Uno dei rarissimi sportivi ad avere conquistato il cuore dei giapponesi. Keystone / Walter Bieri
Andy Hug, il campione svizzero di arti marziali molto famoso in Giappone è morto giovedì all'età di 35 anni per una leucemia. Hug godeva di un'incredibile popolarità nel paese asiatico e la sua morte ha provocato grande emozione.
Questo contenuto è stato pubblicato il 24 agosto 2000 - 17:02Fino al momento del suo "pensionamento", l'anno scorso,
Andy Hug era il re incontrastato del K1. Creato nel 1993, il K1 è uno
sport da combattimento a mani nude, un arte marziale che combina karaté,
kung fu e boxe tailandese.
Nato in Svizzera, di origini modeste,
il nome di Andy Hug era in Giappone conosciuto come quello di Sony o
della Toyota. Hug era uno dei rari stranieri ad essersi imposto in
Giappone, paese piuttosto riservato di fronte a tutto quanto proviene
dall'estero.
Il giornale Nippon Sports, che ha una tiratura di 9
milioni di esemplari, ha dedicato la prima pagina alla morte di Andy
Hug. "La scomparsa di Hug è un vero choc per noi", ha detto la
giornalista Hiroko Ishida. "Era famoso, amato. Tutti lo apprezzavano per
il suo grande coraggio e la sua modestia. Era un puro."
https://www.swissinfo.ch/ita/morto-il-campione-svizzero-di-arti-marziali-andy-hug--in-giappone-era-diventato-una-celebrit%C3%A0/1626198
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