Tutti ricordiamo il famigerato "io resto a casa". Fu l'inizio del colpo di Stato "pandemico". Fu l'inizio di una società autoritaria globale che se avesse visto la luce avrebbe costretto i cittadini a vivere permanentemente come schiavi, la cui unica scelta sarebbe stata quella di inocularsi il siero pena l'espulsione dal consorzio civile. Quel mondo autoritario è per fortuna tramontato poiché i piani delle élite sono stati sventati da coloro che a livello internazionale si sono opposti al dispotismo di Davos, su tutti Vladimir Putin, Donald Trump, Víctor Orban e Jair Bolsonaro. Ora però emerge qualcosa che in parte già sapevamo. Il virus influenzale chiamato COVID non ha provocato un numero di vittime più elevato di quello appunto della comune influenza stagionale. Sono stati i confinamenti forzati a provocare l'anomalia di morti. Aver chiuso in casa le persone ha provocato morti ovunque nel mondo. Aver sospeso le cure ha ucciso le persone. I politici, i saltimbanchi del mondo dello spettacolo e l'apparato mediatico che alimentavano quella campagna di paura hanno provocato quelle morti. Alla fine di questa storia e alla fine di questa classe politica non si potrà non ricominciare da dove tutto è partito. Per fare giustizia si dovrà tornare ai responsabili del golpe del marzo del 2020 e della loro campagna eversiva del "io resto a casa".
https://www.rt.com/news/557108-study-covid-lockdowns-cause-deaths/
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