venerdì 31 gennaio 2025

Avevo una casa...

 


Ho pianto con questa poesia:

"Avevo una casa

dove dicevano che mi volevano bene,

era il re della casa, ripetevano

e a lui piaceva giocare.

Un giorno festeggiavano

mio papà e mia mamma con gioia

l'arrivo un giorno

di un essere che non conoscevo.

La sua pancia cresceva

io felice accarezzavo

quel cucciolo nella sua pancia

e con gioia gli miagolavo.

Passavano i mesi

e tutto cambiava

la mia stanza scompariva

per quell'essere che stava arrivando.

"Il medico ha detto..." sussurravano

con lacrime che non capivo;

mi guardavano con tristezza

e con me non giocavano più.

Un giorno decisero

che era il mio ultimo giorno a casa

perché l'essere che stava arrivando

era ora la loro gioia.

Non capivo nulla,

anch'io lo amavo

e senza sapere come

mi trovavo per strada.

"- Starai bene!

I gatti si arrangiano..."

Mi ritrovai solo in un mondo

che non comprendevo

improvvisamente senza affetto

né cibo né carezze.

Non sapevo dove andavo,

non conoscevo nulla.

Il "medico che diceva"

non salvò tutte le vite.

Rimasi solo

senza sapere dove sarei andato

e non conobbi mai

quel bambino che mi amava..."

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