“A proposito del video della Meloni di oggi:
1. Non è vero che Nordio non era stato informato (il ministero era stato ripetutamente sollecitato);
2. Non è vero che l'avvocato che ha fatto l'esposto è legato a Prodi e nemmeno che è di sinistra. Peraltro viene da una lunghissima militanza nel MSI e in AN (come la Meloni) e poi nel partito di Di Pietro;
3. Non è vero nemmeno che Meloni, Nordio, Piantedosi, Mantovano abbiano ricevuto un avviso di garanzia. Hanno ricevuto una comunicazione di iscrizione, che è una cosa diversa;
4. Non è vero che la comunicazione di iscrizione è una rappresaglia delle terribili toghe rosse per la riforma della giustizia. È un atto dovuto in caso di un esposto. Le carte poi vanno al tribunale dei ministri che deciderà se archiviare o no;
5. Non è vero che la scelta di rimettere in libertà Almasri era inevitabile. Bastava appunto che Nordio rispondesse alle ripetute sollecitazioni e attivasse la procedura prevista in questo caso, invece di stare 3 giorni inerte a guardare il soffitto.
6. Non è nemmeno vero che una volta rilasciato convenisse all'Italia caricare Almasri su un volo di stato e riportarlo in Libia perché pericoloso. C'erano tantissime altre opzioni che avrebbero impedito di rimandarlo nell'unico luogo al mondo dove ha l'assoluta garanzia di immunità;
7. Non so nemmeno se sia vero che la Meloni non è ricattabile. Perché tutta questa storia il sospetto che il governo sia sotto ricatto dei ras libici lo fa venire;
8. Una cosa però è vera: Giorgia Meloni è riuscita in un video di appena 2 minuti e 16 secondi a dire tutte queste falsità.
Ci vuole una certa capacità, bisogna riconoscerlo.
Restiamo in attesa che venga prima o poi in Parlamento a spiegare per bene e nel dettaglio cosa hanno combinato”.
Un Matteo Orfini semplicemente perfetto.
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