Tragedia al SicDay, sfilata per Romboni
Sfilata in pista di tutti i piloti presenti per ricordare Doriano Romboni
Il dramma in pista a Latina
Doriano Romboni sul circuito del Mugello (foto del 17 maggio 1997)
Doriano Romboni a Suzuka (foto del 20 aprile 1996)
Una sfilata in pista di tutti i piloti presenti, capitanati da Max Biaggi e Andrea Dovizioso per ricordare Doriano Romboni, morto ieri in seguito alle ferite riportate in un incidente durante le prove del Sic Supermoto Day a Latina. Lo hanno deciso gli organizzatori della manifestazione al termine del briefing con i piloti e i familiari di Romboni. ''E' stato deciso di portare avanti la manifestazione - fanno sapere gli organizzatori in una nota - anche per sostenere la famiglia Romboni non venendo meno allo spirito benefico del Sic Supermoto Day''. Ieri sera la Federmoto italiana ha annullato la parte competitiva della manifestazione per lutto. ''La manifestazione - prosegue la nota - ovviamente ridotta, prevede una parata di tutti i piloti presenti capitanati da Max Biaggi e Andrea Dovizioso i quali resteranno poi a disposizione del pubblico per autografi e foto. La manifestazione ha uno scopo benefico per sostenere la Fondazione Marco Simoncelli, per la quale - conclude la nota degli organizzatori - saranno presenti oggi a Latina i genitori del pilota romagnolo''.
La seconda edizione del SicDay si è trasformata da evento benefico in dramma. Con una dinamica che ha tragicamente ricordato l'incidente in cui morì Marco Simoncelli, a Sepang. Doriano Romboni, ex pilota del motomondiale, 44 anni, ha perso la vita in seguito alle lesioni riportate cadendo durante la seconda sessione di qualifiche, sul minicircuito 'Il Sagittario', a Latina. I testimoni raccontano che il pilota ligure (era nato a Lerici, in provincia di La Spezia) ha perso il controllo della sua supermotard durante un cambio di direzione, in un punto in cui due tratti inversi della pista corrono paralleli. Romboni sarebbe rimasto aggrappato al manubrio e l'abbrivio l'ha trascinato sulla pista che altri piloti stavano percorrendo in senso contrario, causando un frontale dagli effetti devastanti con Gianluca Vizziello, ex campione italiano di velocità. L'impatto è stato tremendo e Romboni è rimasto esanime sull'asfalto, lasciando presagire il peggio. Tra i primi ad accorrere Max Biaggi e Guido Meda, commentatore del Motomondiale per Mediaset. ''Non ho capito subito chi era caduto. Quando mi sono avvicinato ho visto che si trattava di Doriano, privo di sensi. E' stato choccante - ha raccontato Meda - I soccorsi sono stati immediati, gli hanno fatto il massaggio cardiaco per diversi minuti, in pista''. I sanitari hanno a lungo praticato la rianimazione sul luogo, quindi Romboni è stato caricato sull'elisoccorso che lo ha trasportato all'ospedale Santa Maria Goretti di Latina. Qui è stato operato per rimuovere un vasto edema cerebrale. Ma le lesioni erano troppo profonde e la morte è sopraggiunta intorno alle 17.00. ''Grande uomo che pilotava la moto come pochi altri. Hai saputo farmi capire come si doveva correre con il cuore'' lo ha salutato con un tweet Marco Melandri. E veramente il cuore di 'Rombo' era grande, gonfio di passione per le corse in moto. Durante gli anni Novanta nel motomondiale aveva disputato 102 gran premi mettendo insieme sei vittorie tra 125 e 250. Una carriera costellata da diversi incidenti, il più grave il 30 maggio 1999, a Monza, durante il Gran Premio d'Italia superbike, con la frattura della gamba destra (già rotta ad Assen nel '93). Ma Romboni la morte l'aveva incrociata anche fuori dalle piste, nel 2004, quando lungo la Parma-La Spezia la vettura che guidava aveva tamponato un pesante automezzo fermo in corsia d'emergenza. Il pilota aveva riportato danni alla milza e ad un polmone che l'avevano tenuto lontano dalla gare per quasi due anni. I piloti avrebbero voluto correre, anche per sostenere la famiglia Ramboni. Ma la Fmi ha deciso di annullarla. "Dopo il tragico incidente costato la vita al nostro Doriano Romboni - ha dichiarato il presidente Paolo Sesti - l'annullamento della manifestazione è un doveroso atto in segno di lutto e di rispetto per Doriano e la sua famiglia, alla quale siamo vicini nel dolore di questo momento. Con Doriano perdiamo un generoso pilota, una persona di assoluto valore e un grande tecnico amato e apprezzato da tutto l'ambiente internazionale".
La seconda edizione del SicDay si è trasformata da evento benefico in dramma. Con una dinamica che ha tragicamente ricordato l'incidente in cui morì Marco Simoncelli, a Sepang. Doriano Romboni, ex pilota del motomondiale, 44 anni, ha perso la vita in seguito alle lesioni riportate cadendo durante la seconda sessione di qualifiche, sul minicircuito 'Il Sagittario', a Latina. I testimoni raccontano che il pilota ligure (era nato a Lerici, in provincia di La Spezia) ha perso il controllo della sua supermotard durante un cambio di direzione, in un punto in cui due tratti inversi della pista corrono paralleli. Romboni sarebbe rimasto aggrappato al manubrio e l'abbrivio l'ha trascinato sulla pista che altri piloti stavano percorrendo in senso contrario, causando un frontale dagli effetti devastanti con Gianluca Vizziello, ex campione italiano di velocità. L'impatto è stato tremendo e Romboni è rimasto esanime sull'asfalto, lasciando presagire il peggio. Tra i primi ad accorrere Max Biaggi e Guido Meda, commentatore del Motomondiale per Mediaset. ''Non ho capito subito chi era caduto. Quando mi sono avvicinato ho visto che si trattava di Doriano, privo di sensi. E' stato choccante - ha raccontato Meda - I soccorsi sono stati immediati, gli hanno fatto il massaggio cardiaco per diversi minuti, in pista''. I sanitari hanno a lungo praticato la rianimazione sul luogo, quindi Romboni è stato caricato sull'elisoccorso che lo ha trasportato all'ospedale Santa Maria Goretti di Latina. Qui è stato operato per rimuovere un vasto edema cerebrale. Ma le lesioni erano troppo profonde e la morte è sopraggiunta intorno alle 17.00. ''Grande uomo che pilotava la moto come pochi altri. Hai saputo farmi capire come si doveva correre con il cuore'' lo ha salutato con un tweet Marco Melandri. E veramente il cuore di 'Rombo' era grande, gonfio di passione per le corse in moto. Durante gli anni Novanta nel motomondiale aveva disputato 102 gran premi mettendo insieme sei vittorie tra 125 e 250. Una carriera costellata da diversi incidenti, il più grave il 30 maggio 1999, a Monza, durante il Gran Premio d'Italia superbike, con la frattura della gamba destra (già rotta ad Assen nel '93). Ma Romboni la morte l'aveva incrociata anche fuori dalle piste, nel 2004, quando lungo la Parma-La Spezia la vettura che guidava aveva tamponato un pesante automezzo fermo in corsia d'emergenza. Il pilota aveva riportato danni alla milza e ad un polmone che l'avevano tenuto lontano dalla gare per quasi due anni. I piloti avrebbero voluto correre, anche per sostenere la famiglia Ramboni. Ma la Fmi ha deciso di annullarla. "Dopo il tragico incidente costato la vita al nostro Doriano Romboni - ha dichiarato il presidente Paolo Sesti - l'annullamento della manifestazione è un doveroso atto in segno di lutto e di rispetto per Doriano e la sua famiglia, alla quale siamo vicini nel dolore di questo momento. Con Doriano perdiamo un generoso pilota, una persona di assoluto valore e un grande tecnico amato e apprezzato da tutto l'ambiente internazionale".
(ANSA)
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