martedì 27 agosto 2013

"Il Senato non può ricorrere contro la Severino"

La tattica del Pdl è chiara da giorni: prendere tempo sulla decadenza di Silvio Berlusconi dalla carica di senatore. Il modus operandi, appoggiato anche da chi nel Pd non vuole vedere naufragare le larghe intese di Napolitano (leggere in tal senso le dichiarazioni di Violante al Corriere)* si chiama ricorso alla Corte Costituzionale contro la cosiddetta legge Severino, che prevede la perdita del seggio parlamentare (e l'incandidabilità per sei anni) per chi ha ricevuto una condanna definitiva superiore a due anni. 

Il palazzo della Consulta

(Foto: Pubblico Dominio / Jastrow)
Il palazzo della Consulta, dove ha sede la Corte costituzionale

hanno accesso alla Corte Costituzionale. La legge che regola il giudizio davanti alla Corte dice che il ricorso può essere promosso solo in via principale, da parte dello Stato (Regioni, amministrazione centrale, ecc.) con termini di decadenza; oppure in via incidentale nel corso di un giudizio davanti al giudice ordinario o al giudice amministrativo. Il procedimento davanti alla Giunta non si può definire un procedimento giurisdizionale". 
"Ma cosa si va a impugnare? Il Parlamento impugna una legge che lo stesso Parlamento ha adottato? Già questo mi sembra assurdo - prosegue Maddalena - La legge Severino è una norma perfettamente in linea con la Costituzione. Se il potere legislativo ha cambiato opinione faccia un'altra legge. Ma intanto quella che c'è va attuata. Problema retroattività? Ma non è una legge penale, per la quale si può parlare di irretroattività. È una legge che stabilisce quali sono i requisiti per essere eleggibile. Vale perciò il principio che è stato una della ultime conquiste della nostra legislazione: parificare l'illegittimità preventiva alla decadenza successiva. Non c'è via di scampo. Si sta creando un polverone su nulla". 



*Violante, assist per Berlusconi: "Sulla Severino si esprima la Consulta"

Di Claudio Forleo

I fan delle larghe intese se lo stavano chiedendo: perchè Luciano Violante, emblema vivente dell'inciucio dal suo famigerato discorso alla Camera del 2002 ("L'onorevole Berlusconi sa per certo che gli è stata data la garanzia piena, non adesso ma nel 1994, che non sarebbero state toccate le televisioni....Ci avete accusato di regime nonostante non avessimo fatto il conflitto d'interessi e dichiarato eleggibile Berlusconi. Durante i governi di centrosinista il fatturato di Mediaset è aumentato di 25 volte"), non ha ancora speso una parola per l'ex premier?

Luciano Violante
(Foto: Wikimedia Commons / )
Luciano Violante

Detto fatto. Il 'saggio' che Giorgio Napolitano ha chiamato a scrivere una riforma della giustizia che prevede che sia la politica a giudicare i magistrati, dà la sua benedizione al disperato tentativo del Pdl: ricorrere alla Consulta sulla presunta incostituzionalità della legge Severino, che 'espelle' Berlusconi dal Parlamento, in virtù di una condanna definitiva superiore a due anni (legge, è sempre bene ricordarlo, votata anche dal Pdl appena 9 mesi fa). 
"Noi siamo legalitari e la legalità comprende il diritto di difesa che va pienamente garantito, in questo come in qualsiasi altro caso - spiega al Corriere della Sera - Berlusconi deve spiegare alla Giunta perché a suo avviso la legge Severino non si applica. E i membri della Giunta hanno il dovere di ascoltare e valutare la sua difesa. Se la Giunta ritenesse che ci fossero i presupposti, potrebbe sollevare l'eccezione davanti alla Corte (Costituzionale, ndr)".
Un messaggio, per nulla velato, ai 7 membri del Pd in Giunta, ago della bilancia quando ci sarà da votare. 
Non una parola, da ex magistrato, sul perchè la legge in questione sarebbe incostituzionale (l'ha votata anche il 'suo' Pd). Ma Violante non si ferma qui e benedice anche il ricorso alla Corte Europea. "La Corte di Lussemburgo potrebbe essere interpellata perché dica se in base alla normativa europea, applicabile anche in Italia, la legge Severino dà luogo a pena, non retroattiva, o a un semplice effetto sulla condanna". 
Subito applausi dall'ex ministro Gelmini: "Rappresenta una prima autorevole apertura al dibattito sulla decisione della Giunta".  
Nei giorni in cui il Pdl appare in difficoltà, mostrando qualche tentennamento e divisione sul sostegno al governo Letta anche senza salvacondotto per il Capo, uno dei prinicipali esponenti del Pd offre l'assist a Berlusconi. Mentre, non considerato da Violante, il segretario Pd Epifani ripeteva: "Voteremo la decadenza".
Parallelamente, mentre i vari Gasparri e Cicchitto tornano a chiedere la grazia o la commutazione della pena, in casa Pd si rilancia anche l'amnistia: "L'amnistia va fatta. Non a favore o contro Berlusconi, ma per salvare la democrazia italiana. L'Europa ci ha imposto di risolvere entro maggio l'illegalità dei 30mila detenuti che superano la capienza delle carceri" dichiara Sandro Gozi alla Stampa.


 http://it.ibtimes.com/articles/54850/20130826/violante-berlusconi-decadenza-severino-consulta-incandidabilita.htm#ixzz2dD3IVOHl

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