Sicilia. Salvo il vitalizio per Cuffaro e i futuri condannati di mafia, l’assemblea boccia la proposta M5s
Totò Cuffaro continuerà a percepire il vitalizio da 6.000 euro al mese, nonostante sia in carcere per mafia, lo ha deciso l'Assemblea regionale siciliana.
-Redazione- Bufera all'Ars, Assemblea regionale siciliana, per la mancata approvazione del subemendamento del Movimento cinque stelle che, in sede di discussione della manovra correttiva, puntava ad abolire il vitalizio ai condannati per mafia, compreso quello da 6.000 euro al mese dell'ex governatore Totò Cuffaro, attualmente detenuto in carcere per mafia.
In particolare si faceva riferimento al 416, al bis e al ter e la fattispecie di aggravante prevista dal DL. 152/1991 e dalla L. 203/1991. Per i parlamentari che si macchieranno di questi reati, compresi chi se n’è già macchiato, i partiti Ncd, Udc, Articolo 4, Forza Italia e Pd hanno deciso che la pensione non sarà sospesa.
Solo 18 i voti a favore, 33 contrari e 7 astenuti, con il parere contrario del governo. "Non capisco la posizione del presidente dell'Ars Ardizzone e di gran parte dell'Aula: il Parlamento non può legiferare sul codice di procedura penale, ma noi avremmo così recepito una legge dello Stato e stiamo trattando un campo che ci appartiene perfettamente", ha tuonato Giancarlo Cancelleridel M5S che ha annunciato una opposizione "ancora più intransigente. Quanto è successo è indecente".
"La materia ci riguarda eccome – ha aggiunto Cancelleri – nell'articolo 11 della legge sulla spending review approvata da questo parlamento si prevede lasospensione del vitalizio a coloro che si sono macchiati di reati contro la pubblica amministrazione, mi chiedo quale sia la differenza".
"La materia ci riguarda eccome – ha aggiunto Cancelleri – nell'articolo 11 della legge sulla spending review approvata da questo parlamento si prevede lasospensione del vitalizio a coloro che si sono macchiati di reati contro la pubblica amministrazione, mi chiedo quale sia la differenza".
L’emendamento che è stato bocciato è stato presentato dal deputato Giancarlo Cancelleri, controfirmato dal vice presidente dell’antimafia Fabrizio Ferrandelli e si sarebbe dovuto inserire nella norma del governo Crocetta sul tetto dei 160mila euro ai manager della regione. E mentre sono stati tagliati gli stipendi dei burocrati, il vitalizio di Totò Cuffaro è salvo. Proprio con il caso dell’ex governatore siciliano si è accesa la scintilla che ha provocato duri scontri a Palazzo dei Normanni.
http://www.articolotre.com/2014/05/sicilia-salvo-il-vitalizio-per-cuffaro-e-i-futuri-condannati-di-mafia-lassemblea-boccia-la-proposta-m5s/
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