lunedì 12 agosto 2024

I Joshitai

 


I Joshitai, un corpo d'élite di circa venti donne guerriere, fecero la loro ultima resistenza al Castello di Aizuwakamatsu nel 1868, durante la caduta dello shogunato Tokugawa.


Guidate dall’esperta spadaccina Nakano Takeko, queste donne di famiglie di spicco di Aizu presero le armi volontariamente per difendere il loro dominio contro l'esercito imperiale, di gran lunga superiore.


Vestite con armature sopra i loro kimono e brandendo una varietà di armi tra cui spade, lance e naginata, i Joshitai combatterono ferocemente mentre le forze imperiali tentavano di infrangere le mura del castello.


Nonostante il loro coraggio e la loro abilità, le donne subirono gravi perdite a causa delle loro armature più leggere e delle implacabili ondate di attacchi.


Takeko, anche dopo essere stata gravemente ferita da un colpo di proiettile al petto, continuò a guidare e ispirare le sue compagne guerriere.


La battaglia proseguì, con il resto dei Joshitai che fecero la loro ultima resistenza alle porte del castello mentre le loro armi iniziarono a cedere sotto la pressione del combattimento.


In una leggendaria carica finale, Takeko sconfisse sette soldati imperiali prima di cadere in battaglia, morendo eretta secondo il codice dei guerrieri.


Al mattino, l'assedio era terminato, con i coraggiosi Joshitai tra le centinaia di compagni maschi caduti.


Sebbene le testimonianze storiche siano scarse, la storia del coraggio e del sacrificio dei Joshitai è sopravvissuta, servendo come testimonianza della destrezza marziale e dello spirito incrollabile di queste guerriere.


La loro storia continua a ispirare, echeggiando nel tempo come un potente promemoria dell'onore, del dovere e delle maree mutevoli della storia.

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