Bene.
Speranza consentirà a medici e infermieri ucraini rifugiati di poter (temporaneamente) lavorare nei nostri ospedali.
Sostituiranno quel personale medico a casa perché "no questo" e "no quello", qualora le singole strutture ospedaliere ne facciano richiesta.
Francamente, preferisco che a curarci siano persone che credono nella scienza – a prescindere dalla nazionalità – che individui che pur avendo una laurea in medicina sconsigliano alle persone di proteggersi in nome di chissà qualche teoria complottista.
Ottima decisione, dunque. Bravo ministro.
Leonardo Cecchi
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