenta un asset unico nel panorama del lusso, con radici profonde nella storia della moda, ma dal forte potenziale nella contemporaneità e sensibilità della società di oggi e futura. Con la sua estetica altamente riconoscibile, il marchio costituisce un'aggiunta fortemente complementare al portafoglio del Gruppo Prada e presenta un significativo potenziale di crescita inespresso, grazie a molteplici leve di creazione di valore.

All'interno di Prada, la Medusa manterrà il proprio dna creativo e la propria autenticità culturale, beneficiando al contempo della forza della piattaforma del gruppo, incluso il know-how industriale e le competenze sviluppate in ambito retail e nei processi operativi. Nell'operazione Citigroup e Goldman Sachs hanno agito in qualità di advisor finanziari mentre Skadden, Arps, Slate, Meagher & Flom è il consulente legale di Prada. Bnp Paribas e Intesa hanno agito in qualità di banche sottoscrittrici del finanziamento.

"Siamo lieti di accogliere Versace nel gruppo Prada e di avviare un nuovo capitolo per un marchio con cui condividiamo un impegno costante verso la creatività, la cura del prodotto e un forte patrimonio culturale. Il nostro obiettivo è di dare continuità all'eredità di Versace". "La nostra organizzazione è pronta e ben posizionata per scrivere una nuova pagina nella storia di Versace, facendo leva sui valori del Gruppo e continuando a operare con fiducia e rigorosa determinazione". Lo ha detto Patrizio Bertelli, presidente e amministratore esecutivo del gruppo Prada, all'annuncio del brand della Medusa.

"L'acquisizione di Versace rappresenta un passo ulteriore nel percorso evolutivo del nostro Gruppo e aggiunge una nuova dimensione, diversa e complementare". Lo ha sottolineato Andrea Guerra, amministratore delegato del gruppo, di Patrizio Bertelli e Miuccia Prada. "L'infrastruttura del gruppo è forte, abbiamo verticalizzato le organizzazioni dei nostri brand, e abbiamo rafforzato le nostre routine ed i nostri processi. Ci sentiamo pronti ad aprire questo nuovo capitolo. Versace ha un potenziale enorme. Il cammino sarà molto lungo e richiederà pazienza e disciplina nell'esecuzione. L'evoluzione di un marchio necessita di tempo e di cura continua. Voglio ringraziare Capri Holdings per aver preservato ed ulteriormente arricchito l'heritage di questo magnifico brand. Nonostante il periodo di grande incertezza, guardiamo al futuro con fiducia, proiettati su una visione strategica di lungo termine", ha aggiunto.

(ANSA)

 

 

Camilla Canepa morta a 18 anni dopo il vaccino AstraZeneca: «Prosciolti i 5 medici perché il fatto non sussiste»

 


Il giudice ha escluso i reati di omicidio colposo e falso ideologico, dopo che l’autopsia ha escluso patologie preesistenti nella giovane studentessa di Sestri Levante

Camilla Canepa morta a 18 anni dopo il vaccino AstraZeneca: «Prosciolti i 5 medici perché il fatto non sussiste»


Sono stati prosciolti tutti i cinque medici coinvolti nell'inchiesta sulla morte di Camilla Canepa, la 18enne di Sestri Levante (Genova) deceduta nel giugno 2021 all'ospedale San Martino di Genova dopo la somministrazione del vaccino AstraZeneca durante un open day. Il giudice per l'udienza preliminare, Carla Pastorini, ha archiviato le accuse di omicidio colposo, ritenendo che «il fatto non sussiste», e quelle di falso ideologico, stabilendo che non costituivano reato.

Dall'autopsia era emerso che Camilla non presentava patologie preesistenti né aveva assunto farmaci, e che la morte per trombosi fosse «ragionevolmente attribuibile a un effetto avverso» del vaccino anti-Covid.

L'accusa

Quattro dei medici erano accusati di omicidio colposo per non aver eseguito gli accertamenti diagnostici previsti dal protocollo regionale per la sindrome da trombocitopenia trombotica indotta da vaccino (VITT), che si era manifestata nella giovane paziente dopo la vaccinazione. 

Secondo la Procura, l'assenza di tali accertamenti avrebbe impedito una diagnosi tempestiva, compromettendo le possibilità di sopravvivenza della ragazza. Inoltre, gli stessi medici erano accusati di falso ideologico per non aver documentato che Camilla fosse stata vaccinata contro il Covid.

https://www.leggo.it/italia/cronache/camilla_canepa_morta_vaccino_astrazeneca_prosciolti_i_5_medici_oggi_10_4_2025-8770888.html

 

Santo Domingo, due italiani tra le 218 vittime del crollo della discoteca. Uno è lo chef Luca Iemolo

 


​Luca Massimo Iemolo, 49 anni, originario di Catania, è una delle vittime italiane del disastro che ha colpito la capitale della Repubblica Dominicana. Il bilancio sale a 218 morti, tra cui il celebre cantante Rubby Perez

C'è una vittima italiana tra le 218 persone morte nella tragedia avvenuta a Santo Domingo martedì 8 aprile, durante il crollo della discoteca Jet Set. Si tratta di Luca Massimo Iemolo, 49 anni, chef siciliano residente da tempo nella Repubblica Dominicana. Insieme a lui, ha perso la vita anche una donna con doppia cittadinanza dominicana e italiana.

Iemolo era un volto noto nella ristorazione della capitale dominicana. Lavorava al Sarah Restaurant, dove colleghi e clienti lo ricordano come un uomo «appassionato, generoso e instancabile in cucina». La sua morte ha colpito profondamente la comunità italiana all’estero.

Nato a Catania, Iemolo si era trasferito nella Repubblica Dominicana dopo una lunga esperienza all’estero. Nel 2018 era tornato brevemente in Italia, ma all’arrivo all’aeroporto di Fontanarossa era stato arrestato per una condanna a 16 mesi per associazione a delinquere. Dopo aver scontato la pena, era ripartito, ricostruendosi una vita come chef nella capitale dominicana. Nonostante il suo passato giudiziario, chi lo conosceva lo descrive come una persona «riservata ma piena di passione per il suo lavoro, un punto di riferimento in cucina e un esempio di dedizione».  

Il ristorante in cui lavorava ha pubblicato un messaggio di cordoglio, sottolineando che «il suo amore per i sapori e per il lavoro di squadra resterà per sempre nella memoria di chi ha condiviso con lui questa avventura».

Il crollo alla discoteca Jet Set

Il crollo è avvenuto durante un affollato concerto del celebre cantante Rubby Perez, rimasto anch’egli ucciso nel disastro. La discoteca Jet Set era gremita: poteva ospitare oltre 1.500 persone tra tavoli e pista. Le autorità dominicane hanno aggiornato il bilancio a 218 morti, ponendo fine ufficialmente alle ricerche di sopravvissuti. Il governo ha annunciato l’apertura di un’inchiesta per chiarire le cause del crollo, mentre il Teatro Nazionale di Santo Domingo ospiterà una cerimonia in memoria delle vittime, tra cui anche il governatore di Monte Cristi, Nelsy Cruz.

Il messaggio di Papa Francesco

Anche Papa Francesco ha voluto esprimere il proprio cordoglio per le vittime del crollo. In un telegramma inviato all’Arcivescovo di Santo Domingo, ha espresso «profondo dolore per l’accaduto» e ha impartito la sua benedizione «come segno di speranza per i familiari e i sopravvissuti».

https://www.leggo.it/esteri/news/luca_iemolo_morto_discoteca_santo_domingo_oggi_10_4_2025-8770931.html

 

Joey D. Vieira morto, addio al bambino protagonista di «Lassie»: aveva 81 anni

 


L'annuncio della scomparsa è stato dato su Facebook dal co-protagonista di «Lassie», Jon Provost

Joey D. Vieira morto, addio al bambino protagonista di «Lassie»: aveva 81 anni


L'attore statunitense Joey D. Vieira, che ha interpretato il bambino della fattoria Sylvester 'Porky' Brockway nelle prime quattro stagioni del telefilm «Lassie», è morto lunedì 7 aprile, il giorno prima del suo 81esimo compleanno, in una casa di riposo. L'annuncio della scomparsa è stato dato su Facebook dal co-protagonista di «Lassie», Jon Provost, che nella longeva e popolare serie tv interpretava il ragazzino Timmy Martin. Aveva 10 anni quando fu assunto per «Lassie», creato dal produttore Robert Maxwell e dall'addestratore di animali Rudd Weatherwax. Con il nome di Donald Keeler - sua zia era Ruby Keeler, che recitava nei musical della Warner Bros. - Vieira è apparso in 91 episodi di «Lassie» dal 1954 al 1957.

Il successo di una serie

All'inizio, il telefilm ruotava intorno alla famiglia Miller - Tommy Rettig nel ruolo di Jeff, Jan Clayton nel ruolo di sua madre, Ellen, e George Cleveland nel ruolo del nonno - che viveva in una fattoria con il cane femmina di razza Rough Collie. 

Spesso 'Porky', che aveva anche un cane, un bassotto di nome Pokey, veniva visto indossare un berretto e sbuffare, cercando di tenere il passo del suo migliore amico Jeff e di Lassie (Provost entrò nella serie nel 1957). Dopo la sua partecipazione a Lassie - la serie sarebbe andata avanti per altre 15 stagioni - Vieira apparve come baby star in episodi dei telefilm «Le grandi fiabe» e «Io e i miei tre figli». In seguito Viera è apparso anche in alcuni film, tra cui «Bob & Carol & Ted & Alice» (1969), «Una pazza giornata di vacanza» (1986), «Danko» (1988) e «Il patriota» (2000). Nel corso della sua carriera ha lavorato anche come produttore discografico, e regista di spot televisivi e video promozionali aziendali.


https://www.leggo.it/spettacoli/serie_tv/joey_vieira_morto_attore_bimbo_lassie_eta_malattia_figli_oggi_10_4_2025-8770923.html

 

 

 

Sara Centelleghe, la confessione di Deep: «Quando l'ho uccisa ero strafatto di eroina e cocaina». Massacrata con 67 forbiciate

 


A distanza di sei mesi da quel terribile delitto il 19enne, interrogato in carcere, ha confessato e ha raccontato tutto quello che è accaduto quella notte

Sara Centelleghe, la confessione di Deep: «Quando l'ho uccisa ero strafatto di droga». Massacrata con 67 forbiciate


Sara Centelleghe aveva appena 18 anni: ne avrebbe compiuti 19 dopo due settimane, se il 26 ottobre 2024 non fosse stata barbaramente uccisa in casa. Accadde a Costa Volpino, in provincia di Bergamo, dove la ragazza viveva: per l'omicidio è in carcere un giovane di origini indiane, Jashandeep Badhan, che l'avrebbe aggredita mentre dormiva accanendosi su di lei con 67 forbiciate, molte delle quali al volto e alla testa.

A distanza di sei mesi da quel terribile delitto, "Deep", interrogato in carcere, ha confessato e ha raccontato tutto quello che è accaduto quella notte: secondo quanto scrive il Corriere della Sera, Badhan era sotto effetto di diverse sostanze (cocaina, eroina e cortisone) quando uscì di casa per incontrare un'amica di Sara, a cui aveva dato appuntamento per scambiare cocaina con hashish. 

Deep ha parlato dal carcere

Dopo la chiusura delle indagini del pm Gianpiero Golluccio, il giovane ha chiesto di parlare dal carcere di Pavia, assistito dall'avvocato Roberto Grittini, e ha vuotato il sacco, dando alla droga la responsabilità della violenza con cui si è accanito su Sara. 

Difficile che i pm cambino idea sulla vicenda e sulle aggravanti, in particolare sulla crudeltà (di cui tanto si dibatte da giorni per la sentenza Turetta).

Secondo la ricostruzione degli inquirenti quella notte Deep, dopo aver scritto alla 17enne amica di Sara per chiederle dell'hashish, era salito in casa, era entrato e aveva cercato di rovistare: Sara si era svegliata e lo aveva sorpreso, lui l'aveva presa a forbiciate e poi era fuggito a casa sua. Qualche minuto dopo l'amica della vittima, che lo stava aspettando da mezz'ora, lo chiamò: lui disse di non essere più uscito perché i suoi genitori lo avevano scoperto, ma era una bugia. A quel punto l'amica era rientrata a casa e aveva trovato Sara massacrata nel suo letto. Una vicenda da brividi.

https://www.leggo.it/italia/milano/sara_centelleghe_deep_badham_confessione_eroina_cocaina_oggi_10_4_2025-8770612.html?refresh_ce

 

 

 

CHE FIGURA DI MERDA COLOSSALE PER DONALD TRUMP

 

CHE FIGURA DI MERDA COLOSSALE PER DONALD TRUMP: A UNA SETTIMANA DALL'INTRODUZIONE DEI DAZI RECIPROCI CONTRO TUTTI I PAESI DEL MONDO, È COSTRETTO A RINCULARE E ANNUNCIA  UNO STOP DI 90 GIORNI ALLE TARIFFE, "TRANNE CHE PER LA CINA" (LE INDISCREZIONI CHE LUNEDÌ AVEVANO FATTO SPERARE LE BORSE ERANO VERE) - IL COWBOY COATTO DELLA CASA BIANCA, DOPO ESSERSI VANTATO CHE GLI ALTRI LEADER LO STESSERO CHIAMANDO PER "BACIARGLI IL CULO", SE L'È FATTA SOTTO DI FRONTE AL TRACOLLO DEI MERCATI, CHE HANNO BRUCIATO 10MILA MILIARDI DI DOLLARI. SOPRATTUTTO, SI È TERRORIZZATO QUANDO HA VISTO I TITOLI DI STATO AMERICANI DIVENTARE SPAZZATURA (IERI UN'ASTA DA 58 MILIARDI DI DOLLARI DI BOND TRENTENNALI È ANDATA QUASI DESERTA)  - PECHINO NON ABBOCCA ALLE MINACCE DEL TYCOON PERCHÉ HA LA FORZA DI RISPONDERE: GRAZIE AL PETROLIO IRANIANO E AL GAS RUSSO, POTREBBE PERSINO TRASFORMARE IN “AUTARCHICA” LA SUA ECONOMIA. E HA IN MANO L'ARMA DA FINE DEL MONDO: HA IN TASCA 759 MILIARDI DI DEBITO PUBBLICO AMERICANO - LA BORSA DI NEW YORK FESTEGGIA

xi jinping donald trump usa cina  

 

In base alla mancanza di rispetto dimostrata dalla Cina nei confronti dei mercati mondiali, con la presente annuncio l’aumento immediato della tariffa applicata dalla United States of America alla Cina al 125%. Mi auguro che, prima o poi – e possibilmente nel prossimo futuro – la Cina si renda conto che i tempi in cui poteva approfittare degli Stati Uniti (e di altri Paesi) non sono più sostenibili né accettabili.

 

Al contrario, e considerato che oltre 75 Paesi hanno contattato rappresentanti degli Stati Uniti, inclusi i Dipartimenti del Commercio, del Tesoro e l’USTR (Rappresentante per il Commercio), per negoziare una soluzione sui temi in discussione relativi a commercio, barriere commerciali, dazi, manipolazione valutaria e barriere non tariffarie, e che tali Paesi – su mio forte suggerimento – non hanno in alcun modo reagito con ritorsioni contro gli Stati Uniti, ho autorizzato una PAUSA di 90 giorni, durante la quale sarà applicata una tariffa reciproca sostanzialmente ridotta del 10%, anch’essa con effetto immediato.

 

Grazie per l’attenzione su questa questione!

 

Trump, pausa immediata di 90 giorni sui dazi reciproci 

TADAZI - MEME BY 50 SFUMATURE DI CATTIVERIA

(ANSA) - Donald Trump ha annunciato una pausa immediata di 90 giorni sui dazi reciproci tranne la Cina.

 

"Al contrario (della Cina, ndr) - scrive Trump su Truth - considerando il fatto che più di 75 Paesi hanno contattato i rappresentanti degli Stati Uniti — inclusi i Dipartimenti del Commercio, del Tesoro e l'Ufficio del Rappresentante per il Commercio (Ustr) — per negoziare una soluzione riguardo ai temi discussi relativi al commercio, alle barriere commerciali, alle tariffe, alla manipolazione valutaria e alle tariffe non monetarie, e che questi Paesi, su mia forte raccomandazione, non hanno in alcun modo reagito contro gli Stati Uniti, ho autorizzato una pausa di 90 giorni e una tariffa reciproca sostanzialmente ridotta, al 10%, anch'essa con effetto immediato".

 

 

TRUMP AUMENTA FINO AL 125% I DAZI ALLA CINA 

CINA VS TRUMP

(ANSA) -Donald Trump ha aumentato fino al 125% i dazi alla Cina. "In base alla mancanza di rispetto che la Cina ha mostrato verso i mercati mondiali - ha scritto Trump su Truth - con la presente aumento la tariffa applicata alla Cina dagli Stati Uniti d'America al 125%, con effetto immediato.

 

Spero che, in un futuro non troppo lontano, la Cina si renda conto che i tempi in cui si approfittava degli Stati Uniti e di altri Paesi non sono più sostenibili né accettabili".

 

BORSA: VOLA WALL STREET DOPO ANNUNCIO TRUMP SU PAUSA DAZI, NASDAQ A +7,74%

(Adnkronos) - Vola Wall Street dopo che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato una pausa di 90 giorni per l'imposizione di dazi su tutti i Paesi, ad eccezione della Cina. Il Dow Jones avanza del 5,11%, mentre S&P 500 segna +6,05%. In rialzo il Nasdaq a +7,74%.

 

DAGOREPORT

L'unica certezza, con Trump, è che non ci si annoia mai. A una settimana esatta dall'annuncio dei dazi reciproci contro tutti i Paesi del mondo, il Caligola di Mar-a-Lago ci ha già ripensato: stop alle tariffe per 90 giorni per tutti, tranne che per la Cina, a cui Washington aumenta ancora le barriere doganali al 125%.

elon musk donald trump

 

Una mossa per certi aspetti prevedibile di fronte al caos scatenato dal "dazismo" del cowboy coatto che siede alla Casa bianca. Il presidente americano si è evidentemente cagato sotto di fronte alla reazione dei mercati, che hanno bruciato qualcosa come 10mila miliardi di dollari. Persino i suoi più stretti alleati, come Elon Musk, gli hanno consigliato di fare un passo indietro. E così è stato. 

 

A essere fatale, e decisiva, è stata la tensione sui titoli di Stato a stelle e strisce. Se l'asta di oggi dei 39 miliardi di titoli a 10 anni è "andata bene", dicono dalla Casa Bianca, pur con rendimenti oltre il 4%, quella di ieri a 30 anni è stata un mezzo fallimento, al punto che il "Wall Street Journal" ha parlato di accoglienza "tiepida"

 

E con nuove aste all’orizzonte, se lo scetticismo degli investitori avesse trovato ancora linfa per le mattane protezioniste di Trump, la situazione potrebbe precipitare.

 

TREASURY BOND

Tra tutti gli acquirenti, chi può far saltare il banco davvero è la Cina. Pechino, che con i suoi 759 miliardi di dollari in bond statunitensi in pancia è il secondo detentore di debito americano dopo il Giappone (Tokyo ha in portafoglio mille miliardi di dollari), può esercitare una pressione finanziare ben più rilevante del gioco al rialzo sulle tariffe e contro-tariffe (oggi ha innalzato le barriere doganali all’84%, in risposta al 104 americano).

 

È anche per questo che il regime comunista, in questi giorni, sta mostrando totale fermezza e inusitata calma davanti alla guerra commerciale dichiarata dal Caligola di Mar-a-Lago. Ed è anche per questo che Trump ha deciso di alzare le tariffe a Pechino. Le autorità cinesi, che non perdono occasione per tendere a Trump un ramoscello d’ulivo chiedendogli di rivedere le sue politiche commerciali, mostrano i muscoli: “No ai ricatti, combatteremo fino alla fine”.

 

MAKE CHINA GREAT AGAIN

Il Dragone, è il messaggio tra le righe, ha la forza per esercitare una vera “ritorsione”. Altro che dazi sulle Harley Davidson.

 

Soprattutto perché, secondo gli analisti, la Cina ha tutte le capacità industriali per trasformarsi in un’economia autarchica. A differenza dell’Occidente, ha una capacità produttiva smisurata, un crescento mercato interno da alimentare e il vantaggio di un’opinione pubblica “sotto controllo”.

 

Le occorrono solo importanti rifornimenti di petrolio e gas, ben garantiti dai suoi alleati Iran e Russia. I gasdotti di Putin, infatti, hanno pompato risorse naturali a basso costo verso la Cina nel corso degli ultimi tre anni: gli acquisti realizzati da Xi Jinping hanno depotenziato le sanzioni occidentali a Mosca.

 

CROLLO BORSE

Pechino, come al solito, riesce a interpretare più ruoli in commedia: da una parte rinsalda l’amicizia “senza limiti” con la Russia, dall’altra flirta con l’Unione europea, a cui propone affari, investimenti e partnership in vari campi.

 

Il pensiero strategico cinese ha chiaro l’orizzonte da perseguire sul lungo periodo (diventare la potenza egemone a livello mondiale) e i metodi per realizzarlo (usando il soft power). Ieri una lunga telefonata tra Ursula von der Leyen e il premier cinese, Li Qiang, ha di fatto riaperto la “via della Seta” per le imprese europee. Un avvicinamento confermato dall’incontro di oggi tra la presidente della Bce, Christine Lagarde, e un alto funzionario della Banca centrale cinese.

 

emmanuel macron xi jinping ursula von der leyen

La Kaiser Ursula ha capito di dover diversificare gli sbocchi commerciali dell’Unione dopo l’armageddon dazista di Trump. A settembre-ottobre del 2025, potrebbe definitivamente andare in porto anche l’accordo di libero scambio tra l’Unione europea e l’India, che ha già ricevuto l’ok del Consiglio europeo. Destino simile avrà l’accordo Ue-Mercosur, con i paesi dell’America latina, che non avendo bisogno di un voto all’unanimità andrà presto in porto.

 

Con queste mosse la presidente della Commissione europea è convinta di potersi gradualmente sganciare dal mercato americano: tra Cina, India e America latina, le imprese europee dovrebbero poter continuare a esportare senza troppi drammi (in fondo, l’export negli Stati Uniti conta solo il 27% del totale per l’Ue).

 

ALLARME DI JPMORGAN IL RISCHIO RECESSIONE SALE AL 79 PER CENTO

Da "la Repubblica"

 

Salgono sempre più le prospettive di recessione negli Stati Uniti. È questa la convinzione dei mercati, letti con la lente della banca d’affari JpMorgan. Secondo la sua analisi, l’incertezza generata dai dazi di Trump ha portato l’indice Russell 2000 - quello focalizzato sulle aziende più piccole e che meglio rappresentano l’andamento dell’economia americana - a scontare ormai una probabilità di recessione economica del 79 per cento. A novembre eravamo solo all’1 per cento. Ma l’allarme risuona anche altrove. JpMorgan calcola infatti che l’S&P 500, principale indice di Wall Street, stia ormai dando per possibile una virata al ribasso dell’economia al 62 per cento, mentre i metalli di base la collocano al 68 per cento.

 

 

li qiang china development forum 2.

L'INTENSIFICARSI DELLE VENDITE DI TITOLI DEL TESORO ALIMENTA I TIMORI

Traduzione di un estratto dell’articolo di Sam Goldfarb per www.wsj.com

 

Una svendita aggressiva dei titoli del Tesoro statunitensi a lungo termine suggerisce che praticamente nessun investimento sia sicuro […].

 

Nelle prime contrattazioni negli Stati Uniti, il rendimento del titolo di riferimento a 10 anni ha superato il 4,47%. Era salito dal 4,26% di martedì pomeriggio e da meno del 4% alla fine della scorsa settimana. Il rendimento del bond trentennale è aumentato ancora di più, superando il 4,9%. Ha toccato brevemente il 5% durante la notte.

 

CAPPELLO MAGA MADE IN CHINA

[…] I rendimenti dei Treasury […] erano inizialmente crollati dopo l’annuncio di Trump dei nuovi dazi il 2 aprile, riflettendo una fuga verso i beni rifugio mentre gli investitori vendevano asset più rischiosi come le azioni.

 

Tuttavia, i rendimenti a lungo termine hanno invertito la rotta lunedì e sono saliti ulteriormente martedì, dopo che un’asta da 58 miliardi di dollari di titoli a 3 anni ha ricevuto una domanda tiepida.

 

«Dato questo grande shock con i dazi e tutto il resto, la gente è semplicemente nervosa», ha detto Thanos Bardas, co-responsabile globale del reddito fisso investment-grade presso Neuberger Berman. […]

 

DONALD TRUMP CON IL CARTELLONE DEI DAZI

DRAMMATICA SVENDITA DI TITOLI DI STATO STATUNITENSI MENTRE SI AGGRAVA IL PANICO PER LA GUERRA TARIFFARIA

Traduzione di un estratto dell’articolo di Phillip Inman e Jasper Jolly per www.theguardian.com

 

I titoli di Stato statunitensi, tradizionalmente considerati uno degli asset finanziari più sicuri al mondo, stanno subendo una drammatica svendita mentre l’escalation della guerra dei dazi di Donald Trump con la Cina scatena il panico in tutti i settori dei mercati finanziari.

 

TUTTI I DAZI PER MARY - MEME BY EMILIANO CARLI

I cali indicano che, con l’entrata in vigore della nuova ondata di dazi di Trump contro decine di economie – comprese imposte del 104% sui beni cinesi – gli investitori stanno iniziando a perdere fiducia negli Stati Uniti come pilastro dell’economia globale.

 

Il rendimento – ovvero il tasso di interesse – del Treasury statunitense a 10 anni di riferimento è salito mercoledì di 0,16 punti percentuali, raggiungendo il 4,42%, il livello più alto dalla fine di febbraio – e questa settimana ha registrato i tre maggiori movimenti intraday da quando Trump è stato eletto nel novembre 2016. I rendimenti si muovono in modo inverso ai prezzi, quindi un’impennata dei rendimenti indica un calo dei prezzi dovuto a una minore domanda.

 

TREASURY BOND

Il movimento sul titolo trentennale è stato ancora più drammatico. Il rendimento del titolo a 30 anni è salito brevemente sopra il 5%, il livello più alto dalla fine del 2023, e ha poi chiuso intorno al 4,9157%, ovvero 0,2 punti percentuali in più rispetto a martedì.

 

«Questa è una svendita da incendio dei Treasury», ha dichiarato Calvin Yeoh, gestore di portafoglio dell’hedge fund Blue Edge Advisors. «Non vedevo movimenti o volatilità di questa portata dai giorni caotici della pandemia nel 2020», ha detto a Bloomberg.

 

trump cina

Gli analisti ritengono che la Federal Reserve statunitense potrebbe dover intervenire. Jim Reid, di Deutsche Bank, ha affermato: «I mercati stanno prezzando una crescente probabilità di un taglio d’emergenza dei tassi di interesse, proprio come accadde durante la crisi Covid e nel pieno della crisi finanziaria globale del 2008».

 

[...] L’intransigenza della Cina di fronte all’escalation dei dazi statunitensi sembra indicare che le due maggiori economie del mondo si stanno avvicinando a uno scontro, il cui esito – secondo gli analisti – è difficile da prevedere.

 

TREASURY BOND

«Quando veniamo sfidati, non ci tiriamo mai indietro», ha detto il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Lin Jian. Il ministero del Commercio ha dichiarato: «La Cina combatterà fino alla fine se gli Stati Uniti insisteranno nel percorrere la strada sbagliata». Pechino ha promesso ulteriori contromisure.

 

Non è chiaro se tra le modifiche alla politica cinese sia inclusa la vendita dei Treasury USA – di cui la Cina è uno dei maggiori detentori al mondo – cosa che aumenterebbe il dolore finanziario per l’amministrazione americana. I mercati azionari globali stanno vivendo un’altra giornata turbolenta mentre i dazi entrano in vigore. [...]

Trump Cina1MEME SUL CROLLO IN BORSA DOPO LE PAROLE DI TRUMP trump rischia di urtare la cinaDONALD TRUMP CON IL LIBRONE DEI DAZI I DAZI DI TRUMP - VIGNETTA BY GIANNELLIdazi tra usa e cina donald trump - forza dazio - immagine generata dall intelligenza artificialeCROLLO BORSE CROLLO BORSE xi jinping