Primo intervento chirurgia protesica con realtà aumentata
Eseguito a Parma su paziente di 80 anni
MILANO - Un difficile intervento di
chirurgia protesica alla spalla è stato eseguito a Parma, per la
prima volta utilizzando la cosiddetta 'realtà aumentata', con la
quale il chirurgo integra le immagini reali del campo operatorio
con quelle virtuali pre-programmate in fase preoperatoria, delle
quali dispone attraverso un particolare tipo di occhiali.
L'impianto è stato eseguito presso l'ospedale Piccole Figlie
Hospital (Gruppo Lifenet), dall'equipe dal dottor Piero Budassi
su una paziente di 80 anni che soffriva di omartrosi destra con
importante versamento sieroso.
"Si è trattato di un difficile intervento di ricostruzione
protesica - precisa Budassi - in una spalla molto rovinata. La
paziente ha avuto un recupero molto veloce e a breve potrà
iniziare un percorso riabilitativo". La 'realtà aumentata' (a
differenza della 'realtà virtuale' che prevede la visione di
immagini che non sono quelle reali) permette di arricchire la
percezione sensoriale umana aggiungendo informazioni alle
immagini reali.
"Per la prima volta al mondo abbiamo applicato questa metodica
- spiega Budassi - utilizzando la piattaforma NextAr, creata
dall'azienda Medacta International, per un intervento alla
spalla. Abbiamo utilizzato queste tecniche di realtà aumentata
grazie all'uso di un particolare tipo di occhiale che sovrappone
l'immagine elaborata con il computer a quella vista direttamente
dal chirurgo". I principali vantaggi di questa metodica
consistono nell'aumentare la precisione nel posizionare
l'impianto e incrementare la capacità di essere integrato da un
punto di vista bio-meccanico da parte dell'organismo. Questa
tecnica prevede una velocità maggiore nell'esecuzione di
interventi chirurgici complessi e una semplificazione delle
procedure di sala operatoria.
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