domenica 5 ottobre 2014

L’araba Etihad toglie i jet Alitalia a Israele

Il progetto: riportare la manutenzione a Roma. Adesso viene eseguita dalla Bedek a Tel Aviv

Alitalia Arrivano gli arabi di Etihad, se ne vanno gli israeliani di Bedek. E duecento operai che Alitalia licenzierà potranno tornare a Fiumicino. Perché la manutenzione per gli aerei impiegati sul lungo raggio, Boeing 777 e Airbus 330, traslocherà da Tel Aviv a Roma. La farà Atitech, la società partecipata da Alitalia e Meridie che attualmente si occupa della revisione dei velivoli di corto e medio raggio della compagnia nello scalo napoletano di Capodichino. Il piano industriale che porterà la compagnia aerea italiana alla piena integrazione con Etihad Airways al carissimo prezzo di 2.251 licenziamenti, pare sia destinata a produrre a breve una rivoluzione positiva negli hangar. Con la nascita di Cai, il 13 gennaio 2009, i capannoni nell’Area tecnica del Leonardo da Vinci erano stati in gran parte chiusi. Serrato l’hangar-simbolo dell’aeroporto, quello dove ai tempi d’oro veniva effettuata la verniciatura dei jet tricolore. Svuotati delle attrezzature pure altri due hangar. La revisione dei carrelli «passata» alla parigina Safran dopo l’ingresso nel capitale di Air France. La manutenzione pesante per i velivoli di lungo raggio (quelli che effettuano le rotte intercontinentali) trasferita all’israeliana Bedek. Tutto per risparmiare. «Risparmio» di cui ora si discute. Tra i «consigli» elargiti da Etihad a Cai sembra ci sia stato anche quello di riportare la revisione per i jet del lungo raggio da Tel Aviv a Roma. Perché sui voli intercontinentali la società di Abu Dhabi vuole puntare. E, quindi, vuole avere il pieno controllo e la sicurezza che il lavoro sia ben fatto. «Da anni denunciamo errori sulla manutenzione condotta all’estero - afferma Daniele Cofani, sindacalista Cub Trasporti - Ogni volta che un aereo torna, dobbiamo «ripassarlo» per vedere se ci sono anomalie. E ne troviamo: a volte di lievi, altre più gravi e che potrebbero pregiudicare la sicurezza del volo. Riportare a Fiumicino la manutenzione finita in un paese extracomunitario è positivo, occorre però valutarne i riflessi sui lavoratori italiani». Per revisionare i B777 e gli A330 ora spediti in Israele verranno impiegati 200 dei 386 operai, tecnici e ingegneri inseriti tra gli esuberi nel piano industriale messo a punto da Alitalia in vista del matrimonio con Etihad. A fine novembre inizieranno i corsi di riqualificazione. «Dovrebbero iniziare a lavorare a gennaio, ma verrà cancellata l’anzianità di servizio e i livelli conquistati», chiarisce Cub Trasporti. E dopo i sopralluoghi effettuati nei giorni scorsi da manager Atitech al Leonardo da Vinci, ora arriva la conferma di Gianni Lettieri, patron di Meridie: «Stiamo discutendo con Alitalia un accordo per effettuare la manutenzione degli aerei a lungo raggio a Fiumicino. Se ci riusciremo sarà una grande opportunità anche per Capodichino, perché se faremo un buon lavoro ci saranno ricadute sulle facilities napoletane, dove potremo lavorare anche per le controllate di Etihad come Air Berlin, che è già presente nello scalo». Per revisionare Boeing e Airbus impiegati sulle rotte per l’America, l’Asia e l’Africa verranno riaperti gli hangar Avio 6 e Avio 7, i più grandi del Leonardo da Vinci, quelli dove un tempo venivano manutenuti i jumbo. Nessuna conferma ufficiale ma qualche «avance» in privato anche per Alitalia Maintenace Systems, che nello scalo romano si occupa della revisione dei motori. La società, è partecipata da Alitalia al 15%, mentreBedek detiene il 19% del capitale e Iniziativa Prima il 66%. Da novembre 2013 è in concordato ed è a un passo dalla chiusura. Dei 316 dipendenti negli hangar ne sono rimasti 104. Atitech e un fondo di investimento mediorientale avrebbero dimostrato interesse per Ams che, ai motori Alitalia, affianca commesse per Kuwait Airlines e Midex, compagnia charter e cargo degli Emirati Arabi. L’intervento della società partenopea non dispiace ai sindacati. «È positivo l’arrivo di qualsiasi azienda possa garantire un futuro duraturo», sottolinea Fabio Ceccalupo, delegato Ugl. «Auspichiamo che i nuovi partner arabi di Alitalia possano rivolgere il proprio interesse verso l’officina motori», incalza la Cisl.
Alessandra Zavatta

http://www.iltempo.it/cronache/2014/10/02/l-araba-etihad-toglie-i-jet-alitalia-a-israele-1.1320655

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