I
COSTI DELLA POLITICA, 23 MILIARDI, PIOVE GOVERNO LADRO!
In Italia i costi diretti e indiretti della politica
ammontano a 23,2 miliardi di euro, rapporto Uil.
(Sesto Potere) – Roma – 27 dicembre 2013 – I costi della politica,
diretti e indiretti, in Italia ammontano a circa 23,2 miliardi
di euro, tra funzionamento di organi istituzionali, società
pubbliche, consulenze e costi (per mancati risparmi) derivanti dalla
“sovrabbondanza” del sistema istituzionale.Nel dettaglio, per il funzionamento degli Organi Istituzionali (Stato Centrale e Autonomie Territoriali), nel 2013 si stanno spendendo oltre 6,1 miliardi di euro, in diminuzione del 4,6% rispetto all’anno precedente (293,3 milioni di euro in meno); per le consulenze 2,2 miliardi di euro e per il funzionamento degli organi delle società partecipate, 2,6 miliardi di euro; per altre spese (auto blu, personale di “fiducia politico”, Direzione ASL, ecc.) 5,2 miliardi di euro; per il sovrabbondante sistema istituzionale 7,1 miliardi di euro. Alemno 1,1 milione di persone che vivono direttamente, o indirettamente, di politica.
Una somma pari a 757 euro medi annui per contribuente, che pesa l’1,5% sul PIL del Paese.
E’ quanto stima la Uil nel III rapporto ‘I costi della politica’, presentato in conferenza stampa dal segretario del sindacato, Luigi Angeletti, rima delle vacanze di Natale.
Ad essere precisi, sono oltre 1,1 milione le persone che vivono direttamente, o indirettamente, di politica, il 5% del totale degli occupati nel nostro Paese. Un esercito al cui vertice ci sono oltre 144 mila tra Parlamentari, Ministri, Amministratori Locali di cui 1.041 Parlamentari nazionali ed europei, Ministri e Sottosegretari; 1.270 Presidenti, Assessori e Consiglieri regionali; 3.446 Presidenti, Assessori e Consiglieri provinciali; 138.834 Sindaci, Assessori e Consiglieri comunali. A questi si aggiungono gli oltre 24 mila consiglieri di amministrazione delle società pubbliche; oltre 45 mila persone negli organi di controllo; 39 mila persone di supporto degli uffici politici (gabinetti degli organi esecutivi nazionali e locali, segreterie di Ministri, Sindaci, Presidenti di Regioni e Province, Assessorati ecc.). Inoltre, sono 324 mila le persone di apparato politico (“portaborse”, collaboratori gruppi parlamentari e consiliari, segreterie partiti, collegi elettorali ecc.) e 545 mila coloro che hanno contratti di consulenze e incarichi.
COSTI PER IL FUNZIONAMENTO ORGANI CENTRALI DELLO STATO
Per il funzionamento degli Organi dello Stato centrale (Presidenza della Repubblica, Camera dei Deputati, Senato della Repubblica e Corte Costituzionale, Presidenza del Consiglio, Indirizzo politico dei Ministeri), secondo il budget preventivo, rivisto nel mese di Luglio 2013, quest’anno i costi saranno di quasi 3 miliardi di euro (97 euro medi per contribuente), in diminuzione del 4% rispetto al 2012 (123,2 milioni di euro in meno).
Per il funzionamento della Presidenza della Repubblica, Camera dei Deputati, Senato della Repubblica e Corte Costituzionale, per il 2013, sono previste spese per 1,8 miliardi di euro (59 euro per contribuente), in diminuzione dell’8,2% rispetto al 2012 (162,2 milioni di euro in meno).
Nello specifico, il costo relativo al 2013 per la Presidenza della Repubblica, è pari a 228 milioni di euro, pari a quanto speso nel 2012; le spese per la Camera dei Deputati ammontano a 943 milioni di euro, in diminuzione del 5% rispetto al 2012 (50 milioni di euro); le spese relative al Senato della
Repubblica a 505 milioni di euro, in diminuzione del 4,2% (22 milioni di euro); gran parte della diminuzione deriva dal “taglio” ai rimborsi elettorali per i partiti. I rimborsi per le spese elettorali ammontano a 91,4 milioni di euro, in diminuzione del 50% rispetto al 2012.
Le spese relative alla Corte Costituzionale ammontano a 52,7 milioni di euro, come nel 2012.
Per il funzionamento della Corte dei Conti, Consiglio di Stato, CNEL, CSM, Consiglio Giustizia Amministrativa della Regione Sicilia, sono previste spese per 501 milioni di euro, (16 euro per contribuente), in aumento dello 0,3% rispetto al 2012.
In particolare, per il funzionamento della Corte di Conti la spesa è di 269 milioni di euro; le spese per il Consiglio di Stato ammontano a 176,3 milioni di euro; le spese di funzionamento del CSM ammontano a 34,7 milioni di euro; le spese del CNEL ammontano a 19,1 milioni di euro; le spese per il Consiglio Giustizia Amministrativa della Regione Sicilia sono 1,8 milioni di euro.
Per il solo funzionamento della Presidenza del Consiglio, per il 2013, sono previste spese per 458,6 milioni di euro (15 euro per contribuente), in aumento dell’11,6% rispetto al 2012.
I costi per l’indirizzo politico dei Ministeri (che comprendono esclusivamente i costi di funzionamento dei Centri di responsabilità amministrativa quali il Gabinetto e gli uffici di diretta collaborazione all’opera del Ministro) ammontano a 201,7 milioni di euro (7 euro per contribuente), in diminuzione del 4,7% rispetto al 2012.
COSTI PER IL FUNZIONAMENTO DEGLI ORGANI DELLE AUTONOMIE TERRITORIALI
Per gli Organi di Regioni, Province e Comuni (funzionamento Giunte e Consigli), i costi ammontano a 3,1 miliardi di euro (101 euro medi per contribuente), in diminuzione del 5,1% (170 milioni di euro).
Nel 2013, dopo gli scandali che hanno travolto molte Regioni, il costo stimato nei Bilanci preventivi per il funzionamento dei Consigli e Giunte Regionali, escluse le spese elettorali per il rinnovo di alcuni Consigli, è comunque di oltre 1 miliardo di euro (33 euro medi per contribuente), in diminuzione dell’11,5% rispetto al 2012 (133 milioni di euro).
Per le Province il costo per il funzionamento dei rispettivi Consigli e Giunte, come si ricava dai Bilanci di previsione del 2012, è di 409 milioni di euro 13 euro medi per contribuente), in diminuzione del 5,8% rispetto all’anno precedente.
Per i Comuni, comprese le forme associative (Comunità Montane e Unioni dei Comuni), nel 2012, il costo per il funzionamento delle Giunte e Consigli è stato di quasi 1,7 miliardi di euro (55 euro medi pro capite), in diminuzione dello 0,7% rispetto all’anno precedente.
INCARICHI E CONSULENZE
Per le consulenze, gli incarichi, le collaborazioni (riguardano sia gli incarichi e collaborazioni affidati dalla Pubblica Amministrazione agli esterni, sia gli incarichi e collaudi retribuiti affidati a dipendenti interni, nonché le 5 consulenze affidate dalle società pubbliche), le spese ammontano a 2,2 miliardi di euro (con un costo medio per contribuente pari a 72 euro), di cui: 1,3 miliardi di euro per incarichi e consulenze della Pubblica Amministrazione, 350 milioni di euro per incarichi retribuiti a dipendenti pubblici; oltre 580 milioni di euro per incarichi e consulenze conferiti da società pubbliche.
SOCIETA’ ED ENTI PUBBLICI
Per i compensi, le spese di rappresentanza e il funzionamento dei consigli di amministrazione e degli organi collegiali di Società, Consorzi, Enti e Fondazioni pubbliche o partecipate dalla Pubblica Amministrazione, la spesa ammonta ad oltre 2,6 miliardi di euro (con un costo medio per contribuente di 86 euro).
ALTRE SPESE (AUTO, BLU, PERSONALE DI NOMINA POLITICA, ASL ECC)
I costi per la “mobilità” (auto blu e grigie, taxi, vetture a noleggio, ecc.), secondo una stima UIL molto prudente, ammontano a circa 2 miliardi di euro l’anno (il Formez stima a Novembre il costo a oltre 1 miliardo di euro escludendo però le spese per i noleggi, taxi, le auto di sicurezza e quelle assegnate ad personam).
Il costo per il funzionamento della “Direzione” (Direttore Generale, Direttore Amministrativo, Direttore Sanitario) delle 222 Aziende Sanitarie e Ospedaliere, è di oltre 390 milioni di euro; mentre il costo dei Consigli di Amministrazione degli Ater/Aler (edilizia pubblica) è di circa 45 milioni di euro.
I costi per il personale contrattualizzato di nomina politica (Dirigenti, Direttori, Funzionari), secondo nostre stime, si aggirano intorno a 2,8 miliardi di euro l’anno.
COSTI DEL SOVRABBONDANTE SISTEMA ISTITUZIONALE (COMUNI, PROVINCE E REGIONI)
Ma si possono e si devono, inoltre, ottenere risparmi di spesa, che la UIL quantifica in almeno 7,1 miliardi di euro, approntando una riforma perammodernare e rendere più efficiente il nostro sistema istituzionale.
Basti pensare che, se si accorpassero gli oltre 7.400 Comuni al di sotto dei 15 mila abitanti, il risparmio ammonterebbe a circa 3,2 miliardi di euro: per il solo costo della “Funzione generale di amministrazione” (anagrafe, segreteria generale, stato civile, uffici elettorali,uffici tecnici), la spesa ogni anno è di oltre 15 miliardi di euro.
Per quanto riguarda le Province – al di là della revisione circoscrizionale contenuta nel Decreto sulla “Spending Review” – se la loro spesa fosse indirizzata esclusivamente ai compiti che la Legge gli attribuisce, il risparmio sarebbe di 1,2 miliardi di euro annui, come viene ormai riconosciuto anche dalla stessa UPI. Infatti, già da qualche anno a questa parte, è iniziata una cura dimagrante che ha portato il livello della loro spesa dai 14,1 miliardi di euro del 2008 agli 11,6 miliardi di euro del 2012.
Sul fronte delle Regioni, negli ultimi due anni ci sono stati timidi segnali di risparmi relativi ai costi “istituzionali”, seppur a macchia di leopardo. Così come va segnalato il fatto che, in quasi tutte le Regioni, si è deliberato per il superamento dei vitalizi, ma a partire dalla prossima Legislatura. C’è stata una riduzione (Decreto Monti), del numero dei Consiglieri, che però, fa da contraltare all’uso delle nomine di “Assessori esterni” (120 Assessori non Consiglieri). In ogni caso, al di là dei costi istituzionali, con una più “sobria” gestione del funzionamento degli uffici regionali, tra spese per il personale delle segreterie degli Assessori, sedi di rappresentanza, ecc., si potrebbero risparmiare 1,5 miliardi di euro.
Oltre 1,2 miliardi di euro l’anno potrebbero arrivare da una razionalizzazione del funzionamento dello Stato centrale e degli uffici periferici, anche a seguito del decentramento amministrativo avvenuto in questi anni.
Fonte: (Qui)
www.emule.it
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