La legione romana, che può essere considerata il dream team dell'innovazione militare nel mondo antico, è evoluta dalla tradizionale falange in una forza combattente più dinamica e flessibile. Immagina di prendere un gruppo di squadre piccole e agili, disporle secondo uno schema a scacchiera e farle operare insieme come una macchina ben oliata, sebbene, al posto dell'olio, utilizzassero pura sabbia romana. La legione aveva tutto: il colpo da corpo a corpo del gladio (una spada talmente famosa da avere un proprio fan club) e il "ciao" a lungo raggio del giavellotto pilum, garantendo che ogni legionario potesse pugnalare e lanciare con eccellenti risultati.
Sono finiti i giorni in cui si dipendeva solo dal pugnale; i romani variarono la tattica con un mix di truppe, incluse unità di fanteria leggera e veloce in prima linea e un robusto blocco di picchieri a protezione. Non si trattava solo di forza bruta, ma anche di intelligenza, con un sistema di comando così efficace e standard così elevati che persino gli eserciti ellenistici non potevano fare a meno di sentirsi un po' invidiosi. Un esempio lampante: le truppe di Cesare a Ruspinum, che si riorganizzarono rapidamente per affrontare la cavalleria nemica che caricava alle loro spalle, una mossa che avrebbe fatto sì che una falange osservatrice lasciasse cadere i suoi metaforici popcorn.
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