Era il gennaio del 1998, quando il Genoa, che cercava di tornare nella massima serie, portò sotto la Lanterna tale Ariel Maximiliano López, attaccante argentino classe 1974. Il Grifone lo prelevò per 3 miliardi e mezzo di lire in comproprietà dal Lanús, soffiandolo alla concorrenza del Maiorca. Al suo arrivo, l'allora presidente Massimo Mauro (sì, proprio quel Massimo Mauro che conosciamo tutti) si lasciò andare a paragoni pesanti, come: "Fate pure le debite proporzioni, ma io, appena l’ho visto, più che a Pruzzo ho pensato a Gerd Müller, un po’ anche a Montella". Tuttavia, il matrimonio tra López e il Genoa non andò benissimo: 17 presenze, 4 reti e la mancata promozione in A portarono i rossoblù a non riscattare l'altra metà del cartellino del giocatore. Così il Maiorca tornò alla carica e acquistò il giocatore. Anche in Spagna non andò meglio: 23 presenze e 3 reti.
Così López fece ritorno in Argentina, dove indossò le maglie del San Lorenzo, nuovamente del Lanús, poi di nuovo in Spagna con l'Hércules e infine in Argentina con il Quilmes. Prima di chiudere la carriera in Messico nel 2006, a 38 anni, vestì le maglie del Necaxa e dei Pumas UNAM.
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