-Barbara Vigorito- "Sono davanti al mio PC a rimaneggiare alcune slides dei miei corsi ed improvvisamente un'immagine mi si staglia davanti agli occhi della mente, questa:
La conoscete? E' Ettore e Andromaca di De Chirico. Ora, giustamente vi starete forse chiedendo: "ma che fa? lavora su slides e le compaiono in testa quadri che non c'entrano niente!?"
Sì cari lettori ed ogni tanto sento anche le voci (sapete quando una canzone vi frulla in testa ad esempio?)… Un certo piccolo grado di "pazzia" penso che sia sano, un giorno parleremo anche di questo… Questa immagine mi è particolarmente cara ma non voglio parlarvi del genio artistico di DeChirico (che in ogni caso vi invito ad approfondire), voglio parlarvi delle tematiche proposte in questa scena a me più cara tra quelle di tutta letteratura Greca: Quella di Ettore (Principe Troiano) che saluta sua moglie Andromaca e il suo figlioletto Astianatte prima di andare a combattere contro i Greci. Sarà l'ultima volta che li vedrà perchè Ettore verrà ucciso in battaglia da Achille.
Ora, non voglio fare un trattato di letteratura omerica, in particolare sulle figure di Ettore e Andromaca; non ne sarei in grado, tuttavia voglio prendere il pretesto di questo grande eroe per soffermarmi su alcuni temi che mi stanno a cuore: i valori… La famiglia, la paura/coraggio, l'amore (per il partner, per i figli, per la natura, per la patria…. Sì la patria avete capito bene non storcete il naso che lo so che lo state facendo, vi spiegherò meglio prometto…). Userò altre volte il pretesto di Ettore, questi grandi temi non si possono affrontare tutti insieme per cui uno per volta li vedremo e faremo delle digressioni su essi.
I classici hanno di bello che sono sempre attuali perchè descrivono gli uomini con i loro sentimenti e i loro pensieri, che sono perfettamente trasportabili nel tempo a migliaia di anni dopo.
I classici hanno di bello che sono sempre attuali perchè descrivono gli uomini con i loro sentimenti e i loro pensieri, che sono perfettamente trasportabili nel tempo a migliaia di anni dopo.
Ettore è per me l'incarnazione dell'uomo con la "U" maiuscola (parlo di "essenza uomo" inteso come essere umano, uomo o donna che sia), non è il classico superman che non ha mai paura che non crolla mai, bensì ha anche delle debolezze: diverse volte si è trovato ad aver paura ed indietreggiare di fronte ai greci, poi è andato avanti ed ha combattuto.
Mi piace Ettore perchè è come noi, lui ha paura…. Paura di morire, di non vedere più la sua famiglia, di soffrire e si trova davanti ad una scelta: "combatto e corro il rischio o scappo e torno a casa dai miei?" Ettore sceglie di combattere, combatte perchè è quello che deve fare e perchè se torna indietro senza combattere, la vita non sarebbe più la stessa cosa, avrebbe fallito con se stesso come essere umano. Provate ad immaginare la vostra delusione se guardando un film sulla guerra di Troia o leggendo l'Iliade, ad un certo punto Ettore se la desse a gambe…
Mi piace Ettore perchè è come noi, lui ha paura…. Paura di morire, di non vedere più la sua famiglia, di soffrire e si trova davanti ad una scelta: "combatto e corro il rischio o scappo e torno a casa dai miei?" Ettore sceglie di combattere, combatte perchè è quello che deve fare e perchè se torna indietro senza combattere, la vita non sarebbe più la stessa cosa, avrebbe fallito con se stesso come essere umano. Provate ad immaginare la vostra delusione se guardando un film sulla guerra di Troia o leggendo l'Iliade, ad un certo punto Ettore se la desse a gambe…
Quello che siamo, è determinato anche dalle nostre scelte. Ettore avendo scelto combattere è diventato un eroe, se fosse scappato avrebbe probabilmente vissuto più a lungo ma come sarebbe stata la sua vita? specialmente con se stesso… che opinione avrebbe avuto di sè?
Non voglio arrivare agli estremismi di Ettore, (che alla fine muore), tuttavia lo prendo ad esempio perche anche noi tutti i giorni abbiamo l'occasione di combattere delle piccole grandi battaglie col quotidiano e molte volte ci arrendiamo. Ci arrendiamo a quella situazione che ci è scomoda, a quella persona cui non riusciamo a dire di no o ci arrendiamo di fronte ai nostri sentimenti che non riusciamo ad esprimere. Sotto sotto sappiamo che non è la scelta giusta perchè giorno dopo giorno, resa dopo resa, se ti guardi dentro, quel qualcosa, che possiamo chiamare "la nostra essenza","l'essenza Ettore", soffre… si impoverisce, si depauperizza… e ti senti deluso (proprio come se stessi vedendo un film in cui Ettore scappa), ti senti triste, ti senti infelice e non sai perchè… Dunque che fai? Dai la colpa a tutto quello che ti circonda: tuo marito/moglie, i tuoi genitori, il capo ufficio, la società, la politica ecc… ecc…
Bene ti vorrei offrire un altro punto di vista: non è che se sei infelice, a ben guardare la responsabilità è un po' anche tua? E' solo una domanda, riflettici non scappare subito: "ma che cavolo sta dicendo!? colpa mia?! ma lo vedi che c'è la crisi, lo tsunami e mi si è colorata di rosa la camicia bella perchè ho sbagliato lavaggio?!! responsabilità mia… ma senti, questa è bella!!?" non scappare… Tanto sei tu da solo, nessuno ti vede… prendi in considerazione questa eventualità poi…. scegli la tua risposta… Ti stai comportando, stai vivendo come il tuo Ettore interiore vorrebbe che vivessi? Oppure per paura, utilitarismo, o semplicemente perchè è più comodo, scegli la via più breve che solitamente è quella che poi ti presenta davanti il precipizio? Il precipizio che ti si para davanti se scegli la strada breve è il precipizio in cui hai gettato i tuoi valori, quelli veri quelli in cui un tempo credevi. Questa è la riflessione che ti propongo oggi.
Oltre alla meditazione (che bisognerebbe fare sempre), l'esercizio che ti invito a fare questa volta è di cercare di scoprire quali sono i tuoi valori. Ti prego, non riempirti la bocca e i pensieri di luoghi comuni: " sì dunque i miei valori: onestà, lealtà, amore, libertà…. bla, bla e bla..", ne è piena facebook di questa roba buttata lì così e noi tutti: " oh wow che bella cosa che dice questo aforisma!", mettiamo mi piace e finita lì… ma poi dopo quando esci in strada, vivi veramente secondo il significato profondo di quello che hai letto? Interrogati su ogni singola parola.
Libertà..
- Che cos'è per me libertà (sì perchè ogni parola per ognuno può avere significati diversi), libertà per me è: [...........]
- Sto vivendo secondo i miei principi di libertà?
- sì perchè faccio questo e quell'altro;
- no, caspita è vero!… non sono coerente col mio ideale di libertà.
Famiglia:
1. Che cos'è per me la famiglia? [.....]
- Sto vivendo con la mia famiglia in coerenza col significato che do a questo valore?
- sì… ecc
- no…. ecc
Vai avanti così e fai questo con ognuno dei tuoi valori, mettili man mano in una lista. Se così su due piedi non ti viene in mente nulla che rispecchia quali siano i tuoi valori, non preoccuparti, sappi che li hai, solo non ti sei mai soffermato a pensarci… Fai una meditazione e la risposta arriverà oppure pensa ad un film che hai visto o ad un libro che hai letto e cerca di capire quale emozione ti colpisce di più, probabilmente dietro a quella emozione c'è un valore.
Per oggi vi lascio così, la prossima volta vedremo cosa farcene di questa lista.
Per oggi vi lascio così, la prossima volta vedremo cosa farcene di questa lista.
Vi invito a scrivermi per avere approfondimenti o se avete domande da farmi, sono a vostra disposizione.
http://www.articolotre.com/2014/07/ettore-e-andromaca/
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