martedì 14 settembre 2021

La ragazzs magari ha solo dimostrato stile davanti a tanta demenza!

 

“‘Lascialo stare, il tagliaerba, te la rasiamo noi.’


Centinaia di uomini, che in uno stadio, davanti ad altre migliaia di persone, intonano questo coro rivolto a una ragazza che sta tosando il campo di gioco prima del match.

È successo domenica, a Marassi, prima dell’incontro della squadra di casa contro l’Inter.


Lei al centro di tutti e tutto che lavora. 

Mentre quegli uomini che sono lì per divertirsi intonano cori sulla sua vagina. 

Cori “scherzosi”, “goliardici” li definiscono loro. 

Come anche tanti siti di sport che usano la stessa parola: “goliardia”.

Perché certo, è goliardico no? 

È divertente. Le matte risate. Per chi canta. 


Anche se c’è da chiedersi se sarebbero stati dello stesso parere se al posto di quella ragazza ci fosse stata una loro figlia o sorella o fidanzata o mamma. Anzi, loro stessi. Che mentre lavorano, sentono cori di migliaia di persone sul proprio buco del c***. 

O sulle piccole dimensioni del proprio pene.

Bello eh? Goliardico. 


Dicono che la ragazza sorridesse. 

Quindi tutto a posto no?

Magari sorrideva per il nervosismo, o magari che diavolo avrebbe mai dovuto fare, fuggire in lacrime e lasciare il lavoro a metà prima di un match di serie A?


Il punto è che sembri una goliardata che migliaia di uomini che sono allo stadio per vedere una partita di calcio, si mettano a fare cori sulla vagina di una lavoratrice.


Il punto è sessualizzare una donna anche quando sta semplicemente lavorando.

Il punto è farle sapere col megafono e i cori, che centinaia di uomini stanno pensando a come “rasargliela”.



Il punto è che tu non sai mai chi hai di fronte, non sai se una ragazza possa esserne divertita (e in questo caso ci sarebbe da aprire un altro capitolo) o sconvolta. 

Non sai come possa sentirsi mentre centinaia di uomini che la circondano decantano la sua vagina rasata.


Il punto è questa roba qui non è una goliardata. 

È violenza. 

Ed essere qui a doverlo ribadire, ancora una volta, è la cosa più drammatica di tutte.”


Ha già detto tutto perfettamente Cathy La Torre. Difficile aggiungere altro.

Lorenzo Tosa 

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