domenica 10 ottobre 2021

Comunità Solidarietà Popoli

 


Franco Nerozzi 


Forza, chiudete la Comunità Solidarista Popoli 

( www.comunitapopoli.org ), il cui fondatore è inequivocabilmente fascista e la cui attività, ispirata in gran parte a valori fascisti, ha consentito negli ultimi 20 anni di garantire assistenza sanitaria ad un bacino di utenza di 30.000 profughi interni nel Myanmar sconvolto dalla guerra.


 Una guerra genocida non voluta da Mussolini, ma alimentata da aziende provenienti da paesi di democrazia occidentale e condotta con armi fornite da quella entità desertica che ha la stella di David sulla bandiera.


 Chiudete “Popoli”, i cui volontari, non retribuiti e in buona parte fascisti, condividono con i proletari di etnia Karen (pelle gialla e lingua impronunciabile) le difficoltà di una guerra pagata con l’eroina, che i Karen vogliono distruggere. 


Chiudete “Popoli” perché i suoi volontari non firmeranno mai una dichiarazione di antifascismo, perché per loro il Fascismo si incarna nella lotta accanto a chi, senza mezzi e senza salotti buoni, si batte per difendere la propria Patria e i propri figli. Indipendentemente dalla razza a cui appartiene. 


Chiudete la Comunità, perché mentre i suoi medici fascisti operano clandestinamente nella giungla su stuoie di bambù, i sindacalisti italiani (quelli che prendono per il culo i lavoratori e oggi piagnucolano per i danni alla loro milionaria sede) bevono il the con Aung San Suu Kyi, chiacchierando di emancipazione della donna nel mondo del lavoro del Myanmar.


 Poi però non stupitevi se domani i vostri figli riterranno secondario salvare la vita di chi è legato con le unghie alla propria terra e alla propria identità e fondamentale invece obbligare che ci si rivolga alla direttrice della fabbrichetta utilizzando il titolo di Presidenta.


 Chiudeteci, se siete coerenti. Finitela con le buffonate, con le marce della pace di Assisi, raduno di vecchie comuniste rinsecchite e rancorose, di babbei e di violenti, di sudditi degli imbonitori televisivi e di pseudogiornalisti pseudominacciati che si muovono con la scorta e che ci raccontano che il fascismo oggi è Giuliano Castellino, con il quale il sottoscritto ha in comune soltanto l’abisso che ci separa.


 Chiudeteci, ma poi dimostrateci, almeno per una volta, di essere migliori dei fascisti.

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