sabato 1 marzo 2025
Elettra Lamborghini 🌹
"Io non ho nessuno problema a fare figli, visto che me lo chiedono in tanti. Ma ho molta paura di mettere al mondo un bambino mio e preferirei salvarne uno. Soprattutto in un mondo come questo, pieno di guerre. Un mondo che mi fa paura in questo periodo, non so se me la sento di mettere al mondo un figlio"
Elettra Lamborghini 🌹
Shane Douglas
Il wrestler Shane Douglas (al secolo Troy Allan Martin) è stato una delle pietre miliari della storica Extreme Championship Wrestling, di cui è stato campione assoluto e leader della stable "Triple Threat" con i compianti Chris Candido e Bam Bam Bigelow.
Ha avuto anche dei discreti "passaggi" in WCW ed in numerose federazioni indipendenti, ma per qualche oscuro motivo, la "big one" WWE e è sempre rimasta il suo tallone d'Achille.
La prima volta, a metà degli anni 80, era uno dei tanti "enhacement talent". Poi, tra il 1990 ed il 1991, andò un pò meglio, prima sostituendo per un periodo Shawn Michaels accanto a Marty Jannetty nei Rockers nei match contro The Orient Express, poi dando una buona prova alla Royal Rumble (più di 26 minuti!).
Ma il meglio (o peggio) avvenne nel 1995, quando dopo un periodo d'oro in ECW, fu richiamato come Dean Douglas, l'odiato professore. Con quella gimmick orrenda fu capace di essere campione Intercontinentale per la bellezza di 20 minuti, prima di essere annientato da Razor Ramon. Poi, a causa di una disputa con Vince McMahon, non tornerà più a Stamford.
Cosa andò storto? Al netto dei dissidi dietro le quinte, il wrestling veniva visto da una larga fetta di pubblico fatta da ragazzi, che fuggivano dalla quotidianità della scuola e delle interrogazioni in classe divertendosi alla Tv con i giganti del quadrato e tutto volevano vedere meno che un saccente insegnante impartire lezioni nel loro spettacolo di evasione.
Douglas ritornerà alla ECW, dove come The Franchise continuerà a cesellare la sua carriera di successi.
#ShaneDouglas #WWF #WWE #WCW #ECW #90swrestling #TheFranchise #TripleThreat #WorstGimmick #wrestling #maestrozamo
La Coniglio Meloni non si smentisce mai
Mentre tutti i leader europei, Sanchez e Macron in testa, prendevano posizioni politicamente forti, chiare, europee, la Presidente del Consiglio Meloni non ha detto una parola su Trump.
Non ha detto una parola sull’infame atto di bullismo del padrone del mondo e del suo scagnozzo.
Non ha detto mezza parola di solidarietà a Zelensky e all’Ucraina.
Se n’è uscita con una brodaglia precotta di frasi fatte, cerchiobottismo, paracul*** politico al massimo grado, in cui Trump e Zelensky neanche sono stati nominati, come se quella scena nella Sala ovale che passerà alla Storia non si fosse mai svolta e nulla fosse successo.
Questa è Giorgia Meloni, in tutte le sue contraddizioni e le sue ipocrisie. Che l’aggressione trumpiana di ieri ha improvvisamente messo a nudo.
Questa è la sedicente “patriota”. Che promette di fare gli interessi dell’Italia ed è politicamente talmente debole da non riuscire nemmeno ad alzare un sopracciglio verso il suo nuovo padrone americano.
Doveva essere il governo dei sovranisti.
Siamo finiti per essere governati da un cheerleader invasato e da una reggivassoio di un multimiliardario americano (anzi due).
E oggi fa davvero paura.
Lorenzo Tosa
Zelensky ha dato a Trump una lezione di dignità!
Si può dire tutto quello che si vuole di Volodymir Zelensky, ma il modo in cui stasera, senza mai alzare il tono né cedere a una provocazione, ha tenuto testa con la schiena dritta e con una dignità assoluta a un gangster urlante e minaccioso e al suo scagnozzo che cercavano in tutti i modo di umiliarlo, offenderlo, intimidirlo e infine strappargli una firma su un contratto capestro e unilaterale, beh, ecco, questo è quello che fa un leader, un politico degno di questo nome e il Presidente di un Paese occupato senza essersi mai inginocchiato né prima al tiranno russo né, men che meno, ora al multimiliardario americano.
Ed è qualcosa a cui, alle nostre latitudini di servi inginocchiati, adulatori e cheerleader c’eravamo anche dimenticati come fosse fatto.
Ognuno può pensare quello che vuole di Zelensky, anche criticarlo perché non è esente da critiche, ci mancherebbe.
Ma stasera, per il modo in cui ha tenuto la schiena dritta davanti all’aggressione in mondovisione dell’uomo più potente e pericoloso al mondo, non si può, proprio non si può non riconoscerne l’enorme dignità e non stare con la testa, con il cuore e pure con le viscere dalla parte di Volodymir Zelensky contro il nuovo padrone del mondo.
Qualcuno qui da noi prenda esempio.
Trump servo di Putin?
La Cnn ha detto, ieri sera, che Trump ha trasformato la Casa Bianca in un ufficio propaganda di Putin.
Poco da aggiungere.
Anzi una cosa, sì.
Al netto di ogni legittima critica che si può avanzare verso la politica americana e chi l'ha guidata in tutti questi anni, e certo che ne hanno fatte di porcate in giro per il mondo, dire che questo attuale è semplicemente uguale a tutti quelli che lo hanno preceduto é oltre l'analfabetismo politico.
Ogni Presidente è stato qualcosa di diverso.
Da Reagan a Obama da Kennedy a Bush. Fino a Biden.
Donald Trump è qualcosa di mai visto. Ed è con Vladimir Putin la persona più pericolosa per il futuro di tutti noi.
Non capirlo, non riconoscerlo è incredibile. O più banalmente fazioso.
Luca Paladini
L'UE sconfiggera' i due mafiosi
Se c’è un giorno in cui ha senso essere, sentirsi e definirsi europei, ecco, questo giorno è arrivato.
Il giorno in cui è emerso in modo chiarissimo, ineludibile, che non solo Zelensky e l’Ucraina, ma l’intera Europa - e noi con loro - oggi siamo ufficialmente schiacciati nella morsa letale di un dittatore criminale di guerra sanguinario a Est e un gangster multimiliardario (anzi due) autoproclamato padrone assoluto del mondo a Ovest, uniti in un “deal”, uno spietato accordo commerciale e insieme una Pax imperiale con la quale si spartiranno quello che è e quello che resterà dell’Ucraina, dell’Europa e dell’Occidente.
Sta già accadendo. E lo spettacolo sconcertante offerto da Trump e Vance nella Sala ovale ne è il manifesto.
Con la nuova America di Trump non esistono più amici o alleati. Non esistono più protezioni, cuscinetti, alibi, foglie di fico.
Ora o facciamo davvero l’Europa, e insieme gli europei, o domani potremmo non fare neppure in tempo a chiederci come sarebbe andata a finire.
Stasera, prima ancora che ucraini, siamo tutti europei. A patto che l’Europa sia molto diversa, unita, forte e credibile di quanto non lo sia mai stata.
Ora è chiaro anche a chi non vuole sentire: O siamo Europa ed europei o, semplicemente, non siamo.
Questa volta non ci salverà nessuno. Se non noi stessi.
Lorenzo Tosa
Liberiamo gli USA dal mafioso Trump
Visto l’andazzo, direi che è giunto il momento di una missione umanitaria: mobilitazione internazionale e truppe pronte a sbarcare negli Stati Uniti per portare un po’ di sana democrazia… proprio come piace a loro!
Soumalia Diawara