(✏️ Candida Morvillo) «Sono cresciuta con Giovanni dagli 8 ai 13 anni, eravamo sempre appiccicati, dormivamo in due letti a castello, stavamo insieme da mattina a sera. Quando sei così legato a qualcuno negli anni della crescita, ne conosci a fondo il cuore. Lui conosceva il mio, io il suo», Amanda Sandrelli è scossa: come tutti, non si aspettava questa fine improvvisa per infarto. Dice: «Ho quattro fratelli, li amo tutti allo stesso modo e con ognuno ho un rapporto speciale, ma con Giò la cosa speciale era aver condiviso quei cinque anni, eravamo diversi ma complementari, io casinara, viva, aperta, lui timido, intelligentissimo, più bravo di me a scuola. Io ero una pippa in matematica, lui un genio, l’unico che riusciva a farmi capire qualcosa di numeri anche da grande».
Avevate tre mesi di differenza, figli di mamme diverse. Giovanni raccontava che un giorno, era il 1972, vostro padre gli disse «domani ti porto a conoscere tua sorella». E lui: «Non sono figlio unico?». Poi, da Milano, vennero in auto a Roma e, in una villa sulla Salaria, vide sulle scale una bambina bellissima. Quella bimba era lei e fu un colpo di fulmine. Lei come ricorda quel giorno?
«Iniziammo subito a parlare fitto fitto, innamorandoci l’uno dell’altro all’istante. Eravamo diversi, ma molto compatibili ed entrambi avevamo bisogno di un fratello o di una sorella». 👉 Sul Corriere l'articolo completo
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